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Lettera a Laura

Laura, lo sai che sei una troia?
E pensa che a me piace…
Stanotte ti ho sognato, mi sei rimasta in mente tutto il giorno, un sogno che è continuato ad occhi aperti: riesco a scoprire dove abiti, aspetto che tu esca di casa e ti seguo.
Sono con un mio amico, gli raccontato di te, di quanto ti piace succhiare cazzi e prenderlo dappertutto…
Tu scendi dalla macchina e la minigonna cortissima lascia intravedere le mutandine di pizzo bianco, la camicetta bianca lascia trasparire l’ombra dei tuo capezzoli che tendono il tessuto, inturgiditi dallo sfregamento contro la stoffa, immagino già quei saporiti bottoni di carne tra le mie labbra mentre ti accarezzo la schiena con le unghie…
Il mio amico nel vederti è già su di giri.
è tre mesi che non sta con una donna, non è gran che di viso, le sue doti sono nascoste…
Aspettiamo che tu passi in parte al parco, ti afferriamo tenendoti la bocca chiusa per non farti urlare e ti portiamo in un angolo un po’ appartato.
Sono le quattro del pomeriggio e nel parco non c’è nessuno, solo qualche bambino che gioca in lontananza.
Senza dire una parola ci slacciamo i pantaloni e aspettiamo una tua reazione che non tarda ad arrivare.
Ti inginocchi sull’erba tra noi due e cominci a menarcelo finchè non si indurisce, dopo di chè inizi a succhiarcelo con gusto a turno.
Vedo la tua lingua che passa dalla mia cappella a quella di Massimo, il mio amico, che a questo punto non capisce già più nulla.
– Succhialo troia – lo sento esclamare mentre con una mano ti slaccia la camicia e tira fuori le tette.
Sono stupende con quei chiodini rosei che puntano al cielo, ma io sono un po’ invidioso di come lo stai succhiando a lui trascurandomi, così mi avvicino un po’ alla tua bocca e tu per tutta risposta la allarghi più che puoi per cercare di ingoiarli entrambe.
La cosa risulta un po’ difficile e così ti aiuti con le mani toccandoci avidamente cazzi e palle mentre ci insalivi le cappelle.
Pian piano la tua posizione muta, la mini ti è salita alla vita, le mutandine si sono infilate tra le labbra scoprendoti una figa umida e gonfia che tu inizi a tormentare con le
dita…
Ti facciamo alzare, ti spogliamo completamente, nuda ci fai arrapare ancor di più, io ti carico sulle mie spalle, facendo in modo di trovarmi con la faccia affondata nel caldo della tua figa che ormai è bagnata fradicia.
Massimo intanto può leccarti il buco del culo da dietro mentre ti tiene allargate le chiappe non disdegnando ogni tanto di infilarci una o due dita.
Ti sento muovere e mugolare, mi tiri i capelli, mi graffi il collo con le unghie e tutto ciò unito al sapore dei tuoi umori mi eccita da morire.
Ne io ne Massimo ce la facciamo più, tu ci ansimi di scoparti, di spaccarti, di farti ubriacare di cazzo, ma noi non riusciamo a metterci d’accordo su chi deve cominciare a chiavarti.
La cosa la risolvi tu, vai da Massimo, lo abbracci al collo ed in piedi ti impali sulla sua mazza.
Dopo che te lo sei fatto affondare fino alle palle, ti volti, mi guardi, e mentre con una mano ti tieni a Massimo, con l’altra ti divarichi il culo e mi dici :
– dai, infilamelo nel culo!!! -.
Rimani in mezzo al nostro sandwich per un po’, posso sentire il cazzo di Massimo che ti scandaglia l’utero e attraverso di te sfrega contro il mio pisello che va su e giù per l’intestino.
Nel frattempo riusciamo entrambe a toccare e succhiarti le tette, mentre tu ansimi e lanci gridolini di piacere.
Posso sentire quanto sei bagnata toccandoti il culo.
Con due dita inizio a sfregarti la clitoride, e l’umido è tale che non faccio fatica ad infilarti due dita nella figa insieme alla minchia del mio amico.
Mentre faccio questo ti sfugge un gemito più forte degli altri che è probabilmente la causa di ciò che sta per succedere.
Una voce ci coglie di sorpresa: – che cazzo state facendo? –
è il custode del parco, che imbarazzato forse più di noi non riesce a toglierti gli occhi di dosso.
– Questo è un luogo pubblico, ora chiamo i carabinieri!!! –
Per fortuna tu sei di riflessi pronti, ti avvicini veloce a lui e sfregandole la patta con fare da puttana gli dici:
– non si potrebbe trovare un altra soluzione? –
– Ho una moglie a casa – ti risponde lui.
– Ma scommetto che non si fa scopare nel culo… –
Queste ultime parole sono fatali, dopo alcuni istanti di esitazione il custode si decide :
– va bene bella figa, allarga le chiappe che arrivo !!! –
Tu non te lo fai ripetere due volte, t’inginocchi, appoggi la faccia per terra, con le mani ti allarghi il culo e aspetti.
L’uomo, infoiatissimo, te lo ficca in culo con un colpo secco e comincia a sbatterti furiosamente.
Massimo per darti un po’ di sollievo riesce a sdraiarsi sotto di te a leccarti la figa.
Io non riesco a stare a guardare, mi siedo davanti a te a gambe larghe, in modo che tu possa leccarmi le palle e succhiarmelo un po’.
In questa posizione ci agitiamo sempre di più finchè il custode ti viene nel culo dandoti della troia e della puttana.
A questi insulti sento Massimo che deglutisce la sborra che ti esce dalla figa a causa del tuo orgasmo, e anche lui viene masturbandosi, schizzandoti addosso.
Infine io ti vengo in bocca tenendoti la testa in modo che tu beva tutto il mio sperma… in fondo ti piace fare pompini con ingoio, no? FINE

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