Oscene proposte

I vestiti le piacevano e le piaceva specchiarsi e vedersi così bella ed elegante, stentava a credere che fosse tutto realmente vero ogni volta che la signora Sartori diceva “Lo prendiamo” e faceva riporre un vestito. Lentamente la donna la guidò a scegliere abiti sempre più audaci. Le gonne si fecero sempre più corte, le scollature più audaci. Tal volta nello specchiarsi Alessia si piaceva ma, allo stesso tempo, non poteva fare a meno di chiedersi dove avrebbe trovato il coraggio d’indossare quegli abiti.

Una volta acquistato un considerevole numero di abiti, la signora la portò a scegliere l’intimo, e Alessia fu sconcertata dalla bellezza e dalla raffinatezza delle cose che le furono mostrate, poi passarono all’acquisto delle scarpe, da quelle eleganti ma normali alle raffinatissime calzature dagli altissimi tacchi a spillo che avrebbero fatto di lei una vera donna fatale. Quando uscì dall’ultimo negozio, Alessia barcollò leggermente a disagio sugli altissimi tacchi a spillo, felice degli occhiali scuri che indossava e che impedivano a tutti di notare l’imbarazzo nei suoi occhi.

La signora Sartori la portò in un elegante Bar e si accomodarono ad un tavolo “Allora Alessia, sei soddisfatta dello shopping ? ? ? ” domandò alla giovane. “Sono tutti vestiti bellissimi….. ma non le pare che alcuni siano troppo….. succinti ? ? ? ” rispose timidamente Alessia. La signora rise allegramente “Alla mia età lo sarebbero… ma alla tua….. non fare quella faccia, vedrai che imparerai in fratta ad indossarli con piacere. Ad esempio…. Guarda come quel giovane nell’angolo fissa estasiato le tue gambe…. Non trovi che sia una sensazione esaltante essere guardata in quel modo ? ? ? ? “.

Alessia non si era accorta di nulla, ma a quelle parole, voltò lo sguardo e vide il giovane che la fissava, distolse subito lo sguardo ed arrossì leggermente muovendosi sulla seggiola con evidente disagio nel tentativo di mascherare il più possibile con la ridottissima gonna. “Questa è una cosa che devi assolutamente imparare a non fare, ovviamente procederemo per gradi, ma è importante che da subito tu ti convinca che non vi è ragione per sentirsi a disagio. Sei bella ed è del tutto naturale che gli uomini ti guardino… devi imparare non solo a non sentirti a disagio, ma a considerarlo come un riconoscimento… un piacevole riconoscimento. Se lo farai imparerai anche che molte volte è il modo migliore per far distogliere lo sguardo….. ti faccio un esempio pratico…. ”

Alessia vide la signora Sartori muoversi sulla seggiola accavallando le gambe e facendo volutamente in modo che la gonna risalisse scoprendo gran parte delle sue lunghe ed ancora perfette cosce. La signora poi rivolse apertamente lo sguardo al giovane che le fissava quasi a domandargli con lo sguardo se apprezzasse quello che vedeva. Alessia arrossì nuovamente per lei, ma rimase sorpresa ed ammirata dalla sicurezza dimostrata dalla donna e soprattutto nel vedere che il giovane prima sfrontato e quasi sfacciato, di fronte a tanta classe e sicurezza batteva timidamente in ritirata abbassando lo sguardo.

“Così si capisce subito con chi si ha a che fare…. Lasciati dire che quelli che superano la prova non vanno trascurati… lasciatelo dire da una che se ne intende” il modo ed il tono con cui lo disse misero in ulteriore imbarazzo la povera Alessia “Non fare così… ” ridacchiò la donna “… sono più vecchia di te, ma non ancora così vecchia…. ”

La sera, sola a casa Alessia riguardò a lungo i vestiti che le ingombravano la casa e ripensò molto a ciò che era successo quel pomeriggio e si sentì molto strana, agitata da qualche cosa che non riusciva a capire. Nei giorni successivi, la Signora sartori, la portò dal suo parrucchiere e le insegnò a truccarsi nei modi più svariati.

