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Il ragazzo del bar

Il mio nome è Luca, sono sposato felicemente con Pina ed abitiamo in una cittadina della Sicilia, terra “storicamente” negata ad ogni forma di tabù. Abbiamo rispettivamente 48 e 38 anni.

Leggendo molte storie ho potuto constatare con profondo rincuoramento personale di non essere uno dei pochi “depravati” che sa trarre piacere dalla porcaggine della propria moglie.
Probabilmente, se tra me e Pina ci fosse stata una differenza d’età minore dei 10 anni reali, non sarei mai arrivato a coltivare certe idee per cercare di attuarle, ed avere dei benefici sessuali a dir poco bellissimi.

Pina non è bellissima, ma è il classico tipo che ogni uomo definirebbe “da letto”. è alta 1, 66 e pesa 54 kg; ha una terza abbondante di seno, bellissime cosce e un culo da favola!

“Depravato mentale” è stata sempre la risposta che mia moglie mi dava ogni qualvolta, durante i nostri amplessi, la invitavo a fantasticare sulla possibilità di essere “toccata” da un altro uomo; “COME TI SALTA IN MENTE UNA COSA DEL GENERE? ” mi diceva, mentre aumentava rabbiosamente i suoi colpi di reni, contemporaneamente alla libidinosa e avida frenesia di prendere in bocca per succhiarle le dita che le porgevo; solo una volta, forse spinta da un’eccessiva libidine, mi disse di Sì, ma a condizione che la cosa si sarebbe fatta lontano dalla Sicilia, e che sarebbe stata la prima e ultima volta!

Vi lascio immaginare in quale maniera cominciai a far lavorare la mia mente; ogni volta che ci preparavamo a scopare, uscivo apposta il discorso per vedere la sua reazione, e devo dire che bastavano le solite domande (“COME VORRESTI CHE FOSSE L’ALTRO UOMO? .. .. oppure COSA GLI FARESTI? GLIELO PRENDERESTI IN BOCCA? TI FARESTI PENETRARE DA DIETRO? ) per farla andare a mille! Anche se lei, nonostante ciò, continuava a mostrarsi quasi indignata da questo progetto; ma sapevamo tutti e due che si trattava di finta indignazione.

Già da Aprile scorso avevamo prenotato la nostra vacanza a Gatteo Mare, una località della riviera romagnola, ed io avevo accentrato il mio piano proprio su quei 12 giorni; le condizioni dettate da mia moglie sarebbero state rispettate, e così, quando arrivò il giorno del nostro arrivo in quel piccolo albergo a conduzione familiare, mi ci volle poco per guardarmi in giro e .. . notare un giovane cameriere.

Non andai subito alla carica; preferii aspettare un po’ di giorni per non dare a Pina l’impressione che fossi realmente con la bava alla bocca.
Verso il terzo giorno, approfittando del fatto che ci trovavamo al bar dell’albergo per prendere un caffè, con molta naturalezza le indicai quel ragazzo che stava al di là del bancone, sui 25 anni, e le chiesi se le piaceva.
Mia moglie, tante volte, ha la brutta abitudine di risponedere ad una mia domanda con un’altra domanda, e così fece anche quella volta: “COME INTENDI DIRGLIELO? .. . MA, SUL SERIO VORRESTI DIRGLI DI.. ? ” mi disse per tutta risposta. Capii che il ragazzo le piaceva, ed anche tanto! (se non fosse stato così me l’avrebbe detto chiaramente): aveva un fisico bellissimo, abbronzatissimo e .. . un’altra sua peculiarità che notammo sia io che lei fu che doveva essere un po’ timido.

La stessa sera, dopo cena, ci avvicinammo al bar dov’era il ragazzo, intento a servire digestivi e birre ghiacciate, e così, aspettando che fossimo rimasti da soli, con una scusa mi misi a dialogare con lui; il suo nome era Marc, aveva 23 anni e veniva dalla Tunisia; era veramente un timidone, e lo potemmo notare dagli sguardi fugaci che posava sulla scollatura di mia moglie; gli chiesi con tono ammiccante se anche lui dormiva in albergo e a che ora avrebbe smesso di servire i clienti al bar; non credo che capì l’antifona; anche Pina ebbe questa impressione e tentò ancora una volta di bluffare con me, sostenendo la parte della moglie che, davanti a questo intoppo tirava una sorta di sospiro di sollievo; che falsa che era! La si vedeva lontano un miglio speranzosa che io inventassi qualcosa.
Le chiesi sottovoce se si sentiva pronta al grande momento e di avere fiducia in tutto ciò che le chiedevo di fare. Il suo assenso me lo diede col capo.

Andammo in camera nostra; feci passare un po’ di tempo e al telefono chiamai il bar. Mi rispose Marc, al quale chiesi se, dopo aver chiuso il bar, volesse portare in camera un paio di birre; mi rispose che nel giro di 10 minuti sarebbe salito.
Adesso, anche per me, iniziava il momento più cruciale; riordinai le idee e feci in modo da non far notare a mia moglie l’eccitazione mista a confusione di cui ero totalmente preso.

Tolsi la serratura dalla porta della camera e chiesi a Pina di spogliarci, metterci sul letto e incominciare i nostri giochetti preliminari di sempre; cominciammo a baciarci appassionatamente e avvertii in mia moglie “la bellissima paura dell’attesa”; tremava, ma aveva la figa già bagnatissima; non l’avevo mai vista in quello stato; alternava baci sulla bocca a frenetiche succhiate al mio cazzo, già di per sè durissimo. Tutto questo sino a quando.. . sentimmo bussare alla porta. Gli risposi di entrare!

