C’era una volta un re molto giovane, che voleva per moglie la più bella ragazza del mondo.
Quando seppe che questa era la figlia di un ciabattino, partì in compagnia di un servitore per andare a conoscerla.
Durante il viaggio incontrò una vecchina che chiedeva l’elemosina e che cadde per terra spinta dal cavallo del re.
Il servitore la soccorse e le diede le poche monete che aveva in tasca. Lei in cambio gli regalò un preservativo strano che il servitore cercò di rifiutare ma che poi, per le ripetute insistenze della vecchina, ripose nella tasca della sua casacca.
La vecchina aggiunse: “Ricorda figliolo di usarlo solo nel momento giusto. Questo è un preservativo magico, non sprecare la sua magia con una battona qualsiasi, anche perché mi sembra che tu non ne abbia bisogno. ”
E mentre diceva quest’ultima frase allungò le mani sul pacco rigonfio del servitore.
L’uomo era molto arrapato perché in viaggio stava pensando alle grazie di una serva che la sera prima aveva spiato in bagno, poi il continuo e lento ondeggiare del cavallo aveva avuto un effetto masturbatorio su di lui, quindi al tocco della vecchina prima si ritrasse, ma poi, coinvolto dai pensieri, la fece continuare.
La vecchina infilò la mano nella patta, tirò fuori la bella mazza del giovane e con lentezza e sapienza iniziò una sega di primo ordine. Quando vide che il ragazzo stava per arrivare all’orgasmo aumentò il ritmo ed avvicinò il suo volto al cazzo che gli pulsava tra le mani. A quel punto gli bastarono solo un paio di slinguate sul glande per far venire il giovane. Lei spalancò la bocca e circondò la cappella per non perdere neanche una goccia di sperma.
Dopo aver ingoiato tutto il nettare che il giovane aveva eruttato iniziò a pompare rumorosamente, sembrava che volesse risucchiargli anche i coglioni. Passato il momento dell’orgasmo però il giovane ritornò in sé ed allontanò la vecchina e si ricompose.
La vecchina disse allora: “Grazie giovane, dopo aver risollevato il mio corpo da terra hai risollevato anche il mio spirito, erano anni che non mi nutrivo così gustosamente. ”
Il giovane si allontanò e tornò dal re, dimenticandosi del preservativo e delle prime parole della vecchina.
Arrivati a casa del ciabattino, il re vide la ragazza, che era davvero la più bella del mondo.
Aveva dei capelli corvini, neri con dei riflessi quasi blu. Gli occhi avevano un leggero taglio a mandorla ed erano castani e molto sensuali. Lo sguardo di quella ragazza era infatti magnetico.
La bocca era invece un invito al pompino. Aveva labbra carnose e rosse che portava sempre semi-aperte.
Il corpo poi era da vamp, la pelle candida. Lei era abbastanza alta, le tette erano esagerate per grossezza ma erano così sode che stavano su da sole. Una vera sfida alla gravità.
La vita poi si restringeva lasciando immaginare un ventre piatto, preludio però alla generosa curva dei fianchi. Sotto la gonna non lo si poteva vedere ma la fanciulla aveva un culo tondo e sodo da sballo e due cosce lunghe e lisce …
Insomma era tutta una serie di curve ben fatte … come un sentiero di montagna (all’epoca non esistevano le autostrade).
A quella paradisiaca visione il re senza perder tempo la chiese in moglie.
“Mia figlia – disse il ciabattino – ha una trascurabile deformazione che non è visibile normalmente… ha la fica dilatata, per cui sposerà solo chi riuscirà a farla sentire piena e farla godere”.
Il re senza indugio volle provare e si fece presentare la ragazza. Corsero immediatamente il camera da letto e malgrado le dimensioni non trascurabili del cazzo del re e tutta la sua foga la ragazza non sentì nulla. Allora il re pensò bene di provare col suo scettro ma neanche quello bastò !!!
La fica della ragazza era veramente enorme. Figuratevi che solo con l’asino del lattaio era riuscita a provare piacere.
Il re abbattuto ed affranto iniziò ad inveire contro la mala sorte, poi disse che era impossibile che una donna del genere potesse provare il benché minimo piacere e quindi era inutile perdere tempo e doveva sposarla lui per via del suo rango.
Il ciabattino dal canto suo rispose: “Maestà, è la mia unica figlia e per lei voglio un futuro pieno di gioia e di piaceri, anche della carne. A costo di provare con tutti gli uomini del mondo lei deve trovare il cazzo in grado di soddisfarla”.
