Un bel regalo

Era una calda serata di luglio. I miei genitori erano andati.. chissà dove come al solito. Ogni tanto partivano per un viaggio strano: Patagonia, Malawi, Mongolia superiore. Ne avevo approfittato per tornare più tardi del solito, restando in giro per locali con gli amici.
Dopo un bel giro non vedevo l’ora di infilarmi nel mio letto e dormire fino alle undici del giorno dopo, al diavolo le lezioni universitarie.
Rientrai in casa, avvolta dal silenzio. Al buio mi diressi nella mia stanza, inciampando in un numero imprecisato di cose fra le mie bestemmie.
Cos’era tutto quel casino, pensai mentre accesi la luce della mia stanza, ma quello cos’è…
In bella vista sopra al cuscino c’era un bigliettino, scritto con scrittura orlata. Lo raccolsi con curiosità.
” Ciao tesoro, sono venuto a dormire qui da voi. Se vuoi che ti faccia… un bel regalo…. raggiungimi in camera dei tuoi genitori… ma FAI PIANO !!! altrimenti svegli Dalia che dorme. E non accendere la luce… mi raccomando !!! Ti aspetto !!! Marina”
Caddi sul letto come una pera cotta…. Mentre il cuore mi batteva all’impazzata.
Era da un po’ che mi scopavo la migliore amica di mia sorella, Marina. Naturalmente quella pazza isterica non ne sapeva niente, chissà che scenate avrebbe fatto, mi credeva ancora un bambino anche se avevo appena tre anni in meno dei suoi 23, e della sua amica.
Mi spogliai rapidamente, facendomi una doccia veloce. Sotto l’acqua bollente mi pregustai quella vagina bollente, e quel culo sontuoso. Peccato che era scarsa di seno, e che non avrei potuto gustarmi i suoi occhioni verdi e i lunghi capelli biondi che si agitavano sotto l’effetto dell’orgasmo….
Però…. chiavare così al buio…. in silenzio con il rischio di svegliare mia sorella aggiungeva una dimensione nuova… di rischio… che mi eccitava terribilmente. Quella maiala di Marina ne aveva inventata ancora un’altra delle sue. La prima volta che avevamo fatto l’amore, e che in verità era per me la prima volta in assoluto, mi era saltata addosso con la scusa di un massaggio.. poi aveva cercato per scopare posti sempre più strani: in macchina, in un fienile, in un hangar dell’aeroporto militare (il ragazzo, cornuto quanto mai, era cadetto pilota), ed una volta arrivò perfino a farmi un gustoso lavoretto di bocca in un confessionale di chiesa… quando non c’era messa ovviamente… al prete cui mi confessai per poco non gli venne un colpo !!!!
Oramai ero pronto. Mi asciugai per bene pregustando il divertimento che mi aspettava.
Raggiunsi la camera dei miei genitori inciampando bestemmiando un altro paio di volta in quelli che dovevano essere abiti e cianfrusaglie di Marina e aprii la porta con calma, col fiato corto…
Nel buio non scorgevo nulla ma sentivo il respiro leggero di una persona che dorme e già dalla porta sentivo un odore inebriante, di femmina…. evidentemente la bambina si era divertita un po’ da sola.
Mi avvicinai lentamente al letto, abituando con calma la vista al buio. Dopo un po’ di tempo riuscivo a scorgere una figura indistinta che dormiva tranquilla coperta solo da un lenzuolo leggero. Mi infilai già con una tremenda erezione sotto il lenzuolo, levandomi prima i boxer che usavo abitualmente per dormire.
Allungai leggermente la mano, sfiorandola piano. Marina dormiva a pancia in giù, e riconobbi al tatto una delle mie vecchie camicie. Percorsi col dito fino alle braccia reclinate sotto il cuscino e poi giù….
Sorrisi tra me e me. La posizione con le braccia alzate aveva alzato ulteriormente la camicia, e sebbene la ragazza non era molto fornita di petto ed io sono bello grosso di taglia l’orlo non arrivava più in là dell’inizio del taglio del sedere.
