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La moglie estetista

Questo racconto descrive una mia fantasia che da qualche tempo mi diverto a coltivare e che ha come protagonista mia moglie Rita.
Devo precisare che sono un amante dei piedi femminili, parte del corpo che per me possiede una elevata carica erotica, una bella donna, secondo i miei canoni, non si può considerare tale se non è in possesso anche di un bel paio di piedi, inoltre è anche importante che sappia valorizzarli con eleganza indossando belle calze velate belle scarpe o sandali, ci sono infatti donne che pur essendo molto belle non meritano più di uno sguardo da parte mia proprio per il fatto di non essere in possesso dei requisiti poc’anzi elencati . Detto questo devo aggiungere che mia moglie soddisfa appieno i miei strani gusti che però, tengo a precisare, sono solo un completamento della mia sessualità peraltro assolutamente normale ed in grado di soddisfare pienamente la mia consorte, la mia passione per i piedi si manifesta nei preliminari dell’atto amoroso e durante l’atto stesso quando per esempio mi soffermo a baciare e ad annusare i piedi di Rita il cui aroma mi porta ad uno stato di eccitazione spesso difficile da contenere, mia moglie inoltre gioca con questa mia perversione chiedendomi spesso, quando siamo soli e dopo che si è tolta le scarpe o i sandali, di annusarle i piedi, da li ha poi quasi inevitabilmente inizio una bella scopata.
La storia che vado a raccontare ha inizio una sera quando mia moglie durante la cena chiacchierando del più e del meno mi confida che un ragazzo figlio di una sua cliente ogni qualvolta viene ad accompagnare la madre in negozio rimane fisso a guardarla con occhi languidi da innamorato mettendola alquanto in imbarazzo davanti alla madre. Premetto che mia moglie è titolare di un negozio di estetica frequentato quasi esclusivamente da donne . La confidenza prosegue con la descrizione di una situazione nella quale mia moglie dice di essersi accorta che probabilmente il ragazzo, come il sottoscritto, sia attratto dai suoi piedi poiché un pomeriggio lasciata la madre nella cabina in attesa che si asciugasse lo smalto delle unghie e recatasi nel retro per prendere un fazzoletto sorprese il ragazzo che stava armeggiando con i sandali con tacco alto che le avevo appena regalato e che probabilmente li stava annusando, alle sue richiesta su cosa stesse facendo il ragazzo arrossendo come un peperone e farfugliando qualcosa si girò e se ne andò.
Rita prosegue il racconto narrando che in altri appuntamenti successivi ebbe modo di notare che il ragazzo era come imbambolato a scrutare le sue gambe ed i suoi piedi, notando questo, a mia moglie nacque il desiderio di stuzzicare un po’ il giovincello per capire se realmente fossero i piedi il suo vero oggetto di desiderio, infatti un bel giorno Rita sapendo che nel pomeriggio sarebbe venuto in negozio il ragazzo per una seduta di “pulizia del viso” uscendo da casa si dipinse le unghie dei piedi di un colore marrone scuro si lisciò i suoi bei talloni con la pietra pomice e si infilò un paio di sandali alti non senza aver indossato un gonna sopra il ginocchio molto attillata.
Giunta in negozio trovò Gianluca lì ad aspettare lo fece accomodare sulla poltrona e si mise ad armeggiare con gli strumenti che avrebbe dovuto usare per la seduta, durante queste operazioni volle cominciare la sua opera di seduzione, appoggiò il ginocchio su uno sgabello lasciando che il suo piede rimanesse in bella evidenza con il tallone leggermente scostato dalla tacco del sandalo.
Gianluca cominciò a fissare il piede e ad avvampare di desiderio immaginando probabilmente di annusare l’aroma profuso dalla bella estremità di Rita, mia moglie allora accortasi di ciò senza muoversi da quella posizione voltò la testa e, sorprendendo Gianluca in quello stato di contemplazione disse :
< Ti piacerebbe infilare il naso li dentro per annusare, vero? >
Il ragazzo rimase impietrito e dopo che si fu ripreso negò ripetutamente scusandosi e dicendo di essere stato frainteso, mia moglie allora proseguendo il suo gioco disse : < guarda che non ti devi scusare, i piedi delle donne sono spesso una attrazione per vuoi maschietti, comunque non voglio insistere, adesso io vado a fare una telefonata, quando torno ti rifaccio la domanda e se accetti ti faccio entrare nel paradiso dei miei piedi> detto questo lo lascio a “cuocere” per una decina di minuti al suo ritorno ripeté la domanda ed il ragazzo senza neanche aprir bocca e tutto tremante fece con la testa un ripetuto gesto di assenso, Rita allora si sedette nelle sgabello adiacente al lettino dove stava semisdraiato Gianluca si sfilò un sandalo e lo mise sotto al naso del ragazzo dicendo :
< Dai forza fammi contenta ed annusa bene il sandalo > il ragazzo obbedì e comincio da inspirare a pieni polmoni alternando ogni tanto delle leccate alla suola della scarpa dove appoggiavano usualmente la paradisiaca pianta il roseo tallone e le belle dita del piedino di mia moglie, la quale cominciò a notare un rigonfiamento ad altezza inguinale del ragazzo.