Il servitore che fino a quel momento aveva taciuto allora si fece avanti e disse: “Posso provare anche io ? ? ”
Il re con un sorriso sarcastico stampato in faccia disse: “Prego, si accomodi … vediamo cosa è capace di fare la plebe”
Il servitore prese le mani della ragazza, la guardò negli occhi e le sorrise. Poi insieme andarono in camera da letto dove iniziò a spogliarla lentamente ….
Dopo averle tolto il vestito iniziò a massaggiarle le spalle ed a morderla con tenerezza. Poi le sfilò la sottoveste scoprendole le immense mammelle. Alla visione di quelle due tettone stupende si gettò con foga a palparle a piene mani ed a tormentarle i capezzoloni bruni con la lingua, non disdegnando anche qualche piccolo morso …
A quel trattamento la ragazza iniziava ad ansimare. Era eccitatissima ed il servitore pensava già di essere riuscito nel suo intento …
A quel punto rimaneva solo da togliere i mutandoni della ragazza ma prima si spogliò il servitore che sfoderò una mazza di 25 cm di lunghezza che finora gli aveva sempre dato grosse soddisfazioni. Stavolta però la ragazza invece di meravigliarsi alla visione di quel cazzo, cosa che accadeva sempre, fece una smorfia di insoddisfazione. Il servitore ebbe allora un moto di stizza, prese la testa della ragazza e le mise il randello tra le labbra per farselo succhiare e per ottenere la massima erezione. La ragazza non ebbe nessuna esitazione ed iniziò a succhiarglielo rumorosamente tanto che il re ed il ciabattino sotto sentirono tutto.
Dopo qualche minuto di “pompinaggio” il servitore spinse la ragazza sul lette e con tutta la forza che aveva iniziò a scoparla, ma non ci fu verso di farla godere. Provò in mille posizioni e con vari movimenti, rapido, lenti, rotatori …. ma non servì assolutamente a nulla !!!
Ormai scoraggiato ed umiliato stava per arrendersi quando pensò all’incontro con la vecchina ed al preservativo con presunte doti magiche che questa gli aveva donato.
Il ragazzo pensò che ormai non aveva altre riserve da usare e quindi decise di provarlo anche se era scettico sulla reale capacità di quel coso. Lo tirò fuori dalla tasca, lo appoggiò sulla cappella e lentamente lo srotolò sul cazzo. Il preservativo a prima vista era normalissimo, di particolare aveva solo il colore, era violetto, in particolar modo sulla parte superiore.
La ragazza che aveva assistito alla scena disse: “Guarda che puoi fare a meno di usarlo, e poi io adoro sentirmi la fica piena di sborra, per non parlare poi di come amo berla …. ”
Il ragazzo non rispose e perplesso si apprestò a ritentare a montare la ragazza. La fece mettere alla pecorina. Questa, non molto convinta, si girò e con aria di sufficienza si appoggiò coi gomiti al letto. Il ragazzo si portò dietro di lei e la infilzò. E quando fu completamente dentro di lei ….
Come per incanto il preservativo iniziò a gonfiarsi fino ad assumere una dimensione tale che anche l’enorme fica della ragazza lo conteneva a malapena. Il ragazzo sorpreso capì cosa era successo ed iniziò a stantuffare con foga. La ragazza a sua volta fu colta di sprovvista tanto che a seguito delle spinte ricevute si ritrovò stesa sul letto ed iniziò a godere ….
La scopata durò per una ventina di minuti e per tutto il tempo la ragazza non faceva altro che gridare di piacere ed incitare il suo stallone.
Il re ed il ciabattino ascoltarono sorpresi, il re con aria scontrosa ed il ciabattino col volto raggiante.
Quando i due amanti ebbero finito scesero da loro. Il re disse allora al ciabattino: “Stai tranquillo, tua figlia sarà regina” e tornato al palazzo chiamò il servitore per affidargli una lettera da portare al re di Spagna.
A metà strada il servitore incontrò la vecchina che gli disse: “Se presenti la lettera al re, sarai subito ammazzato, non capisci che il tuo re non può sopportare di essere umiliato da un semplice servitore, particolarmente se poi viene messa in dubbio la sua virilità. Portagli invece questa di lettera”. Lui prese la lettera della vecchina, ringraziò e proseguì il viaggio.