Sapevo che Marc sarebbe rimasto di sasso nel vedersi apparire davanti agli occhi quella scena; provai a ridimensionare la cosa sorridendogli e scendendo dal letto andai a richiudere la porta alle sue spalle.
“IO E MIA MOGLIE CREDEVAMO CHE FOSSI ARRIVATO PIù TARDI” gli dissi, cercando di mostrarmi quanto più naturale possibile; nel frattempo mia moglie cercava in tutti i modi di coprirsi col lenzuolo;
“STAVAMO QUASI SUL PIù BELLO” gli dissi – “ANZI, SE NON HAI NULLA IN CONTRARIO, PRIMA CHE MI SI RAFFREDDI L’ECCITAZIONE, VORREMMO CONTINUARE, E.. . SE TI VA DI ASSISTERE ALLA NOSTRA SCOPATA FALLO PURE..
PER NOI NON CI SONO PROBLEMI”
Quel ragazzo era rimasto inebetito e non staccava per un solo attimo gli occhi dal corpo di mia moglie. Fui sempre io a dare una risposta alla mia stessa domanda: “OK.. . HO CAPITO CHE TI PIACEREBBE GUARDARCI EH? .. . BENE! ALLORA METTITI QUà AI PIEDI DEL LETTO E CI GUARDI.. . ; E SE VUOI MASTURBARTI FALLO PURE SENZA VERGOGNARTI.. . NON PREOCCUPARTI OK? ” e dicendo questo risalii sul letto e tolsi il lenzuolo a Pina che rimase nuovamente nuda; era all’estremo della vergogna ma fortemente eccitata; lo constatai quando la feci mettere sdraiata in maniera che facesse vedere la sua figa al ragazzo; mi misi di fianco a lei e cominciai a leccarle i seni, risalendo sulla bocca per poi scendere con la lingua sulla figa, e da quel momento avvertii che anche lei cominciava a sciogliersi, abbandonando gli ultimi rimasugli di quel suo pudore e lasciandosi andare a movimenti del bacino accompagnati da mugolii che man mano si andavano facendo più forti; alzai la testa per vedere cosa stesse facendo Marc e.. . sorpresa , lo vidi già senza pantaloncini che si masturbava lentamente.
“TI PIACE? ” gli chiesi semplicemente, e per tutta risposta lui fece di sì con la testa, mentre aumentava i colpi al suo cazzo.

Seppi “calcolare” il momento propizio quando dissi a Pina di mettersi alla pecorina, col viso rivolto verso il ragazzo; entrai col mio cazzo nella sua figa e incominciai a martellarla quasi selvaggiamente, tanto che facevo di tutto per avvicinarla verso il cazzo di Marc, che a sua volta, capì il messaggio e si avvicinò anche lui di quel tanto che bastava a farsi sfiorare dal viso di mia moglie;
“GUARDA, AMORE, ” dissi a mia moglie “MARC NON VEDE L’ORA DI FARSELO PRENDERE IN BOCCA.. . COSA DICI? .. . TI VA? ”
Pochissimi attimi di forzata riluttanza da parte di mia moglie, poi il momento più atteso: all’ultimo colpo che diedi alle sue chiappe non ci fu il ritorno: dovetti spostare il capo di traverso per vedere mia moglie che aveva iniziato un pompino al ragazzo; ci metteva trasporto in quei movimenti di bocca e ogni tanto si sentivano i risucchi provocati dalle labbra a stretto contatto con quel cazzo.

Fu lei stessa a staccarse la bocca dal cazzo di Marc e rivolgendosi a tutti e due disse “LI VOGLIO TUTTI E DUE”, e contemporaneamente tirava il ragazzo verso il letto adagiandolo supino e mettendosi lei stessa a cavalcioni su di lui. “BELLISSIMO” continuava a farfugliare.. . , e cominciò a muoversi forsennatamente cercando allo stesso tempo il mio cazzo che fece sparire nella sua bocca.

Marc si abbandonò totalmente alla lussuria; non era timido come credevamo, tant’è che alternava le sue carezze in ogni parte del corpo di Pina all’introduzione del suo medio nel buchetto del culo di mia moglie, sino a quando lui stesso le chiese se le piacesse dargli il culo.

Rare volte mia moglie mi aveva concesso questo privilegio; andava ripetendo spesso che le facevo male, ma quella sera, a quella richiesta del ragazzo la sua risposta fu lampante; si mise in posizione e lei stessa accompagnò il cazzo di Marc sino a quando non lo sentì tutto quanto dentro di lei; le faceva male, ma per un po’ volle provarlo; alla fine, esausta e dolorante si gettò supina sul letto e, guardando il ragazzo negli occhi gli chiese se volesse essere spompinato mentre a me chiese di “scoparla come una maiala”.

Raggiungemmo l’orgasmo tutti e tre quasi allo stesso tempo: Pina con un’incessante sussulto e un fortissimo gemito; io sborrandole sulla pancia e sui capezzoli; e Marc sborrandole copiosamente sul viso e sui capelli.

Adesso, a distanza di 8 mesi da quell’unica esperienza, ogni volta che esco l’argomento, indovinate qual’è la risposta di mia moglie?
“SEI UN DEPRAVATO! ” e giù a darci dentro con delle scopate che mai, in 15 anni di matrimonio, mi ero sognato di fare!

Dimenticavo di dire un particolare: Per un po’ aiutai io stesso il cazzo di Marc ad entrare nel buchetto del culo di mia moglie. FINE

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