Sfiorai con delicatezza le natiche, andando sempre più giù fino ad arrivare al perineo (scusate, studio medicina, è il tratto che separa il sedere dalla vagina). Marina lo chiamava affettuosamente “il tavolo da biliardo” perché è il posto dove si scontrano le palle…. ed è anche una delle zone dove adorava essere stimolata maggiormente.
Mi immersi sotto il lenzuolo, sfiorando con le labbra le cosce piene… la natica soda e scendendo giù…
Sentii un tremito provenire da Marina. Un “Uh ! ? ! ” improvviso e assonnato squarciò il silenzio.
Allungai prontamente la mano verso le sue labbra, intimando perentorio uno “Sssshhhh!!! ” di avvertimento.
Sentii al tatto il sorriso che si apriva sulle labbra il piccolo cenno di assenso con la testa e lei che ficcava la testa sotto al cuscino. Bene, perché quando la ragazza aveva un orgasmo poteva essere MOLTO rumorosa … quella volta nell’hangar allertammo tutta la base…. che figura !!!
Tornai con le labbra sulle sue parti intime annusando a piene narici…. un odore di umore vaginali mi travolse come un treno in corsa, e ciò mi eccitò ancora di più.. ma non avevo fretta, avevo tutto il tempo del mondo e me la volevo gustare.
Toccai con la punta della lingua il perineo, provocandole un fremito seguito da una risatina, leccai con calma e con voluttà, impregnadomi di quel sapore salato. Dei sospiri e dei mugoli fecero eco alla mia manovra. Dopo un po’ le alzai leggermente la gamba sinistra, facendole segno di girarsi. Marina capì al volo e si mise supina, divaricando bene ben le gambe.
Alzai l’orlo della camicia. Il calore umido che proveniva dalla vagina era pazzesco, e mi faceva impazzire. Tracciai con l’indice il bordo delle grandi labbra, spremendole con le piccole e infilando poi un dito dentro il canale. Marina sobbalzò con un urlo soffocato, irrigidendosi per un istante. Pistonai il dito come un pazzo, aggiungendone ancora un altro. Marina non dava segno di fermarsi, si agitava ad ogni spinta della mia mano, che era divenuta sempre più umida.
Ebbene sì, mi era venuta l’acquolina in bocca, tolsi le dita dalla vagina e mi abbassai, iniziando a leccare i contorni delle gambe.
Un “ooooohhh” soffocato fecero eco alla mia manovra. Marina nonostante sia bionda naturale (questo, fidatevi, è sicuro) non era affatto scarsa a peli in…. quella zona. Erano tutti bagnati, naturalmente. continuai a leccare come un disperato, tenendo ben divaricate le gambe con le mani, avrei rischiato lo stritolamento !!! Marina si contorceva, sentivo che stringeva il cuscino per non urlare… ben presto fui intriso di secrezioni vaginali…. Adoravo il loro sapore ma quella notte era… più buono, non so come dire…. quasi zuccherino. Bevvi avidamente ripulendo tutto. La ragazza arrivò presto all’orgasmo, dopo che io le avevo titillato con la lingua il clitoride duro e teso. Saltò inarcando le reni con una serie di urli soffocati e scomposti.
Le diedi il tempo di riprendere fiato, poi le raccolsi le gambe mettendole ad arco. Mi misi in ginocchio e le alzai il bacino, puntando il mio pene ingrossato e paonazzo all’apertura della vagina.
Poi con un colpo secco e deciso la infilai. Un “aaahhhh… ” si levò da sotto il cuscino.
La vagina di Marina aderiva perfettamente al mio uccello. Le pareti interne premevano sapientemente sull’asta, e ad ogni mio movimento vedevo le scintille dal piacere.. ma dovevo contenermi anche io, e mi feci forza per rimanere in silenzio.
Ma ciò non m’impedì di iniziare prima con un lento ritmo, accompagnato dai suoi movimenti pelvici, poi sempre più velocemente con una foga allucinante.