Dopo cinque minuti di quel trattamento il ragazzo era ormai privo di saliva, Rita allora si sedette meglio sullo sgabello si sfilò anche l’altro sandalo e disse al ragazzo :
< fammi vedere quanto ti piacciono i miei piedi, sfilati i calzoni > Gianluca non stava più nella pelle si sfilò i calzoni e si risdraiò sul lettino rimanendo in slip, Rita alzò le gambe cercando l’equilibrio sullo sgabello e cominciò a passare i piedi sul petto del giovane arrivando, solo dopo una eccitante attesa al naso del ragazzo il quale non si lasciò scappare l’occasione per aspirare profondamente cogliendo solo di sfuggita il sensuale aroma, mia moglie infatti torturando il malcapitato, continuava ad offrire e a negare l’erotico oggetto di desiderio, nel frattempo il membro del giovane era uscito dagli slip e faceva bella mostra di sé rimanendo dritto e duro di fianco alla mano di mia moglie, la quale cominciò ad accarezzarlo lentamente e dolcemente senza però dargli mai la soddisfazione di farlo venire.
Dopo circa un quarto d’ora mia moglie si fermò leggendo la delusione negli occhi di Gianluca e affrettandosi a rincuorarlo disse:
< Non ti preoccupare adesso cambiamo gioco voglio che tu faccia il cagnolino > dette queste parole si rimise i sandali si girò di spalle, si alzò la gonna fino alla vita si abbasso gli slip di pizzo fino al ginocchio e, aprendosi le belle chiappe del suo deretano disse :
< Vieni qui ed annusami questo adesso > il ragazzo si avvicinò e cominciò ad usmare il suo bel forellino anale che sotto l’azione delle sue mani si era leggermente aperto, l’odore delle intimità di mia moglie e la precedente opera dei piedi avevano portato Gianluca vicino al punto di esplosione infatti il ragazzo disse :
< basta signora non ce la faccio più, posso farmi una sega ? > Queste parole commossero mia moglie la quale disse :
< ma no stupidino ci sono qua io > e cosi dicendo fece stendere il ragazzo di nuovo sul lettino, si mise a cavalcioni sulle sue gambe dandogli le spalle
E poi si impalò sul suo bell’uccello, dopo due pompate il ragazzo scoppio facendo capire a mia moglie, data la completa mancanza di autocontrollo, di aver soddisfatto un verginello.
Dopo qualche attimo mia moglie ruppe il silenzio e disse :
< Vedi Gianluca adesso dovrai accettare che le cose tornino come prima, io volevo togliermi una curiosità e tu una gran voglia di piedi e di donna, ora prima che arrivi tua madre in negozio ti insegno come si deve soddisfare una donna, anche perché io prima non sono mica venuta, poi ci salutiamo e facciamo come se non fosse mai successo niente> cosi dicendo prese in mano l’uccello di Gianluca e cominciò a menarlo e a baciarlo e dopo poco ridivenne duro, risalì sul lettino e se lo infilò nella sua intimità fradicia dopo poco cominciò a godere, allora lo tolse e lo puntò al forellino anale cominciando lentamente a rimbalzare per farlo penetrare nel suo sfintere, il ragazzo non credeva ai suo occhi di colpo aveva scopato e sodomizzato la donna dei suoi sogni, il cazzo cominciò ad entrare ma il suo giovane uccello non abituato a certe penetrazioni cominciò a dolere, allora mia moglie accortasi della sofferenza lo ritirò fuori e lo insalivò a dovere poi gli ripropose l’ingresso posteriore e questa volta affondo lentamente ma profondamente nello sfintere di mia moglie la quale cominciò a godere toccandosi la bella fighetta e, dopo poco, esplosero entrambi in uno stupendo orgasmo .
Rivestitasi Rita consiglio al suo giovane amante di passare dal bagno per togliersi di dosso gli odori del loro rapporto soprattutto quello anale, dopodichè si presentarono all’ingresso del negozio giusto in tempo per accogliere la madre del ragazzo che era passata in auto a prendere il figlio .
Non ci furono altri incontri tra Rita ed il giovane ma mia moglie si accorse che ogni tanto le sparivano inspiegabilmente delle paia di calze il sospetto sul colpevole si fece certezza quando un giorno scomparvero, con mio grande rammarico , un paio di sandali con tacco a spillo che le avevo regalato, mia moglie non fece nulla anche perché dopo di allora non ebbe più modo di rivedere il giovane che si trasferì con la famiglia in un’altra città, le restò il piacere ogni tanto di giocare con me replicando in negozio il pomeriggio trascorso con il giovane Gianluca. FINE

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