Tra di noi c’era sempre stata molta complicità da quando ero bambino, ci capivamo subito.
Capivo quando stava bene ed era contenta, capivo quando stava male e soffriva. Mio padre fece soffrire sempre la mia mamma da quando ne avevo memoria. Certo, da piccolo, non capivo cosa poteva essere, soffriva e basta.
Crescendo iniziai ad avere maggiore coscienza del mondo e della nostra casa.
Sostanzialmente mio padre non vedeva mia madre.
Non la vedeva, nel senso che lei era solo la sguattera che doveva lavare, stirare e preparare da mangiare.
Mio padre non riuscivo a capirlo. Conoscevo molte madri di miei amici, ma nessuna era come la mamma.
E come era la mia mamma?
Una signora di un metro e settanta alla soglia dei cinquant’anni, due gambette slanciate un poco tornite a sorreggere un culetto che, nei miei rari ricordi, si manteneva bene. Aveva un seno piccolino, una seconda, ma con due bei capezzoli enormi e marroni scuri, marroni come i suoi capelli a caschetto. Conosco tutti questi dettagli per le rare volte che la intravedei al bagno o in camera, di soppiatto.
Erano diversi giorni che vedevo la mamma diversa, cambiata.
Mi chiedevo la freddezza che mi trasmetteva da cosa poteva essere derivata.
Non passò poi molto al momento in cui lo scoprii.
L’occasione ci fu un pomeriggio nel quale rimanemmo soli per molto tempo a casa.
Entrò in camera mia mentre cercavo un po’ di riposo. Era trafelata, con movimenti scattanti, nervosi.
Mi lanciò qualcosa e per riflesso mi scansai.
Fissai quei giornali che piombarono sul letto, erano miei, delle riviste porno che nascondevo da tempo nel mio armadio. Una si aprì mostrando a me ed alla mamma una negra tettona con un uomo che la scopava a pecora.
Rimasi in silenzio, per molto. Non sapevo che fare. Non sapevo che dire.
La mamma si avvicinò e si sedette accanto a me sul letto.
“Mi vuoi spiegare? Perchè compri certa roba? ”
“C-che vuol dire… secondo te? Non pensi sia normale? ”
“Si che è normale… ma sono soldi buttati!! ”
Silenzio. In quei brevi attimi quelle parole della mamma furono incredibili e mi frullarono nelle meningi.
“Cosa…. cosa vuoi dire? ”
La mamma si avvicinò un po’, mi mise una mano sulla gamba e mi fissò…
“Amore… forse è arrivato il momento per noi due di fare un salto nel nostro rapporto… io ho sempre immaginato quello che facevi… e il solo pensiero che, dopo avermi spiato mentre mi facevo il bagno o mi cambiavo…. bhe… mi piaceva.. e poi… ”
Si scurì… abbassò il volto…
“Poi cosa… mamma… dimmi… ” con voce delicata le chiesi.
“Che tu ci creda o no… sono anni che non ho un rapporto, tuo padre neanche mi vede… mi sento fallita come donna… ”
“No mamma… sei meravigliosa… come mamma… ”
“Appunto.. come mamma” e si alzò, facendo per andarsene.
La afferrai per un braccio e la fermai.
“Dove vai… vieni qui.. non ti conosco come donna… ” le parole mi uscivano da sole.
Mi abbracciò ed all’orecchio mi sussurrò “… ti faccio vedere come sono donna… ”
Mi sdraiò e montò su di me, il tutto molto delicatamente. Iniziò a baciarmi ed io assecondavo ogni suo movimento e bacio…
Per cinque minuti buoni non facemmo altro che baciarci, ma l’erezione ben presto iniziò a premere contro il basso ventre materno. Sicuramente se ne accorse, tant’è che iniziò a togliersi il golfino.
Rimase in reggiseno, un reggiseno nero di pizzo che esaltava il suo seno. A me piaceva.. scansò una coppa e mi avvicinò il capezzolo destro. Lo accolsi con voracità nella bocca, lei accompagnò con un gran sospiro. Il capezzolo era enorme e man mano che la lingua saettava su di esso si intrugidiva.
