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La mia Africa

La storia che vi racconto è veramente accaduta.
Questa primavera, stufo di lavorare, decisi di uscire dall’ufficio prima del solito.
Percorrendo la strada che porta a un bar dove potevo trovare qualche amico, quando vidi camminare di buon passo una africana bella sui 25 anni vestita con una gonna lunga e una camicetta leggera.
Accostai l’auto e le chiesi se voleva un passaggio, lei sorridendo aprì la portiera e si sedette in auto.
Le chiesi dove era diretta, mi rispose con un italiano confuso che doveva andare a telefonare.
La portai, e dopo ripartimmo, le chiesi se potevo accompagnarla a casa e lei annuì sempre sorridendo.

Sedendosi la sua gonna si aprì e non potevo fare a meno di guardarle le splendide cosce tornite e nere.
Come preso da un raptus le chiesi se potevo accarezzarle e lei mi prese la mano e l’appoggiò sulla sua gamba.
Eccitatissimo cominciai a farla scorrere dolcemente, prima sul ginocchio, poi più audacemente all’interno cosce.
Non opponeva nessuna resistenza, anzi allargava le gambe per facilitarmi l’operazione, così istintivamente le mie dita cominciarono a toccare dolcemente la fica.
Spostai le mutandine e cominciai a masturbarla, con fatica perchè continuavo a guidare.
Lei senza una parola cominciò ad accarezzarmi il cazzo che ormai era duro, sempre sorridendo.

Arrivati a casa sua mi invitò a salire perchè viveva con un’amica che in quel momento si trovava al lavoro.
Entrati in casa ci baciammo appassionatamente, poi lei scivolò giù in ginocchio, e slacciatomi i pantaloni cominciò a succhiarmi il cazzo con entusiasmo leccandolo in tuta la sua lunghezza, massagiandomi dolcemente i testicoli.
Poi, si sdraiò sul letto, tirò su la gonna e mi infilò un preservativo colorato.
Mi fece sdraiare sul letto e si sedette sopra il mio cazzo con dolcezza per poi cavalcarmi senza ritegno.

Farfugliava parole nella sua lingua, ansimava e si mordeva quelle splendide labbra carnose.
Sborrai tutto il mio piacere dentro quella splendida fica rosa e nera.
Tornai a casa frastornato, con la promessa di andare a ritrovarla.
Il giorno dopo alle 16 in punto, suonai al suo campanello, si affacciò mi sorrise e mi fece cenno di salire.
Indossava una maglietta leggerissima che metteva in risalto i suoi capezzoli e un paio di pantaloncini corti di jeans. Io le dissi che la trovavo più eccitante con la gonna e lei, sempre sorridendo li tolse, sotto era nuda e la vista del suo splendido culo mi fece rizzare l’uccello.
si infilò la gonna del giorno prima si sedette sul letto a gambe aperte facendo bella mostra della sua bella fica nera e senza parlare mi slacciò cintura e pantaloni cominciando a succhiare il cazzo con quelle magnifiche labbra.
Poi si mise a pecorina e cominci a scoparla fino a farla venire, e nell’apice del piacere prese i mio cazzo e lo indirizzò nel suo buchetto posteriore dove senza resistenza scivolò in un colpo solo.
Venni subito sborrandole il mio piacere nel culo.
Poi lei da brava amante leccò il cazzo per ripulirlo come ipnotizzata dal mio membro che risaltava sul suo viso scuro.
Continuai a vederla per altre due volte, poi un giorno non la trovai più.
Penso spesso a quella splendida africana è ancora un sogno erotico ricorrente. FINE

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