Questo programma istallato da Luciano è eccezionale. Senza che loro lo sappiano, posso controllare quello che stanno facendo le ragazza al PC: Laura è alle prese con una lettera e Cinzia con i registri. Almeno dovrebbe, perché in questo momento sta parlando al cellulare. Spacca le pietre come sempre. Trent’anni appena compiuti, con un culo mozzafiato. Oggi indossa un miniabito che lascia ben poco alla fantasia.
«Ciao Cinzia»
Oh, oh! Chi la chiama al PC? Lei ha alzato gli occhi verso di me. Faccio finta di essere preso da quello che sto leggendo a video.
«Ciao, Mario. Non sono sola in stanza»
«Chi c’è con te? »
«il mio capo» ma parla con Mario Lorenzi?
«come sta Simona? »
Ah! è il marito di Simona. Vediamo quanto devono continuare, invece di lavorare.
«lei bene. Sono io che ho un problema»
Legge e sorride.
“Che c’è Cinzia. Stai ridendo”
“Cosa? No, niente Paolo” Le sue dita volano sulla tastiera
«che problema hai? »
«Ti devo vedere subito» Cosa? Avrà litigato con la moglie.
«ma non posso!! Sto lavorando. »
«Solo mezzora»
Guarda che stronzo questo qui.
«Perché? »
«Un pompino! Solo un pompino! »
“Ma che caz.. ! ” La mia esclamazione la fà saltare in aria.
“Che c’è, Paolo? ”
“No! Niente! ” balbetto “mi è saltato un file. Scusa. ” Ritorna alla tastiera
«Ti sembra questo il momento? Sto lavorando. E poi, te l’ho detto, il mio capo è qui! »
«Preferisci farlo a lui? »
«Ti ho già detto che l’eccezione la faccio con te! »
«e allora falla! »
«ti sembra facile. E poi, non ti è bastato ieri. ? »
«Ieri, oggi, domani… La tua bocca merita ogni giorno»
«caso mai sei tu che ne approfitti. »
«Guarda che non scherzo. Lo succhi favolosamente»
«ah si! Allora non te lo lecco più! »
Ma guarda che puttana! Scrive e sorride. Nemmeno alza gli occhi per controllarmi.
«ma dove sei? »
«In ufficio, ma tra quindici minuti sarò posteggiato dietro la fabbrica. Ho la macchina di un collega. Una punto blu. »
«Verrei, ma non so cosa dire a Paolo. » Ma dimmi tu! Ci andrebbe? !
“Cinzia” mi alzo dalla poltrona “ho appuntamento fuori, quasi lo dimenticavo. Torno tra un’ora. ” Però, perdo tempo davanti al video. Vediamo che fa.
«Hai un culo da impazzire. Sta uscendo lui. Tra un quarto d’ora ti raggiungo. Ma ti faccio un pompino e vado via»
«Ti aspetto. Già l’ho duro! »
è impossibile! Eppure non ci sono dubbi. Ho letto con i miei occhi quello che le ha chiesto. Boh! Sono frastornato! Come un automa, esco. Mi ritrovo nel buio della sera a cavallo del motorino. Sembra che sia lui a portarmi, ho poco tempo a mia disposizione. Eccomi dietro la fabbrica. La punto blu è facilmente riconoscibile, posteggiata tra un’alfa e un jeppone, lui è dentro, solo. La supero e spengo il motore. Mi infilo tra altre due macchine parcheggiate e attendo. Ma che sto facendo? Se passa qualcuno? E poi lei non verrà! Eh no! Eccola spuntare all’angolo della strada. Si gira intorno, alla ricerca di Mario. Con un colpo di clacson lui richiama la sua attenzione. Si dirige spedita verso la punto. Nonostante il buio, sia lei che la macchina sono controluce rispetto ad una grossa insegna luminosa che, benché lontana, mi consente di vederli abbastanza bene pur rimanendo nascosto dietro le macchine. Uno sportello si apre, lei entra. Non sento nulla, ma c’è poco da sentire. Si sorridono, scambiano delle battute, probabilmente, perché vedo lei allungargli uno schiaffetto a mò di scherzo.
