Stasera Alice a casa mia

Sono Mauro di 27 anni, sono un ragazzo molto simpatico sempre allegro fisico massiccio, insomma un bel moraccione.
Da sempre sono follemente attratto da mia cugina, per convenienza chiamerò Sandra, una ragazza di 24 anni carnagione molto scura, bellissimi occhi neri, bassina ma con due tettone da sturbo (una quarta abbondante) e un culetto che parla da solo.
Questa estate è stata mia ospite perché doveva fare dei giri per un suo nuovo lavoro e per comodità ha dormito da me per due giorni.
Dopo una cena pesantissima a base di hamburger e gelato abbiamo visto la TV per un po’ in salotto poi ci siamo coricati, lei nella mia camere ed io sul divano in salotto.
Dopo circa mezzora la vedo camminare verso la cucina con indosso solo slip ed una T-shirt bianca che le avevo prestato, mi alzo incuriosito e la raggiungo in cucina stava cercando qualcosa per il mal di stomaco, io che a quella visione ero già eccitatissimo mi metto a scherzare su un metodo infallibile per tutte le cure e mi metto a preparare un caffè mentre le indico lo sportello dove tenevo le medicine.
Lo sportello era posto in alto e data la sua statura dovette prendere una sedia per salire e cercare qualcosa di adatto per il suo dolore.
Visto il protrarsi della ricerca, mi sono avvicinato e sfiorandola cercavo di darle delle indicazioni tenendomi sul vago visto il piacere che mi provocava il suo contatto; dopo alcuni minuti mi sono accorto che anche lei era eccitata da questo contatto e spingeva delicatamente il suo culetto fantastico verso il mio petto, dopo poco non ce l’ho fatta più e l’ho sollevata prendendola per le cosce fino a portare il suo culo dritto al naso, a quel punto lei ha emesso un gemito strozzato e mi ha lasciato fare senza dire nulla.
L’ho posata a terra e girandola l’ho mtirata a me con decisione mi sono avvicina to con le labbra e a quel punto lei mi si è avvinghiata come una sanguisuga.
Dopo poco ho sentito la caffettiera borbottare e goffamente ho spento il gas senza che lei mollasse le mie labbra.
L’ho trascinata in salotto e l’ho stesa su un tappeto, con delicatezza le ho sfilato la t-shirt desideroso di vedere quelle “bombe” che sempre avevo desiderato, imponenti sisone dure come il marmo due capezzoli già eretti come due olive pronte per essere ciucciate.
Mi sono tuffato su quel ben di dio divorando un capezzolo alla volta mentre strigevo e palpavo le tette come un’ invasato, poi con una mano le ho spostato le mutandine scoprendo la fichetta, una fica nascosta da una foresta di peli tutta fracica di umori che con difficolta ho raggiunto dato che la grande massa di peli le dava fastidio. dopo un energico ditalino che la fece contorcere da piacere mi sono dedicato alla degustazione di quella brodaglia copiosa salendole sopra e cercando di fare un 69. dopo poco mi sono ritrovato sdraiato a terra con lei sopra per uno splendido 69 dove lei partecipava con una foga da vera mangiatrice di cazzi, stavo per venire, la feci spostare e mentre in ginocchio le puntai il cazzo stragonfio di sborra dritto in gola e con le mani le strapazzavo le tette, venni subito con un brivido lungo il corpo mentre lei cercava di bere il più possibile senza far cadere la sborra bollente sul tappeto.
Dovetti fermare la sua foga perché non resistevo più così spostandomi le usci un filo di sperma che le cadde su una sisa, ma subito con due dita la raccolse e si portò la mano impiastrata verso la figa cominciando a masturbarsi alla pecorina.
Vedendo quella scena capii che usasse delle precauzioni per non rimanere incinta e la cosa mi eccitò immediatamente, le girai intorno e vidi che aveva due dita piantate nella fica e che le dita nel movimento sinuoso andavano a massaggiare il buco del culo che in quella posizione era una cosa bellissima da vedere mentre pulsava dalla voglia di essere lacerato. presi a leccare il suo fantastico culo sodo divaricando sempre di più le natiche fino ad entrare quasi con la lingua nel suo intestino, mi alzai e diressi il mio cazzo sempre più gonfio nella fregna dopo il primo affondo delicato che le provocò un sussulto, cominciai a stantuffarla con ritmi alterni mentre lei adagiata con la faccia sul tappeto con una mano si teneva il culo ben aperto e con l’altra si menava con forza il clitoride.
Stavo per venire, però prima volevo provare il suo culo, allora mi staccai e ricominciai a leccarle lo sfintere, lei ansimava e in preda all’ ennesimo orgasmo mi implorò di spaccargli il culo, non me lo feci ripetere e dopo essermi insalivato anche il cazzo le ho avvicinato la cappella paonazza al buco e con delicatezza cominciai a premere.
Mi accorsi subito di avere a che fare con una non alle prime armi in fatto di inculate visto che entrò quasi senza fatica, cominciai a pomparla con foga mentre lei si era infilata quasi tutta la mano in fica, la sentivo attraverso la parete che divide i due buchi.
Stavo per venire e con maggior impeto le dissi che le avrei inondato il culo, venni e dopo poco mi fermai ma lei non ancora sazia si alzo e me lo prese in bocca ripulendolo con maestria.
Caddi sfinito a terra e lei venendo da me con due sigarette accese mi confesso che quando si masturbava pensava sempre di fare sesso con me.
Io, rimasi di sasso; e pensare che avrei potuto averla molto tempo fa, invece che farmici le pippe al suo pensiero, accennai un sorriso e mi fumai la mia sigaretta. FINE

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