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La domestica

Era un giorno come gli altri, tornavo da scuola dopo 5 ore di lezione. Ero stravolto, a pezzi. Avevo il bisogno assoluto di farmi una bella doccia. Appena arrivato a casa, mi fiondai in stanza e mi spogliai. Andai in bagno e lasciai le porte aperte, tanto i miei erano ancora in studio. Aprii l’acqua e decisi di fare un bagno, la doccia e rinfrescante ma meno rilassante. Appena entrai nella vasca, suonò il campanello. Ora non poteva essere mia nonna (abita al piano terra dello stesso nostro palazzo) perchè era a Mantova, non potevano essere i miei perchè era troppo presto. Chi poteva essere? Il mio appartamento non è grandissimo e il bagno da dritto verso l’entrata. Ricordandomi che non avevo chiuso la porta, dissi:

-Avanti è aperto. – Stronzo! Mi son dato subito dello stronzo! Avevo appena finito di ragionare che non poteva essere qualcuno che conoscevo e dico “avanti”? ! ? Ma ormai la frittata era fatta.

-Ciao Giovanni! – Meno male!! Era Gianna! Gianna è la nostra donna delle pulizie, e di solito viene il mercoledì pomeriggio e il venerdì pomeriggio. Quella settimana però non poteva il mercoledì e così disse a mia madre che sarebbe venuta il giorno prima se a lei andava bene. E così fù. Io però lo scoprii solo in quel momento.

-Ciao Giovanni, stai facendo il bagno? Ti stai rilassando, eh? –

-Si, ero stanchissimo e così mi son subito buttato in vasca. –

-Ascolta, mi posso cambiare in camera dei tuoi? – -Sì, in quella dei miei, o la mia se preferisci-

-Grazie. Allora vado a cambiarmi. Ciao- La vidi dirigersi verso la camera dei miei, così ritornai al mio relax. Volevo ascoltare un po’ di musica, così decisi di uscire un secondo dalla vasca, fare una corsetta nella mia stanza, accendere l’impianto e ritornare di filato in bagno. E così feci, ma…. -Oooooooh!! – Urlò Luisa, il classico urlo da spavento. Subito si coprì le parti basse con la gonna e col braccio sinistro tentò di coprirsi i suoi grandi seni, una quarta abbondante. Rimasi di sasso. Cercai subito di scusarmi: -Oh, scusa Luisa! Credevo fossi in camera dei miei. Volevo accendere un po’ di musica ma…. –

-Scusa tu, è vero. Sono andata là, ma ho visto tutti i vestiti sul letto e …. e allora sono venuta quì. – Disse questa frase squadrandomi dall’alto in basso, fissandosi lì. L’avevo colpita! Bé dovevo immaginarmelo, ho 22 anni un fisico d’atleta, dovuto alle gare di sci, di tennis e alla palestra. In più penso di essere discretamente dotato: una volta coi miei compagni abbiamo fatto gara a chi ce l’aveva + lungo. Avevo perso, un mio compagno ce l’aveva di 21cm. contro i miei 19. Però nessuna si è mai lamentata. A mio favore giocava una semierezione dovuta all’acqua calda del bagno. Scoppiammo a ridere, io nudo e senza pudore dritto sulla porta, lei in mezzo alla stanza che cercava di nascondere le sue parti intime. -Beh, ormai mi hai visto, accendo la musica e ritorno in vasca. –

-Fai pure- disse ridendo, e continuò

-Lo strip-man della discoteca di eri sera era molto più muscoloso di te, ma ce l’aveva molto più piccolo. – Gianna è divorziata da un po’ di anni. Convive con la madre, non ha figli e per distrarsi e riposarsi esce spesso di sera con le sue colleghe di lavoro (fa la donna delle pulizie per arrotondare) e va nei locali di tutti i generi. Però non trova mai uomini con cui concludere, probabilmente per il brutto taglio di capelli e per la sua scarsa cultura. Il look di una donna conta molto, ma anche la testa. Ha 46 anni, un corpo fantastico, e un viso che se non fosse per le troppe rughe in confronto all’età, sarebbe anch’esso splendido.

-quella che mi sono fatto ieri invece non aveva dei seni belli, grossi e sodi come i tuoi! – Replicai io.