Il lunedì della settimana successiva Alessia prese servizio nell’azienda dei Sartori ed incominciò la sua nuova vita. Le prime settimane furono molto tranquille anche se il suo arrivò fu immediatamente notato dai clienti che si avvicendavano. Alessia vestiva ancora in modo sobrio ed elegante per cui vi furono solo occhiate di sommesso apprezzamento e qualche lusinghiero commento riferitole dal Sartori stesso. La presenza della signora Sartori era discreta ma costante. Era lei il regista occulto della commedia che si apprestavano a recitare e lo faceva con decisione e classe.

Dopo circa un mese, il Sartori incominciò a recitare la sua parte con i clienti. Quando Alessia da lui chiamata entrava nel suo ufficio, non perdeva occasione di farle velati complimenti ed avances, poi alla sua uscita scambiava con il cliente apprezzamenti più decisi “Quella ragazza mi fa impazzire sa……. per fortuna mia moglie viene sempre di meno in ufficio…. ” a volte i suoi commenti ne suscitavano altri ancor più decisi, altre volte invece qualcuno azzardava un “E molto bella ma sembra una brava ragazza…. Mi sa che ti andrà buca… ” con sicurezza il Sartori rispondeva “A me sembra invece un tipetto dal sangue caliente….. “.

Nel giro di un paio di mesi, il Sartori iniziò, come previsto, a vantarsi di avere una relazione con Alessia , la signora Sartori iniziò a guidare la trasformazione della ragazza da bella ma timida segretaria a sfrontata amante del marito.
Le gonne poco sopra al ginocchio lasciarono ben presto spazio a vertiginose minigonne rese ancor più audaci dalla raffinata biancheria intima che ogni tanto faceva capolino nei movimenti più arditi. I tacchi iniziarono inesorabilmente ad alzarsi esaltando le perfette forme delle gambe della giovane e le scollature iniziarono a scoprire il seno prosperoso della giovane ancor più evidenziato dai reggiseno a balconcino.

Gli sguardi dei visitatori iniziarono a farsi più insistenti, più apertamente pieni di desiderio ed Alessia ne fu turbata ma non nel modo che si aspettava. Si accorse infatti che il gioco incominciava a piacerle. Incominciava ad apprezzare come gli uomini la ammiravano, come la desideravano. A volte si scopriva a cercare d’immaginare che cosa stessero pensando mentre le sbirciavano furtivamente le gambe o gettavano una rapida occhiata nella scollatura accarezzando con lo sguardo i suoi seni grandi e sodi.

Incominciò a recitare la sua parte con naturalezza, a volte mentre era nello studio di Sartori e prendeva rapidi appunti di quanto lui ed il cliente di turno dicevano, si divertiva ad accavallare e disaccavallare meccanicamente le gambe ridacchiando dentro di se alle inevitabili reazioni del cliente. Si divertiva anche a mostrarsi particolarmente intima con il Sartori. Si divertiva a fingere di avere dubbi sugli appunti che aveva preso e con la scusa di chiedergli spiegazioni gli si avvicinava chinandosi verso di lui in modo che risultasse evidente che gli consentiva di sbirciare molto in profondità nella scollatura. Altre volte giungeva persino a strusciarsi apertamente contro di lui passandogli a fianco. Spesso subito dopo essere uscita dall’ufficio al termine di una chiara provocazione, si divertiva ad origliare il dialogo tra gli uomini nella stanza.

