Finalmente in vacanza. Io e mia moglie abbiamo aspettato questi tre giorni nella vecchia casa di campagna di mio zio, e ora potevamo finalmente goderci un po’ di solitudine e intimità.
L’immersione nella natura ci sembrò subito restituirci vigore e voglia di tenerezze, e spesso ci addentravamo nel bosco per fare l’amore.
Un giorno, tornando da una escursione, mia moglie si è dovuta fermare per fare pipì, e nonostante non ci fosse proprio nessuno si è appartata dietro un cespuglio, sottraendosi anche alla mia vista.
Sono rimasto ad aspettare, ma poi, incuriosito, mi sono affacciato lì dove lei si era rannicchiata, e mi sono accorto che in realtà lei stava facendo pipì, con le mutandine abbassate e il culo ampio e tondo in bella evidenza, mentre un vaccaro di circa 40 anni la spiava voglioso.
Ne ero sicuro, mia moglie stava facendo finta di niente ma sapeva bene di offrire un grande spettacolo.
Invece di incazzarmi, ho cominciato ad eccitarmi e avvicinatomi a mia moglie le ho sussurrato:
<<lo so che sai che quel maiale ti sta osservando, fammi vedere fin dove sei capace di arrivare>>.
Detto fatto, mia moglie si tirò su e come niente fosse cominciò a sollevarsi molto lentamente le mutandine, ancheggiando vistosamente.
Era un clamoroso invito, e il vaccaro scese di corsa dal montarozzo dove si stava godendo lo spettacolo e cominciò a frugare mia moglie nelle sue parti intime.
Anch’io stavo godendo da matti, quando poi quello zozzo pretese che mia moglie si mettesse a pecorina non capivo più niente, era sceso con il suo cane (un pastore tedesco) il quale leccò, al comando del padrone, il culo di lei.
Una volta ben bagnato, il maiale le sfondò il culo con un cazzo grosso, sozzo e storto che lasciò mia moglie senza fiato.
Le diceva, in dialetto,
<<sii propriu na troiona>>, e intanto stantuffava forte.
Siamo venuti tutti e tre insieme: lui urlando come un matto, mia moglie urlando di dolore, io in silenzio, mentre mi facevo la più grande sega della mia vita. FINE