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Mia moglie a Cuba

L’anno scorso io e mia moglie siamo stati a Cuba. Dopo qualche giorno in giro per le città, raggiungiamo il villaggio vacanze in riva all’oceano: un paradiso in terra. Antonella va in spiaggia in topless e in tanga: gli operai locali che passano ogni mattina a pulire la spiaggia se la rimirano ben bene. Anche i ragazzi dell’animazione, con la scusa di illustrarci il programma della sera, ogni giorno si fermano per parlare con noi e giorno dopo giorno si fanno sempre più audaci, con le battute e con gli sguardi sul suo corpo. Lei ci sta e troieggia. Due ragazzi in particolare, Roberto e Antonello, le piacciono e loro se ne accorgono: più volte, chiacchierando, non esitano a sfiorarle le braccia o le spalle. Facciamo anche amicizia con il personale del villaggio e due camerieri di colore, ogni sera, gironzolano sempre attorno a noi: mia moglie, a cena, indossa sempre vestiti molto corti e chiari, per mettere in risalto l’abbronzatura del giorno. In realtà è un piccolo spettacolo vederla aggirarsi per la sala, col perizoma ben visibile sotto il vestito e le tette lasciate libere senza reggiseno a ballonzolare a fatica dentro l’abito. Ogni giorno che passa mi accorgo che Antonella sta caricandosi come una pila, eccitata dagli sguardi di animatori e personale e soprattutto dalle occhiate sempre più sfacciate di Roberto, Antonello e i due cubani di colore. E infatti… Due giorni prima della fine dei nostri giorni a Cuba, facciamo la nostra consueta passeggiata serale sotto le stelle del cielo fantastico dei Caraibi. è quasi mezzanotte, stiamo percorrendo il vialetto che corre lungo l’oceano, la maggior parte degli ospiti del villaggio è dispersa tra le proprie camere, la discoteca e i bar. Siamo io e mia moglie, in questo silenzio rotto solo dalle onde dell’oceano: Antonella indossa un vestitino nero, molto corto e leggero, le spalline sottili che lasciano scoperto generosamente il seno. Sotto solo il perizoma. Pregusto già la scopata che faremo di ritorno in camera. Invece, pochi metri avanti spuntano Roberto, Antonello e i due cubani. Sento Antonella trattenere il respiro e avverto il fremito d’eccitazione che la colpisce come una frustata.

“Stasera ti faccio cornuto”, mi sussurra. Non faccio neanche in tempo a replicare qualcosa, che loro 4 sono già presso di noi.

“Passeggiata romantica? “, dice uno dei due italiani.

“Con una donna così bella, faremmo tutti qualcosa… “, dice l’altro. Antonella sorride. Loro lo sanno. Loro hanno capito. Hanno capito che mia moglie è puttana, se ci provano lei ci sta. Intanto continuiamo a passeggiare, Antonella è rossa in viso per l’eccitazione di stare praticamente nuda in mezzo a cinque maschi che se la vogliono fare, con solo un vestitino cortissimo e scollato a fare da barriera. Per un po’ non diciamo nulla ma vedo che loro hanno già cominciato ad accarezzare mia moglie, le si sono stretti mettendole tranquillamente le braccia sulle spalle. Poi vedo una mano che le si infila sotto il vestito e me la immagino posata sul suo culetto. Sento il cazzo che si drizza, da un lato sono geloso ma dall’altro sono eccitato come un maiale. Infine arriviamo al fondo della spiaggia riservata al villaggio, le casette e i bar sono lontanissimi, a malapena si sente la solita musica cubana arrivare dal bar posto sulla riva dell’oceano. I 4 appoggiano mia moglie contro un albero e per un po’ non la vedo più, sopraffatta da loro che le stanno addosso: vedo solo mani che si muovono e sento solo mugolii di piacere. è lei soprattutto a gemere, come una cagna. Per un momento è come se tutto si fermasse, poi i due ragazzi di colore si girano e mi guardano con un sorriso di scherno. Poi sento uno dei due ragazzi italiani dire:

“Chi se la fa per primo? “. A turno se la fanno tutti, in piedi contro l’albero e piegata per metterglielo in bocca. Lei scopa e gode, fotte e grida. I 4 scopano decisi, sento il rumore delle palle che sbattono contro il culo della troia. Poi finiscono e se ne vanno, lasciandoci lì, su quella spiaggia dall’altra parte di casa nostra. Antonella ha il vestito accartocciato sul proprio corpo, spiegazzato e sporco di sperma di quattro maschi che dopo 5 giorni sono riusciti a farsela e adesso se lo staranno raccontando bevendo tutti insieme una birra e raccontandolo domani ai propri amici del villaggio. Noi dobbiamo stare ancora due giorni e non saranno pochi quelli che ci indicheranno dicendosi

“Ecco la troia e il cornuto del marito che s’è visto fottere la moglie davanti agli occhi”. Intanto, Antonella si avvicina e mi dice:

“Da oggi sei un cornuto, non te lo scordare mai”. FINE

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