-Belli? ! ? Marco guarda che i miei seni sono cadenti e non sodi. Come fai a dire che son sodi, non li hai mica tastati, e li hai visti solo x un attimo. – replicò lei

– Mi basta poco per capire cos’è bello o no. – Non volevo farmi sfuggire quell’occasione. Ho sempre sognato di scoparmi una più grande, e così continuai dicendo:

-E il tuo seno cara Gianna è spettacolare! – Mi avvicinai fissandola negli occhi. Continuai:

-Comunque visto che per te un complimento così non vale, – le presi il braccio sinistro che copriva i seni

– Vorrà dire che li tasterò, per sentirne la consistenza e dimostrarti che avevo ragione. – Tentò di dire qualcosa ma non riuscì. L’unica cosa che fece fu di prendere con tutte e due le mani la gonna con cui continuava a coprirsi in basso e continuò a tenerla ferma. Iniziai a massaggiarle i seni delicatamente e a fare come se li stessi pesando e le mie mani fossero i piatti della bilancia. Guardava in basso il muoversi delle mie mani.

– Visto, che ho ragione io- dissi, continuando a massaggiarle i seni. Muovevo le mani, la sinistra in senso orario, e la destra in senso antiorario. Le presi i capezzoli, li tirai piano piano. Mi chinai e li baciai dolcemente. Mugolò. Inarcò la testa in dietro. Mollò di colpo la gonna che cadde a terra e con entrambe le mane mi schiacciò la testa tra i suoi seni. La spinsi sul mio letto di colpo, e le saltai sopra. Il mio cazzo nel frattempo era in piena erezione. Mi sdraiai sopra di lei e provai a baciarla in bocca. Non trovai nessuna resistenza, anzi!!! Era infoiata!! Mi ficcò la lingua in bocca e mi baciò come se volesse entrare con tutta la sua testa nella mia bocca. Il mio cazzo poggiava tra le nostre pancie, e io spinsi col bacino per farle sentire le mie doti. Non ebbi bisogno di preliminari, aprì le gambe e si fece impalare subito. Iniziai ad andare su e giù lentamente, osservando il suo viso che respirava affannosamente e gemendo ad ogni spinta secca che ogni tanto davo. Teneva gli occhi chiusi e buttava la testa all’indietro. Ad un certo punto allargò le cosce spaventosamente e urlò: -Spingi forte! ti prego spingi forte che sto per venire!!! – Inizia a darle dei colpi furiosi, sentivo il mio cazzo gonfio e duro che picchiava sulle sue pareti vaginali e ogni volta che affondavo, sentivo con la cappella la fine del suo utero. Mi misi anche a succhiarle i capezzoli più furiosamente come se volessi berne il latte.

-Vengooooo! – urlò e di colpo chiuse le gambe puntando i talloni sui miei reni, stringendomi a sè come per spingermi più in profondità. Inarcò la schiena e poi di colpo mi baciò in bocca. Fui io però stavolta a ficcarle la lingua in bocca, e lei si lasciò trasportare dal mio ritmo di bacio. Continuai a muovermi dentro di lei con piccoli movimenti poi, appena si rilassò, ripresi a spingere, stavo per venire. -Sto per venire! – dissi e iniziai ad accelerare

-Mi sono finite ieri, vienimi pure dentro! –

-Grazie, sei stupendaaaaa oooh… siii siii – scaricai tutto dentro la sua calda figa da divorziata. Continuai a muovermi per un po’. Poi Stremato mi fermai e mi sdraiai affianco a lei. Mi baciò in bocca delicatamente.

– Erano due anni che andavo avanti a masturbarmi con le mani o degli oggetti. Non ce la facevo più. Mi hai fatto godere come desideravo. Grazie.

– Adesso però devo pulire la casa se no quando arriva tua madre mi lincia.

-Facciamo il bagno insieme e poi ti do una mano a pulire la casa, così recupereremo il tempo …. no, perso, è un termine sbagliato, come posso dire … sì, recupereremo il tempo impiegato per la nostra salute. – Si mise a ridere, dandomi dello stupidino. Ci alzammo e andammo in bagno e riuscimmo a fare tutto…alla fine mi fece anche un pompino! Da quel giorno Gianna riuscì a spostare gli orari in modo che quando viene a casa nostra, ci sono solo io. FINE

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