Guardando la TV

Un giorno mi è capitato di fare un sogno estremamente bizzarro anche se, a suo modo, non privo di fascino.
Era una sera d’autunno e stavo guardando una puntata di “X-files” sul televisore del salotto; i miei non erano in casa.
Era tutto estremamente reale: la poltrona, il tavolino, il colore delle pareti, tutto quanto insomma.
Me ne stavo comodamente “sdraiato” sulla poltrona guardando le scene che si susseguivano sullo schermo quando si spengono le luci.
Stranamente non penso che questo sia strano, né mi inquieto quando vedo che lo schermo del televisore sembra essersi bloccato su un’immagine dell’agente Scully.
In effetti sembra proprio che un fotogramma permanga sullo schermo; guardando più attentamente però noto che Gillian Anderson si muove leggermente ma in modo continuo, accentuando i suoi movimenti si divincola dai vincoli del tubo catodico fino ad uscire dal televisore. Incredibile, una scena veramente degna di X-files.
Io, anche se sono sicuro di stare sognando, rimango impietrito e non oso nemmeno muovere un muscolo, figuriamoci alzarsi dalla poltrona o spiccicare parola.
Gillian rimane in piedi davanti a me immobile anche lei; si lecca le labbra che risaltano rosse sulla sua carnagione pallida, ma rimane in silenzio.
Nella stanza si sente solo il rumore dei nostri respiri: lento e misurato il suo, affannato ed irregolare per l’emozione il mio.
La stanza e quasi del tutto buia salvo la luce del televisore che ha cominciato a fare i capricci e trasmette solo interferenze che emanano una fredda luminescenza azzurrina.
Nella penombra riesco a distinguere l’abbigliamento di Gillian; indossa uno dei suoi soliti completi grigio ferro composti da giacca e pantaloni; porta anche un paio di scarpe nere e lucide: è vestita come appariva nella scena immediatamente precedente alla sua apparizione in casa mia.
Lentamente si infila la mano destra sotto la giacca e comincia ad accarezzarsi, mi sembra che la sua mano sia a diretto contatto con la pelle ma non ne sono del tutto sicuro.
Dopo un po’ la mia ipotesi prende consistenza reale, sta di certo continuando a palparsi e strizzarsi il seno con le dita, prima una tetta, poi l’altra.
Si slaccia il bottone della giacca e ne discosta leggermente i lembi.
Sotto non porta nulla e riesco a vederle per un attimo l’ombelico.
Poi con un gesto rapido la fa scivolare dalle spalle rivelando le sue splendide tette nella loro magnificenza.
Si toglie completamente la giacca, quindi rimane lì ferma per un po’ a tormentarsi i capezzoli rosa scuro mordicchiandosi e leccandosi le labbra.
Mentre è in piedi di fronte a me si toglie le scarpe aiutandosi con i piedi rimanendo scalza.
Vedo che non porta le calze e che i pantaloni, fatti di uno strano tessuto, sono un po’ lunghi per lei e le coprono in parte i piedi nudi.
L’apparizione si avvicina alla poltrona dove sono seduto e mi mette un piede sulla patta muovendolo avanti ed indietro con delicatezza.
Il contatto del suo piede nudo attraverso la stoffa dei Boxer mi eccita ancora di più e mi dà la piena consapevolezza della realtà della donna che ho di fronte a me.
Mentre mi accarezza con il suo piede, lei si strizza il cavallo dei pantaloni e la sua adorabile fighetta lo impregna di umori.
La macchia che si forma sul tessuto mi eccita tantissimo.
Lei prende una sedia e continua a masturbarsi attraverso i pantaloni mentre mi accarezza e mi massaggia il cazzo con tutti e due i piedi; ad un certo punto io non resisto più e vengo nei boxer bagnandoli leggermente.
Lei mi sorride e si alza togliendosi anche i pantaloni ormai fradici.
È bellissima quando rimane nuda, sta in piedi di fronte a me succhiandosi il dito indice; è perfettamente depilata se si eccettua un ciuffo di peli rossi appena sopra la fica e, alla luce del televisore, il sudore che le imperla i seni, le cosce e tutto il corpo sembra farla splendere di luce propria.
Si siede ancora e continua a masturbarsi con le dita umide di saliva toccandosi anche le tette senza dirmi una parola.
Si sente perfettamente il suo ansimare mentre si strapazza le labbra della fica.
Prendendo il coraggio a due mani mi spoglio completamente e comincio a farmi una sega proprio di fronte a lei; Gillian
non sembra essere turbata da questa visione: mi sorride e muove oscenamente la lingua tra le labbra.
Io sono completamente partito con la testa, non mi importa se non la scopo, è bellissimo anche solo masturbarsi così con lei davanti che mi mostra ciò che milioni di fans hanno sempre desiderato.
È destino però che le cose vadano diversamente in questa strana serata; infatti, dopo essersi abbondantemente sgrillettata bagnando la fodera della sedia, lei si avvicina e mi porge un capezzolo da succhiare cui io mi attacco come se volessi allattarmi a quello splendido seno; mentre la succhio con avidità lei me lo prende in mano facendo su e giù con dolcezza.
Quando poi mi stacco da lei mi fa una spagnola vellicandomi la cappella con la punta della lingua.
Il contatto con la morbida pelle dei suoi seni mi sconvolge e a fatica riesco a trattenermi dal venirle in faccia.
Dopo queste schermaglie ci sdraiamo per terra sul pavimento freddo e lei sale su di me sempre con il mio cazzo stretto tra le mani e se lo infila dolcemente nella fica e comincia a cavalcarmi ansimando come un mantice. Io non capisco più nulla ma il meglio deve ancora venire: infatti ad un certo punto lo tira fuori dalla fica e, appoggiandosi con l’altra mano se lo mette nel culo rimanendo però rivolta verso di me come nello smorzacandela.
Nel fare ciò apre al massimo le gambe e mi fa vedere la sua fica aperta al massimo e rossa di piacere mentre si fa riempire il culo dal mio cazzo.
Si lecca le dita e se ne mette uno nella fica, poi un altro, poi tutte e quattro masturbandosi furiosamente finché non orgasma ed io le vengo dentro.
Allora lei si abbassa su di me e me lo prende in bocca prima ripulendolo con cura e, poi, cominciando a succhiarmi come una disperata. Io mi rieccito immediatamente e sotto i suoi colpi di lingua le vengo copiosamente in bocca; lei beve tutto il mio sperma senza dire una parola e leccandosi poi le gocce rimaste sul mento.
Gillian si alza in piedi, immagino che voglia andarsene via o (magari! ) farsi leccare ancora ma mi sbaglio, infatti con un grido acuto (il primo suono che udivo dalla sua bocca) comincia a pisciarmi addosso, estasiato dalla doccia inaspettata mi attacco con la bocca alla sua fica a dispetto del sapore amaro che ha preso.
Quando ha finito mi bacia sulla guancia e all’improvviso mi sveglio. FINE

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