Sapere che Marina si contorceva come una vacca mentre me la scopavo, sapere che mia sorella, la Miss perfezione, la Miss ” calma risolvo tutto io”, la Miss “non ti arrabbiare e non essere sboccato” non immaginava che a pochi metri da lei mi sbattevo la sua migliore amica mi eccitava ancora di più…. immaginavo il viso contorto di Marina dalla lussuria che mugolava sotto il cuscino…. i miei sospiri si confondevano con i suoi mugolii, che si facevano sempre più forti….
In breve lei arrivò all’orgasmo, inondandomi di secrezioni e agitandosi come un ossessa, per precauzione premetti il cuscino sopra la faccia per evitare urli lancinanti che solitamente faceva, ma anche l’urlo soffocato fu bello forte…. la vagina si animò come di vita propria, stimolandomi ovunque.
Ormai ero prossimo anche io. Marina ora giaceva quasi esanime , e con terrore mi ricordai che lei non usava metodi contraccettivi. Estrassi il membro da quella fornace. La tentazione di venirle addosso fu molto forte, ma poi mi resi conto che il giorno dopo lei non avrebbe saputo come giustificare le macchie a mia sorella. Mi girai di lato e masturbandomi con un paio di colpi venni copiosamente sul letto. Mi gettai di lato sfinito.
Come ogni volta che faccio l’amore dopo mi venne una gran voglia di … latte. Ebbene sì, a me succede così (Marina lo sapeva e per eccitarmi mi faceva vedere che nella sua borsa c’era sempre un quarto di litro di latte fresco). Mi alzai ed andai assetato in cucina, inciampando altre tre o quattro volte.
La luce del frigorifero illuminò un bigliettino sul cartone del latte…. era di quella pazza di Marina !!! Lo lessi curioso mentre sbevazzavo il latte.
” tesoro caro, scusami ma sono dovuta andar via. Giulio ha avuto una licenza premio e l’ho saputo tardi. Ma… se sei qui…. vuol dire che hai gradito il regalo che ti ho fatto per scusarmi con te. Alla prossima con amore Mari”
AAAAhhh non era lei….. ma … non penso che ha avuto il tempo di chiamare altre amiche… ma allora…. chi era….
ODDDIOOO MI SONO SCOPATO MIA SORELLA !!!!!
Il cartone del latte mi scivolò dalle mani. Mi accasciai su una sedia disperato…. oddio che cazzo ho combinato… quella stronza di Marina… ma che cosa ha pensato….. mia sorella….. quella pazza isterica scatenerà i miei genitori… la polizia… andrò in galera…..
Mi ero già visto perso, ero disperato, raccolsi la calma con respiri profondi.
Dunque… se non si è lamentata vuol dire che si aspettava qualcosa…. Non PENSO che fosse d’accordo sul fatto che…. ma allora come mai….
Mi alzai facendo ancora più attenzione a fare silenzio. Chiusi con calma la porta del corridoio e accesi la luce del salotto.
Per terra su cui avevo inciampato più volte, troneggiava una delle cose più strane che avessi visto in vita mia: una specie di mutanda di pelle, sulla quale nella parte davanti era agganciato un gigantesco fallo di gomma completo di testicoli e peluria…. Mio Dio un cazzo finto !!!!
Raccolsi l’oggetto alieno soffocando le risate con un braccio…
Allora il regalo non era solo per me…. mia sorella era già umida e si aspettava che venisse… Marina !!! Quella ninfomane non sol osi faceva me, ma si era fatta più volta anche la sua migliore amica !!! Che maiala !!!!
Mi sedetti ridendo sul divano gingillandomi con quel coso.
E brava Marina…. sei riuscita a farmi scopare mia sorella… le avevo detto un giorno mentre ci rotolavamo come matti sul letto che non mi sarebbe dispiaciuto darle una lezione…
Guardai una foto in una cornice d’argento sul tavolino. Era un matrimonio penso.
