Ho conosciuto Renata a casa di una mia amica. La prima volta che l’ho vista pensai che prima o poi l’avrei dovuta portare a letto.
Mi eccitano le signore mature apparentemente inespugnabili, che tuttavia nascondono un’intimità ricca di desideri e di orgasmi repressi.
Renata era un’avvenente signora di 48 anni.
Nessun trucco nascondeva le sue piccole rughe sul collo e vicino agli occhi.
Esibiva la sua voglia di piacere così, al naturale, con magnifiche scollature che le mettevano in evidenza un petto ancora florido.
Non l’ho mai vista portare una gonna.
Preferiva piuttosto dei pantaloni abbastanza attillati, rigorosamente neri, che esaltavano il suo bel didietro e al tempo stesso reprimevano il suo bel ventre ancora desideroso di sesso.
Era divorziata da molti anni e conduceva una vita abbastanza ritirata, fatta di poche e noiose amicizie, di libri e di cani.
Si instaurò subito un feeling.
Avevamo interessi in comune e le piaceva parlare con me. Io avevo quasi vent’anni meno di lei, ma questo non sembrava pesare sul nostro rapporto, che era fatto di lunghe chiacchierate, di cene intime e di passeggiate.
Una sera che eravamo a casa sua, ci sdraiammo sul divano ed io, intuendo i suoi desideri, iniziai a massaggiarla lentamente sul collo e sulle spalle.
Lei apparve per nulla meravigliata e continuò a parlarmi della sua giornata di lavoro.
Sapevo che avrei dovuto condurre il gioco in maniera elegante e disinvolta e appena ne ebbi il coraggio, iniziai a calare le mie mani più giù, ad incontrare il suo seno.
Sulle prime infilai le dita tra la sua pelle e il suo reggiseno di pizzo blu e potetti saggiare la consistenza di quelle sue belle e bianchissime coppe, morbide ma non cascanti.
Così le avevo immaginate sin dal primo momento.
Notai che i capezzoli, che ancora non riuscivo a scorgere, si indurivano progressivamente fino a raggiungere una bella consistenza.
Era eccitata, ma continuava a far finta di niente.
Le chiesi se potevo toglierle il maglione e il reggiseno e mi rispose con un sorriso materno.
Sciolse i suoi capelli, che portava sempre legati, e si sfilò gli indumenti superiori; ma con mia grande sorpresa, si tolse anche il pantalone e rimase solo con lo slip, che era degno di una diciottenne poiché lasciava intravedere perfettamente il pelo pubico castano, e con un paio di calze autoreggenti.
Fu a quel punto che mi avvinghiai su di un capezzolo e cominciai a succhiarlo come un figlio, affondando il mio volto in quel seno voluttuoso.
Lei ripiegò la testa all’indietro e iniziò a sospirare.
Ancora non era completamente abbandonata, ma la cosa mi eccitava di più.
Mi sembrava che con un niente avrei potuto rompere quell’incantesimo che stava cominciando a farmi ribollire il cervello.
Con timide carezze che interessarono il suo morbido ventre, feci scivolare la mia mano all’interno dei suoi slip e con un attimo di imbarazzo, le mie dita si imbatterono in quello che era già un lago di umori.
Mi chiesi da quanto tempo Renata non scopasse e mi detti una risposta abbastanza immediata.
Le mie dita cominciarono allora a sfregare vivacemente il clitoride e di tanto in tanto si spingevano nell’accogliente vagina che ormai chiedeva disperatamente il mio cazzo.
Ma la volli portare ancora un po’ per le lunghe.
Feci una pausa durante la quale mi spogliai completamente rimanendo solo con i boxer addosso; ma mi resi conto ben presto che era inutile nascondere la mia eccitazione.
Il mio cazzo, duro all’inverosimile, già iniziava ad emettere il nettare del desiderio, che macchiava abbondantemente il tessuto elasticizzato del mio indumento.
Fu a quel punto che Renata si avvicinò al mio pube, che era all’altezza della sua faccia, e ne estrasse un membro umido e turgido.
Facendo quello che forse desiderava da tempo, iniziò a leccarne gli umori, che le fecero brillare le labbra.
Poi lo prese in bocca interamente e lo trattenne per qualche minuto durante il quale non vi dico che cosa ho provato.
Quella donna esperta, da tempo insoddisfatta, scatenò tutte le sue voglie.
Con la mano sinistra iniziò a sfregare i miei coglioni e in pochi attimi sentii che le sue dita cercavano insistentemente il mio foro posteriore.
Con un piccolo gemito le segnalai che il suo dito medio aveva fatto centro.
Da donna navigata, sapeva benissimo che la penetrazione che stava facendo avrebbe ulteriormente irrigidito la mia verga.
Con l’altra mano, afferrò il mio cazzo dolorante e iniziò a sfoderarmi la cappella.
Sensazioni incredibili attraversavano il mio corpo.
Dopo un po’ la fermai per paura di venirle subito in bocca e la feci mettere al carponi sul tappeto.
La mia faccia si tuffò in quel lago di umori che era la sua fica e iniziò ad assaporarne il sapore acidulo.
Renata, ormai, godeva come una pazza.
Ogni volta che la mia lingua capitava sul suo clitoride sentivo un fremito che la scomponeva tutta. Non mi restò che penetrarla con il mio cazzo bollente.
Fu lei che spinse le sue natiche verso il mio inguine con una sola botta.
Mi parve di venire.
Ma recuperai subito il controllo della situazione. Iniziò un amplesso violento: il mio cazzo scivolava in quella vagina fradicia senza alcun ostacolo.
La fica di Renata, pensai, è veramente una caverna.
Anche se la cosa sembrava piacerle, mancava qualcosa che rendesse il tutto più eccitante.
Dopo un po’, estrassi il mio cazzo grondante dalla sua fica bagnata e le dissi che volevo un buco più stretto.
Mi guardò con indulgenza e con lascivia mentre cercavo di avvicinare la cappella al foro superiore.
Dalla facilità con cui entrai nel suo buco del culo, dedussi che Renata doveva essere avvezza alla sodomia.
Ma questa volta, anch’io iniziai a provare un piacere immenso nel vedere il mio cazzo entrare e uscire da quell’aderente faretra.
Lei iniziò allora a sgrillettarsi furiosamente e venne quasi subito.
Ma prima che io potessi concludere il mio orgasmo si accasciò a pancia in giù sul tappeto, lasciando il mio cazzo sguainato al colmo del piacere.
Impugnai allora la mia verga per darle gli ultimi colpi e le cosparsi il culo, la schiena e persino i capelli di sperma.
Quando ci riprendemmo mi disse che non scopava da quasi dieci anni.
Va bene l’orgasmo, ma quanto sperma aveva questo? 🙂