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Una sposa in Bianco

Mi chiamo Cristina, ho 24 anni sono longilinea e ho i capelli castani, i fatti di cui vi racconterò sono accaduti circa un mese fa.
Sono sempre stata una ragazza timida e riservata e ancora adesso non so che significato dare a quello che mi è successo il giorno del mio matrimonio e quelli successivi..
Mi ero appena sposata , indossavo ancora il vestito bianco, lungo, di quelli classici, largo alla base e con tanti merletti.
Ci eravamo salutati con gli amici davanti alla chiesa e prima di partire per il viaggio di nozze, eravamo passati a casa a prendere le valige.
Marco, mio marito, stava parcheggiando la macchina in garage ed io entrai in casa sola.
Alzai le tapparelle della sala e mi affacciai alla finestra.
Marco era sotto che stava lavorando alla macchina , sembrava infatti che perdesse un po’ d’olio e non voleva partire per il mare con quella preoccupazione.
Ad un tratto sentii dietro di me un rumore, mi voltai e vidi il signor Francesco, il papà di Marco, lo salutai e gli chiesi come mai ci avesse seguito sino a casa, se percaso fosse successo qualche cosa; lui non rispose, aveva uno sguardo strano, mi turbava, mi girai di nuovo verso la finestra per vedere cosa Marco stesse facendo e in quel mentre sentii il suo ventre appoggiarsi al mio bacino.
Le gambe iniziarono a tremarmi, mentre le sue mani frugavano sotto la lunga gonna.
Mi ritrovai in un attimo con i collant bianchi strappati e le mutande abbassate alle ginocchia, la testa fuori dalla finestra e qualcosa di caldo appoggiato alle mie natiche.
Guardavo Marco e intanto suo padre mi scopava alla pecorina , sentivo il suo cazzo enorme che mi entrava nella figa e le mani che mi frugavano il seno.
Mi stava sbattendo con forza, i miei occhi erano sbarrati dal godimento , non capivo più nulla, i pensieri erano un bordello di immagini diverse.
Come può una giovane sposina , con indosso ancora l’abito delle nozze farsi scopare in questo modo, quasi sotto gli occhi dello sposo?
Non trovavo risposta per nessuna delle domande che mi ponevo e intanto sentivo nascere dentro di me l’orgasmo.
Il signor Francesco spinse ancora più velocemente ed io venni lanciando un urlo.
Marco si girò verso di me chiedendomi cosa succedeva.
Risposi , con un filo di voce, che il vestito mi si era impigliato nel termosifone sotto la finestra.
Mentre parlavo mio suocero non si era fermato, spingeva come un forsennato ed io dovetti aggrapparmi con tutte le mie forze ai bordi della finestra per non dare al movimento la parvenza di una scopata.
Poi tirò fuori il cazzo, mi girai e per la prima volta lo guardai negli occhi, la sua mano mi spinse in basso ed io capii subito… non feci a tempo a prendergli in bocca il cazzo che potenti schizzi di sperma mi accecarono, impiastricciandomi la lingua il collo i capelli il vestito già bianco.
Continuai a leccare senza vedere più nulla.
Quando ebbe finito rimise il cazzo nei pantaloni, mi salutò come aveva sempre fatto e uscì dalla porta. FINE

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