Scavallo da me la mamma, si alzò in piedi e mi denudò della tuta. Anche lei si calò i pantaloni rimanendo con un reggiseno mezzo su e con la mutanda bianca. Probabilmente non aveva progettato di spogliarsi davanti a me, l’accostamento dell’intimo era bruttissimo.
Slacciò il reggiseno e lo fece cadere a terra. Rimontò su letto e si stese accanto a me.
Era li, mia madre. Semi nuda. Mi accarezzava, e l’erezione era molto visibile.
Mi scostò le mutande per poi toglierle del tutto. Il pisello saettò rigido nell’aria e mia madre lo afferrò stretto. Mi fissò… e con voce tremante mi disse
“noi… non.. non dovremmo.. ”
“Mamma… io… io ti amo… ”
Sorrise ed iniziò a baciarmi… mentre la mano faceva su e giù.. eccitandomi…
Mi madre seminuda… che mi faceva una sega…
“Amore… io vorrei… andare… oltre… ma… non si può… ”
“Mamma… come… io voglio fare l’amore con te… ”
“Non si può… è pericoloso… ”
“Pericoloso? ”
“Bhe… non prendo mica la pillola e non sono ancora in menopausa… anche se sono vecchietta… ”
“Ah… ma se è questo il problema… ”
Mi allungai ed afferrai il cofanetto degli orologi che avevo sotto il comodino.
Lo aprii e alzai un doppiofondo… tirai fuori un pacchetto di preservativi…
Mi guardò… Io aprii la scatola ed estrassi un preservativo… glielo diedi.
Restò qualche secondo a fissare quell’incarto colorato… poi lo portò ai denti e lo aprì.
Estrasse il cappuccio gommoso tutto raccolto e si avvicinò a me. Mi baciò… ripere il pisello in mano ed iniziò a segarlo. Tornai dritto al punto giusto e mise il preservativo sulla cappella. Con movimenti delicati lo abbassò per bene fino alla base.
Ci guardammo… ci baciammo.
La aiutai a togliersi le mutande e per la prima volta vidi il sesso di mia madre in tutta la sua matura bellezza. Aveva una fregna abbastanza pelosa, di un nero scuro, e due labbra umide e vogliose.
Si sdraiò… io in mezzo alle sue gambe spalancate. Tremava. Tremava mia madre.
Afferrò il mio cazzo turgido e protetto e lo guidò con lentezza tra le sue labbra.
Entrai con una delicatezza che permise ad entrambi di godere appieno del momento.
Sentii un calore inedito, difficile da spiegare. Sentivo la vagina di mia madre aprirsi al passaggio della cappella gonfia. Lei sospirava, ogni tanto strizzava gli occhi, evidentemente era davvero parecchio che dentro quella vagina calda non entrava
nulla. Mise le mani sulle mie natiche ed iniziò a dettare il ritmo di entrata ed uscita in lei. Si iniziò a bagnare per bene e il ritmo aumentò.
Vedevo le tette di mia madre sobbalzare caotiche sotto ogni mio colpo… sentivo le sue mani stringersi su di me quando iniziava a godere..
Tutte quelle emozioni non mi permetterono di durare quanto volevo.
Mi accasciai su di lei e sentivo il preservativo gonfiarsi del mio caldo seme…
Non so se mia madre lo sentì ma mi strinse forte a se… le era piaciuto.
Rimasi dentro di lei per un po’ e poi scivolai via…
Mi girai accanto a lei e ci fissammo.
“Non dirlo a nessuno… nessuno dovrà mai saperlo… ”
“Si mamma… ma… ora… noi… insommma… ”
“Sarò un po’ mamma e un po’ amante… inizierò a riprendere la pillola anche perchè tu non hai nenache idea di come sò essere amante io… sono stata repressa per troppo tempo… è ora di godere… ”
Accompagnò queste parole con movimenti aggraziati, mi tolse il preservativo colmo di sperma che guardò a lungo… prima di incartarlo in un paio di fazzoletti.
Rimasi nudo sul mio letto leggermente sfatto… mi madre in piedi… meravigliosa.. che raccoglieva i suoi vestiti…
Mi sorrise… e mi disse… “a dopo… amore mio” FINE
È splendido se succede