Lui le passa una mano dietro al collo e … le china la testa verso il basso. Lei lo lascia fare. Con l’altra mano, Mario sta abbassando lo schienale del sedile. Da qui non vedo più nulla o quasi, ma quel jeppone accanto alla Punto sembra messo lì apposta. Tanto chi mi deve vedere? Lascio il motorino e, camminando dal lato della carreggiata, mi avvicino con passo svelto e mi piazzo, in piedi, dietro al finestrino laterale posteriore della jeep. è un’altra cosa! Tra loro e me ci sono solo due o tre metri e il fatto che la jeep sia notevolmente più alta della loro, oltre alla circostanza che sono sdraiati, mi cela alla loro vista; ammesso che abbiano voglia di girarsi intorno. Quello che vedo mi fa venire un buco allo stomaco. Lui è sdraiato sul sedile con un braccio sotto la testa e l’altro sulla schiena di Cinzia. Lei è china su un cazzo di buone dimensioni, con la cappella stretta tra le labbra. Il movimento è costante, quasi monotono, un sali e scendi continuo senza alcuna variazione. Ora le avrà chiesto qualcosa perché, dopo avere alzato la testa per un attimo ha incominciato a baciare e leccare tutta l’asta sino a giungere alla sacca dei coglioni.
Ma dura poco, infatti dopo avere imboccato nuovamente l’asta riprende a pompare, ma questa volta con ritmo più veloce. Progressivamente sempre più veloce. Ha deciso che deve finire!! Ed ecco che lui le poggia le due mani sulla nuca e stringe, tenendola bloccata sul suo cazzo mentre, dai movimenti eloquenti che fa, le starà scaricando la sua sborra in gola. Si rialzano, vedo lei con un rivolo di sperma che le cola dalle labbra; prende un fazzolettino e lo passa sulla bocca. Forse è meglio allontanarsi!
Cazzo che fretta! Ho appena raggiunto il mio motorino che sento il motore dell’auto avviarsi. Mi giro e vedo la macchina fare manovra, superarmi e sparire dietro l’angolo della strada. Ma Cinzia è a piedi! La vedo mentre cammina per la strada nella direzione opposta alla mia postazione. In un attimo agisco. E non so nemmeno io il perché! Mi avvicino al luogo dov’era la punto, guardo in terra e, dopo una brevissima ricerca, prendo il fazzolettino di carta con cui si è pulita le labbra. è inzuppato di sperma e sporco di rossetto. Torno al motorino, poso il fazzoletto nel bauletto e mi avvio.
Velocemente faccio il giro dell’isolato. Non può avere avuto il tempo di superarlo. Ed infatti eccola. Freno bruscamente, come se l’avessi vista all’improvviso.
“E tu che ci fai qui? ”
“Eh! Capo! …. Sono andata a prendere una cosa in macchina…. ”
“Ma non è posteggiata dopo il bar? Dai che ti sei imboscata!! ”
“Cretino! ”
“Sarà! Vuoi un passaggio? ”
“magari mi vuoi fare andare a piedi? ! ”
“Dai sali. Ma cos’hai? Sei tutta rossa! Hai visto che ti sei imboscata! Ma non sei sposata? ”
“Uffa! Che sei noioso, certo che sono sposata! ”
Sale in motore. Rimaniamo in silenzio tutti il tempo. Ci ritroviamo in questo stato quando scendiamo.
“Insomma, cose che hai? Non mi hai detto mezza parola? ”
Mi chino ad aprire il bauletto e prendo il fazzolettino
“dove hai detto che sei stata? ”
“ma a te che importa? ”
“dimentichi che sono amico di tuo marito. ”
“Ed allora! Che c’entra? .. Cos’è? ”
Ho allungato il braccio verso di lei, tenendo per una punta il fazzolettino, in modo che possa vederlo bene.
“Eppure dovresti saperlo. Era a terra dietro la fabbrica. ”
Cambia mille colori. Balbetta…. Si allontana ma torna sui suoi passi immediatamente
“Ma dov’eri? ”
“Stavo tornando quando ti ho visto andare verso quella strada buia. Così ti ho seguito” mento.
“E sei rimasto lì? ”
“Fino a quando sei scesa dall’auto.. ”
“E ora? ” mi chiede con la testa china.
“Ora cosa? ”
“Cosa pensi di fare? Lo vuoi dire veramente a mio marito? ”
“Non lo so. Ora vattene! Ne parliamo domani. ” FINE