Mia sorella avevo un bell’abito blu elettrico, le braccia scoperte abbronzate, i riccioli castani che le incorniciano le spalle, il sorriso radioso, la collana di filigrana dorata… ha lo stesso culo maestoso di Marina, ma in più rispetto a lei ha un seno meraviglioso, una quinta che cade un po’ ma è perfettamente sodo e rotondo, più volte l’ho vista andare senza reggiseno senza scomporsi…
Se non fosse per quel carattere… da maestrina calma e frigida, che ti bacchetta sempre sulle mani…. però.. un attimo… prima a letto si è comportata bene…. allora la sua è tutta una posa…
Dunque potrei tornare in camera mia serbare il segreto e sapere tra me e me che sono riuscito a scoparmi mia sorella, oppure…..
Dirigendomi in camera da letto dei miei genitori pensai: meglio l’oppure…

L’indomani la luce del giorno schiariva la stanza…. io non ero riuscito a dormire un granchè bene… mi addormentavo e sveglaivo ogni quarto d’ora in preda ad un sonno nervoso.
Invece Dalia dormiva di gran carriera, respirando rumorosamente. Mi piaceva vederla dormire.
Dopo un paio d’ore improvvisamente si alzò stiracchiandosi. Socchiusi gli occhi facendo finta di dormire ancora.
– Ahhhh che bella dormita – disse contenta – sai tesoro… che bella sopresa mi hai fatto stanotte…. dopo ieri sera… però non credevo…. ODDDIO DAVIDE CHE DIAVOLO CI FAI TU QUI ! ? ! ? !
Mi arrivò un paio di calci nelle parti basse, per fortuna non caddi a terra. Sentii la coperta quasi lacerarsi mentre lei si copriva dalla vergogna.
Feci finta prima di soffrire per i calci ( e là non finsi molto) poi di sbandare vedendola lì. Era livida dalla vergogna seduta nel letto che si proteggeva con la coperta tendendosela stretta
– Odd-ddio Dalia… io…. non sapevo…. – balbettai – credevo.. che ci fosse…
– Che ci fosse chi ! ? ! ? – rispose irata.
– Beh… che ci fosse.. Marina….
Un lampo di comprensione le passò nel volto, divenne ancora più rossa dalla vergogna.
– vuoi dire che stanotte… – balbettò stavolta lei – che.. tu e io…
Feci finta di rimanere ammutolito dall’orrore. Lei scoppiò in un pianto dirotto, soffocato dalla vergogna.
– Ma cosa ho fatto !! ? – gemeva- ho fatto l’amore con mio fratello… che … che sono…
Eh, sì, mia sorella non riusciva a dire parolacce. Mai.
La abbracciai, e dopo un primo scatto ritroso all’indietro, si abbandonò con la testa sulla mia spalla nuda, i riccioli e le lacrime mi facevano solletico. Era la prima manifestazione di affetto di mia sorella dopo mesi. Cercai di non pensare ai seni gonfi che mi premevano il petto e di non farmi venire un erezione.
La lasciai sfogare per un po’, effettivamente aveva addosso una delle mie vecchie camicie non sapevo che c i dormisse anche lei dentro, ecco perché l’orlo inferiore era così in alto….
Ad un certo punto mi prese per le spalle, seria.
– Davide non ne dovremo far parola con nessuno … hai capito ? ! ? con nessuno neanche con mamma e papà… con nessuno !!!
– Va bene Dalia non c’è problema.
– E neanche con Marina….
– Va bene.
Mi guardò seria e incazzata.
– Dimmi la verità, Davide – mi disse guardandomi fsso negli occhi – lei ha approfittato di te.. quella.. quella…
– No – risposi calmo – Dalia non ho più dieci anni. Marina ed io scopiamo da un anno a questa parte e ci piace ad entrambi.
Mi diede un sonoro ceffone.
– Non parlarmi così – sibilò pallida dalla furia. Non reagii ma continuai a parlare.
– E perché non dovrei, è la verità ! ? ! A lei piace… fare l’amore con me, e a me con lei.. ci divertiamo che c’è di male… anche a te è piaciuto, non è vero ! ? !
Allargò gli occhi dallo stupore.
– Cosa ! ? ! – chiese di scatto. Preferisco tralasciare la mutanda fallica.
– Beh… mi riferivo a stanotte…..
Abbassò lo sguardo, non ho mai visto il suo volto così arrossato.
– … sì.. è stato bellissimo.. ed intenso… -mormorava piano piano quasi sottovoce.
