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Pomeriggio di fuoco

Ho avuto un infanzia molto felice, e anche l’adolescenza l’ho trascorsa serenamente.
Vi scrivo per raccontarvi quello che è successo con mia sorella.
Mi ricordo molto bene di quel pomeriggio di fine Settembre.
Ero appena tornato dalle vacanze ed era stata la prima volta senza i miei genitori.
Arrivato a casa trovai mia sorella Maria Luisa nel bagno della casa che era ancora deserta.
Come la vuoi? gridò lei invitandomi ad entrare, calda , fredda, o tiepida?
Sentiva la temperatura dell’acqua con il braccio abbronzato che si era bagnato fino alla spalla.
Appena entrai la vidi con una spalla scoperta, la spallina le era scivolata sul seno e la gonna sollevata.
Con me era sempre stata una sorellina paziente, mai come ora la guardai come un uomo guarda una donna. Fredda? mi disse sorridente con una punta di malizia sulle labbra.
I nostri genitori si erano assentati per qualche giorno.
Maria Luisa mi aiutò ha spogliarmi come aveva fatto altre volte.
Ma quella volta avvertivo che c’era qualcosa di diverso.
Ridendo mi disse il bagno del signore è pronto!
Ed armata di spugna e spazzola cominciò a massaggiarmi.
Mi insaponava tutto, mentre si piegava potevo ammirare i seni nudi sotto la scollatura, i capi sembravano voler perforare il tessuto del vestito un
pò bagnato.
Lei se ne accorse e la sua mano scivolò tra le mie cosce e le sue dita si chiusero sulla verga
I suoi seni pendevano verso le labbra e sentivo il cazzo diventare sempre più duro, mi misi a toccarle il petto, lei mi guardò fisso e fece scivolare il suo vestitino ed entrò nella vasca.
Masturbandomi mi domandò se mi ero fatto qualche ragazza questa estate al mio diniego lei mi confessò di essersi fatta quattro tipi.
Realizzai di avere una sorella porca, la quale senza dirmi niente aveva cominciato a succhiarmelo.
La lingua passava e ripassava sul glande, accarezzandomi i coglioni delicatamente con la saponetta.
Mentre le accarezzavo i seni , mi disse dai vienimi in bocca! chiusi gli occhi e mi lasciai andare, vidi grandi getti di sperma sul suo volto, con la lingua cercava di leccare quello che non le era finito in bocca.
Le era rimasto un po’ di sperma sulle tette.
Senza capire nulla mi ritrovai nel letto dei miei genitori sotto le lenzuola, stringendosi a me mi ritrovai eccitato come un toro e con un sol colpo la penetrai nella calda fica.
La sentii gemere e muovendo le chiappe come un ossessa, mi graffiava la schiena, io accelerai ancora di più i colpi di reni.
Godemmo contemporaneamente, rimanemmo immobili qualche istante, poi Maria Laura sorridentomi mi disse: e se mi aiutassi a lavarmi? . FINE

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