Circa tre mesi prima della nascita del nostro primo bambino, mia suocera è venuta ad abitare da noi per dare una mano a Monica, mia moglie.
La sera della nascita del bambino abbiamo incontrato, in ospedale, degli amici e dei parenti e mia suocera li ha invitati a festeggiare, con una aperitivo, a casa da noi.
Probabilmente, a causa dell’eccitazione per il lieto evento, ho bevuto un po’ troppo e quando gli ospiti se né sono andati, guardavo mia suocera in modo diverso.
A quell’epoca aveva 51 anni, era vedova da 2 anni ed era una bellissima donna, bruna, non molto alta, con un culo ed un seno che risaltavano piacevolmente. Vestiva sempre in modo un po’ castigato ma molto eccitante. Teneva un atteggiamento elegante e distinto in ogni occasione e manteneva molto le distanze dando spesso del lei a tutti me compreso.
Di colpo mi è venuta voglia di lei, ma come fare, non ci davamo nemmeno del tu. Ad ogni modo, la presenza di mia suocera, in cucina, mentre, sudata vicino a me, sistemava le stoviglie, non mi lasciava per nulla indifferente. I coglioni, pieni per tutto lo sperma che Nadia non aveva più potuto fare sfogare, cominciavano a darmi proprio fastidio.
Mi sono, così, passato un paio di volte la mano per rimettere a posto l’uccello che non né voleva sapere di rimanere negli slip, quando mia suocera ha detto:
– Mio caro Roberto, se non la conoscessi, avrei paura di passarci, stasera!
Sono rimasto sorpreso e lei accorgendosene ha aggiunto:
– Ho un’amica che si è appena fatta violentare da suo genero….
Ed è arrossita abbassando gli occhi. Ho sentito l’uccello agitarsi negli slip.
Cosa voleva mia suocera?
E se fosse stato un invito? Dovevo sapere cosa voleva.
L’ho abbrancata e, sollevandola da terra, l’ho portata sul divano.
Nessuna reazione, né di ribellione né d’incoraggiamento.
Dovevo andare avanti. Mi sono tirato giù i pantaloni e gli slip e, fissandola negli occhi, le ho messo l’uccello in erezione davanti alla bocca.
Sorpresa divina, senza fare una piega si è messa a succhiarmi l’uccello che mi faceva male tanto era duro.
Decisamente inaspettata, l’educazione borghese aveva il suo fascino!
In ogni caso il programma mi piaceva: innaffiare le tonsille di mia suocera era, sicuramente, un modo molto gradevole per concludere la serata.
Poco dopo, però, si è interrotta e mi ha detto in tono autoritario:
– Non voglio che lei mi eiaculi in bocca, lo detesto! Quindi, cosa facciamo?
Sono rimasto lì come un cretino, senza sapere cosa rispondere. C’è stato un attimo di silenzio e mi sono detto che avevo sognato, che sarebbe finita lì e che tutto si sarebbe concluso con una triste masturbazione, quando mia suocera aggiunse:
– Io credo che sia meglio che lei mi sodomizzi.
Era il sogno che ricominciava. Mia suocera mi stava offrendo, spontaneamente, il culo.
È stata una notte meravigliosa, tutta dedicata alla sodomia. Olga, Mia suocera aveva il culo con una muscolatura elastica e possente.
Si è lasciata fare di tutto tanto che ho eiaculato cinque volte in lei.
Le ho veramente spaccato il culo, accanendomi con la massima energia a sbatterle i coglioni contro le chiappe e sull’ano. Non era mai contenta e continuava a chiedermi di rifarlo sempre più forte.
Il mattino dopo, il letto era tutto macchiato di sborra e, ciò nonostante, mia suocera continuava a darmi del lei.
L’ho trovato straordinario e, anche se la nostra relazione dura da due anni, continua a darmi del lei.
FINE