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Incombenze

Tutto comincio per gioco, non riuscivo a dormire per pura casualità. Quel giorno avevo bevuto un mucchio di caffè e non riuscivo proprio a chiudere occhio.
Era circa le 2 di notte e mi sfiorò il pensiero di contattare una mia vecchia amica. “Sicuramente sarà a casa a quest’ora” pensai. “E poi il marito durante i fine settimana va in Grecia a trovare la sua amante, allora perchè non contattare la moglie che sicuramente sarà arrabbiata per i frequenti spostamenti di Enrico, il marito”
Presi il mio telefonino e composi il suo numero. Non rispose nessuno, il messaggio della Omnitel mi ripeteva in continuazione che l’utente desiderato era al momento irraggiungibile. Mi rassegnai, presi una rivista di motori ed iniziai a leggere. Dopo qualche istante mi richiamò Elisa, così si chiamava la mia amica che avevo contattato qualche minuto prima.
“Ma lo sai Jack che pensavo proprio a te! ” mi disse con la sua solita voce sensuale.
In quel momento visualizzai la sua immagine davanti a me, la vidi con la sua solita vestaglia di seta bianca , senza mutandine, come di solito si presentava durante i nostri incontri. Mi eccitai terribilmente. E senza rispondere alla sua domanda, le chiesi:
“Elisa, ho proprio bisogno di vederti, lo sò che sono le due di notte, e forse a quest’ora non te la senti di uscire di casa, ma io sono terribilmente eccitato, mi sento come un treno che viaggia a 200 km l’ora, ti voglio, ho bisogno della tua dolce fica, bagnata come sempre, ho bisogno di appoggiarti il mio pene sul tuo grande seno… e poi leccarti e penetrarti prima in modo dolce, poi selvaggio…. mi capisci vero?
Lei stette secondo in silenzio, poi rispose:
“Ok Jack, puoi venire a casa mia, tanto sai che mio marito non c’è. è meglio che vieni tu, hai fatto eccitare anche me, e non mi va la solita scappatella dentro la
tua auto, vieni a casa ti prego… ”
Quel “ti prego” lasciava trapelare la sua voglia. Pensai – “anche lei mi desidera”
Dopo un paio di minuti ero già per strada cercando di raggiungere la mia auto parcheggiata un po’ distante dal mio appartamento.
Non c’era quasi nessuno in giro a Bari quella notte. Forse perchè pioveva.
Con la tangenziale impiegai circa 15 minuti per arrivare a casa di Elisa.
Trovai il portoncino del suo condominio aperto, forse era stata lei ad aprirlo qualche minuto prima. Su di corsa per le scale. Arrivato di fronte al suo appartamento, al secondo piano di un condominio a 5 piani, stavo per suonare quando Elisa mi aprì la porta.
Era proprio come l’avevo immaginata mentre parlavo al telefono. Con la sua vestaglia bianca senza nulla sotto. Intravedevo il nero dei peli della sua fica, il suo seno che usciva di fuori, il suo culo che si muoveva da una parte all’altra mentre mi precedeva accompagnandomi nella sua camera da letto. Infatti non disse nulla, neanche un ciao. Mi diede le spalle ed il culo e mi accompagnò nella sua camera da letto.
Ed io non le diedi neanche il tempo di arrivare nella camera da letto, la bloccai nel corridoi, le saltai sopra e le struscia il mio membro di 25 cm sul suo culo. Lei sospirò. “Voglio il tuo culo” le dissi. ” Lei si voltò e mi guardò con malizia, poi mi toccò il cazzo, sollevo la cerniera dei miei pantaloni, si mise in ginocchio sul tappeto del suo corridoio ed iniziò a succhiarmelo. Mentre lo faceva prendevo con dolcezza i suoi capelli e da dietro la nuca la accompagnavo nei suoi movimenti.
Poi disse lentamente: “Vuoi davvero mettermelo nel culo, mi farà sicuramente male perchè è la prima volta”
“Farò piano “le dissi, mentre le accarezzavo i suoi lunghi capelli neri.
Lei si scostò lentamente la bocca del mio cazzo, mi prese la mano e mi accompagnò nella sua camera da letto.
Li dentro percepii il suo profumo, così come non lo avevo mai sentito.
Lei si poggiò sul letto, si sollevò la vestaglia bianca e trasparente, si mise “alla pecorina”
Giuro che un culo così bello non lo avevo mai visto, anche se ne avevo visti tanti in vita mia ed altrettanti ne avevo sfondati.
Inizia a leccarglielo, lei ansimava. Le allargai il buco e ci infilai la mia lingua dentro. Dopo averlo bagnato per bene, le strofinai dapprima il mio lungo e grosso cazzo, per farglielo percepire, ed avvisarla che da lì a qualche istante se lo sarebbe ritrovato dentro. E fu così infatti, dapprima faticai un poco, poi quando fu dentro iniziai con movimenti lenti. Quando mi accorsi che lei mugolava con gli occhi chiusi, andai dentro con forza, ed inizia a sbattere sempre più forte. Vidi che lei stringeva i denti, non so tuttora se provava piacere, dolore o rabbia. In quel momento i suoi sentimenti non mi interessavo, io volevo soltanto fracassarglielo, e andavo sempre più forte. Quando iniziò a gridare “Siiiiiii” capii che anche lei si stava eccitando. Il mio pene era dentro il suo culo, le mie mani le sfioravano il suo seno prorompente. Arrivato ad un punto esplosi e le venni dentro, tutto fino all’ultima goccia.
Ci baciammo un poco, poi decisi di andar via. Erano circa le tre e mezzo di notte e l’indomani mattina mi aspettava una giornata lavorativa con la solita sveglia alle 7..
Stavo per uscire e per salutarla, sulla soglia della porta, e non resistetti alla tentazione. Le saltai di nuovo sopra, di nuovo nella sua camera da letto…
Scopammo tutta la notte senza interruzione. 3 ore di puro sesso. Alle sette di mattina, quando lascia il suo appartamento, per andare al lavoro, avevo ancora voglia di lei.
Raramente avevo provato un’attrazione così forte…. FINE

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