Le frasi che udiva le davano sempre un brivido sconosciuto ma piacevolissimo. A volte erano frasi leggere del tipo “Senti Arturo… a me puoi dirlo, ci conosciamo da una vita… ma a letto la ragazza com’è… ci sa fare ? ? ? “, altre decisamente esplicite, che l’avrebbero fatta arrossire solo pochi mesi prima, ma che ora le davano uno strano brivido “Dimmi la verità Arturo…… qualche volta arrivi la mattina e ti fai fare un bel pompino…. La ragazza ha certe labbra… ”

Aveva anche incominciato anche ad accompagnare il Sartori nelle sue visite ai clienti, e per lei era stata un’esperienza
Ancor più sconvolgente delle precedenti. In queste occasioni il Sartori la esibiva come non mai, spesso si faceva accompagnare nei suoi giri negli stabilimenti ed Alessia, vestita come una cubista, camminava con lui nei grandi capannoni accompagnata dagli sguardi e dai commenti pesanti degli operai che al suo passaggio non potevano fare a meno di interrompere i loro lavori per guardarla.. Una volta entrando in un grande capannone arroventato dal sole che batteva impietoso, il Sartori le aveva detto “Se ha caldo si tolga pure la giacca mia cara… ” in quello che poteva sembrare un gentile invito ma che in realtà era una precisa indicazione sul da farsi.

Alessia si era sentita vibrare al pensiero di quanto sarebbe accaduto, ma si era comunque sfilata la giacca rimanendo con la sola trasparentissima camicetta che consentiva a tutti di vedere il reggiseno e le forme perfette del suo seno prosperoso. Quando erano finalmente usciti dal capannone, la brezza del pomeriggio le era parsa freschissima, ma le aveva anche fatto notare quello che la tensione sino a quel momento le aveva impedito di notare. Alessia si era infatti accorta di essersi bagnata per l’eccitazione.

Al ritorno in macchina il Sartori si era complimentato con lei “Mia cara Alessia sei stata fantastica… ogni giorno che passa diventi una collaboratrice sempre più preziosa… ” poi aveva fatto scivolare la mano quasi con noncuranza sulle cosce della giovane “Commendatore…. Guardi che non c’è nessuno dei suoi clienti in questa macchina… ” gli fece notare lei, ma non si sottrasse alla carezza “E che differenza fa…. Quando qualcuno ci guarda ti fai toccare… a maggior ragione dovrebbe non dispiacerti quando siamo da soli…. “.

Ancora una volta Alessia non si era sottratta alla carezza ma sempre più presa da quello strano ed eccitante gioco aveva risposto con un’alzatina di spalle ed aggiungendo “Non era nel contratto… quindi credo che possano essere considerati straordinari non trova….. ne discuterò con sua moglie…. “. Lui aveva riso divertito ma per quella volta aveva ritratto la mano.

Alcune settimane dopo, era partita con il Sartori per un viaggio d’affari in Sardegna, avevano fatto scalo in un lussuoso albergo della Costa Smeralda ed il Sartori aveva combinato una serie di riunioni nell’albergo stesso, ai bordi della piscina in modo che Alessia potesse sfoggiare un arditissimo bikini con un reggiseno ridotto a microscopici francobolli di stoffa ed un tanga che lasciava interamente scoperto il suo delizioso culo. L’effetto era stato devastante, gli interlocutori perdevano in breve tempo la concentrazione ed il Sartori aveva buon gioco nel concludere accordi molto vantaggiosi.

Dopo i primi tre giorni il Sartori soddisfatto decise di concedersi una pausa e disse ad Alessia di non fissare impegni per il giorno successivo. La mattina successiva se la prese comoda rimanendo nella sua camera sino a tardi mentre Alessia come al solito se ne andava in piscina a prendere il sole e farsi bagni rinfrescanti. Era appena uscita dalla piscina e si era stesa al sole ad asciugarsi quando le si avvicinò portando un telefono portatile “Per lei signorina”. Un poco sorpresa Alessia prese il telefono e rispose “Si ? ? ? ” “Ciao Alessia cosa stai facendo ? ? ? ” le domandò l’ormai famigliare voce del Sartori.

About Hard stories

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