Dopo un anno, del servitore non si sapeva ancora nulla. Il re tornò dalla ragazza e le disse che forse potevano sposarsi loro. La ragazza ormai sconsolata (era stata praticamente a letto con tutto il regno e nessun altro era riuscito a farla godere) acconsentì, meglio non godere ed essere ricca che non godere e rimanere povera, e il giorno delle nozze il re andò coi suoi ministri a prenderla con la carrozza, ma in casa trovarono solo una scopa.
Il re la scambiò per la promessa sposa, la presentò ai ministri e la prese per il manico, credendo di prenderla per la mano, e la portò in carrozza dove cominciò a sussurrarle parole dolci. Solo quando si affacciò alla finestra per mostrare al popolo la regina, il re si accorse di avere al fianco una ramazza.
Qualche giorno dopo tornò il servitore e il re chiamò un mago per sapere cosa sarebbe successo. “Quell’uomo – rispose – possiede il preservativo incantato della fata regina, e finché lo avrà in tasca la buona sorte sarà con lui”.
Pensa e ripensa, un giorno il re offrì al servitore un bicchiere di vino, dove aveva versato del sonnifero. Come fu addormentato, il re sfilò dalla tasca il preservativo ed andò a trovare la figlia del ciabattino, che stavolta godette come una porca.
Il re infatti diede sfogo a tutte le sue inclinazioni di porco. La scopò in bocca e in fica. Poi la volle prendere anche in culo, dovette leccargli ben bene lo sfintere, allargarlo lentamente con le dita e lubrificarlo con del grasso d’orso, lo stesso che il ciabattino usava per mantenere morbide le sue pelli. Fortunatamente il preservativo era magico e si ingrandiva prendendo la forma del pertugio nel quale si trovava. Ed infatti dopo la penetrazione non crebbe come cresceva in fica, altrimenti avrebbe squartato la poveretta che invece godette come una matta.
Si celebrarono finalmente le nozze, ma dopo sposati al re non riusciva a rimanere solo con la bella e procace moglie. Era arrivato al punto che al solo pensiero si eccitava e per scaricare la tensione doveva ricorrere sempre più spesso alla masturbazione. Ma ogni volta che provava ad appartarsi con la bella moglie accadeva sempre qualche imprevisto che lo costringeva a rimandare. E quelle poche ore in cui non accadeva niente era troppo stanco e crollava dal sonno sul suo trono, neanche per dormire riusciva a tornare al talamo. Tutto ciò era strano.
Era successo che il servitore, dopo un sonno di due giorni, si era accorto di non avere più il preservativo ed era uscito piangendo dal palazzo.
Fuori città aveva incontrato la vecchina che gli aveva dato un chiodo magico da piantare sulla soglia dell’appartamento della regina.
Il re era molto arrabbiato ed ormai era vicino all’esaurimento nervoso anche perché la regina, malgrado non godesse con nessuno, non era abituata a rimanere senza la sua razione di cazzo ed allora aveva iniziato a scoparsi chiunque le si avvicinasse a tiro. Un giorno era stata trovata in cucina mentre era inginocchiata a spompinare il capo cuoco. Con le mani stava contemporaneamente masturbando altri due aiuti-cuoco e dietro di lei c’erano due garzoni che per farla godere si stavano dando da fare con due enormi salami, uno che le martoriava la fica ed uno bel piantato in culo.
Il giorno dopo era stata vista nella stalla nella quale era stata costretta a soddisfare le voglie dello stalliere capo e dei suoi tre aiutanti e solo al termine le era stato concesso di farsi montare dallo stallone reale.
Il giorno successivo poi era stata vista nella riserva di caccia mentre sollazzava il falconiere reale.
Tutte queste vicende fecero nascere nel regno una strana voce, che il re fosse un impotente. Distrutto da queste voci il re decise di fare qualcosa e convocò il suo consigliere, ma il mago gli raccontò che la vecchina incontrata quel giorno ormai lontano era la fata Regina ed era lei la causa della maledizione che incombeva su di lui.
Il re si persuase che era inutile lottare con una fata e sposò la bella principessa di Francia, che pur non essendo esplosiva come la ciabattina aveva per lo meno una fica di dimensioni normali.
Il servitore, ricevuta una dote, un incarico reale e la restituzione del preservativo magico, poté quindi sposare la figlia del ciabattino e vissero tutti felici e contenti… balmeno fino a quando la nuova principessa non seppe del preservativo ed allora diventò l’amante del servitore …. FINE