– Anche a me è piaciuto molto, sorellona -annuisco felice – quindi….
Lei mi guardò con aria sconvolta, poi vedendo la mia erezione che si alzava imperiosa sbiancò cerea.
– mamma mia.. Davide… non starai mica… pensando… guarda che noi siamo fratelli… è incesto… non si fa… stai scherzando..
Non si alza per scappare, ma si ritrasse sulla spalliera del letto. Conoscevo come era fatta Dalia, anche se l’idea le fosse piaciuta non l’avrebbe mai accettata, anche per orgoglio, bisognava forzare un po’ la mano.
Le abbassai le braccia e le sbottonai la camicia mentre lei mi guardava incredula.
– Davide sei pazzo… fermati ti prego… non si fa… già abbiamo…
– Appunto. Il più è fatto.
Dopo gli ultimi bottoni potevo ammirare i suoi seni, liberi senza reggiseno e maestosi. Mi tuffai sulle grosse aureole e sui capezzoli leccando e baciandoli come un disperato… mia sorella cercò di scostarmi la testa senza riuscirci…
– Davide calmati… mmmm … lo so sei sconvolto ma … ahhhh .. questa pazzia deve finire…. non si fa… mmm . non voglio….
Dopo un po’ alzai la testa e la guardo da dietro la curva dei seni, si mordeva il labbro inferiore dovevo agire in fretta.
– ti prego Davide.. basta…. non sta bene…
Con uno scatto saltai in mezzo alle sue gambe allargandole. Dalia lanciò un urlo disperato e mi afferrò la testa ma non fa niente per fermarmi mentre le affondai di nuovo l’uccello nella figa. Mi guardò negli occhi e si limitava ad emettere un gemito dopo il primo affondo.
è immobile e mi guarda ammutolita, ma mano mano che aumento il ritmo, risponde col bacino, dopo cinque minuti attorcigliò le sue gambe sul mio sedere. Sentii i capezzoli che strusciavano sul mio petto. Cercai la sua bocca per un bacio, prima la rifiutò poi si lasciò andare e le nostre lingue si confusero. Mi staccai e continuò ad emettere mugolii in silenzio fissandomi.
Non contento la rigirai e la misi a quattro zampe. Volevo soddisfare un mio vecchio desiderio. Cominciai a montarla alla pecorina, tenendola per i grossi seni, stuzzicando i capezzoli gonfi e duri. Era così bella vista da dietro, la sua schiena abbronzata, i capelli scomposti e la testa che ciondolava qua e là in preda alla lussuria. E fu allora che mia sorella si lasciò andare..
– sììì che porca che sono… dai fratellino fottimi…. trombami scopami… ahhh… che bel cazzo duro che c’hai… oooohhhh.. che troia Marina a scoparti prima di me…. arrrhh … chiavami con forza…. come una puttana.. ahhh
Dalia era sempre più eccitata, inarcò il corpo all’indietro afferrandomi per le spalle mentre io continuavo a scoparla. Prese le mie mani sui suoi seni.
– Daiii … ahhh … dai tesoro… piccolo mio.. che vengo… oohhhh.. chiavami ancora.. ahhhh
E arrivò all’orgasmo con un urlo fortissimo, il mio pene fu irrorato di umori… vedere la bambina perfetta che godeva come una disperata mi fece raddoppiare le forze. Continuai a fotterla mentre si stese supina, i grossi seni che sobbalzavano.
Dopo poco stavo per arrivare pure io all’orgasmo. La avvertii nel suo stato di torpore.
Mia sorella scattò come un serpente aprendo la bocca…. Dopo poco le venni in viso copiosamente, lo sperma che bagnava i capelli ricci ed i seni gonfi dall’eccitazione..
– mmmm fratellino è stato bellissimo….
Io intanto mentalmente svuotato come una pera molla ringraziavo Marina del suo bel regalo, che mi avrebbe allietato per chissà quanti altri giorni. Ora che mia sorella si era sciolta, magari… potevamo fare una cosa a tre… Marina non si sarebbe sicuramente tirata indietro. FINE

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