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Valentina, la cognata giovane

Tutto cominciò il giorno in cui Valentina chiese a Fabio se poteva ospitarlo per qualche mese dato che aveva trovato un lavoro nella sua città. Valentina era una ragazza di 23 anni, alta, capelli rossi a caschetto, belle cosce e bel culetto, una bocca pronunciata e due tette piene e sode.
Valentina era sua cognata e, fino a quel momento, Fabio non aveva mai avuto nessuna fantasia sessuale nei riguardi della ragazza. Il fatto che fosse la moglie del fratello, inoltre, preveniva tali pensieri.
Valentina si era installata nella grande casa di Fabio con molta discrezione, e i suoi orari di lavoro la portavano ad esser fuori per la maggior parte della giornata.
Valentina ritornava a casa i fine settimana anche se quel mese non sarebbe tornata per alcuni week-end visto che il marito doveva fare un viaggio per lavoro.
Fabio e Valentina si incontravano perlopiù la mattina e, spesso e volentieri, cenavano insieme la sera. Fra i due si era instaurato un rapporto cameratesco, il che faceva sì che spesso Valentina girasse in casa in reggiseno e mutande e Fabio con i minislip. La cosa, però, iniziò a turbare un po’ Fabio che sempre più spesso notava le belle e sode tette della cognatina e anche Valentina ogni tanto posava il suo sguardo sul pacco promettente del cognato. Era, però, solo il preludio a quello che sarebbe successo più avanti, e che avrebbe iniziato una lunga serie di giochi sessuali fra i due.
Fabio, inoltre, era un uomo che aveva una vita sessuale molto libera e perversa ed era sempre più intrigato dall’avere un’avventura con la cognatina giovane, a cui sicuramente avrebbe insegnato molte cose.
Le fantasie e i desideri di Fabio ebbero la loro realizzazione iniziale un giorno in cui, a causa di alcuni lavori in uno dei due bagni, i due dovettero condividerne uno.
Quella mattina Fabio aveva un urgente bisogno di pisciare e Valentina occupava l’unico bagno disponibile. Fabio le chiese se aveva ancora molto da fare e per tutta risposta Valentina aprì la porta dicendogli
“Puoi pure farla, non ti guardo mica” e riprese a lavarsi i denti facendogli cenno di entrare.
Fabio entrò e si avvicino al water che, fra l’altro, si poteva vedere benissimo dallo specchio del lavandino. Sia per l’urgente bisogno che per il fatto che Valentina indossava una camicetta da notte corta e trasparente dalla quale si potevano vedere le belle tette e che non copriva il culetto prominente, il cazzo di Fabio era tutt’altro che moscio. Fabio inizio a pisciare e voltandosi vide che Valentina lo stava guardando con espressione stupefatta attraverso lo specchio. Il cazzo di Fabio era davvero grosso e molto probabilmente la ragazza non doveva averne visti di quelle misure.
Fabio prese la palla al balzo e dopo riessersi messo il cazzo ancora eretto nelle mutande, si avvicinò a Valentina e glielo appoggiò nel culetto mettendole contemporaneamente la mani sulle tette. Colta di sorpresa Valentina iniziò a divincolarsi.
“Cosa fai scemo, smettila” lo apostrofò, ma Fabio inizio sapientemente ad accarezzarle l’aureola dei capezzoli e a strusciarli il cazzo in mezzo alle natiche.
“Dai ora basta, smettila, ti prego” ma proprio mentre diceva queste parole una mano di Fabio scese verso la fichetta e scostando prontamente le mutandine le inizio a toccare la fichetta che era già umida.
“Sarà anche che non vuoi, ma la tua fichetta sembra dire il contrario” disse Fabio
“Sei un porco” rispose Valentina, il cui respirò però iniziò a farsi sempre più
affannoso.
“E tu sei una troietta” disse Fabio con un tono molto autoritario.
Fabio continuò il lavoro di maneggio nella fichetta della ragazza che iniziò ad
ansimare e gemere. Fabio avvicino la bocca alla sua e dopo una pallida resistenza i due iniziarono a fare un lungo lingua in bocca. Ormai Valentina era partita. Fabio allora le levò la camicia da notte e le mutandine, poi le prese la testolina e la abbassò fino a che le belle labbra pronunciate della ragazza si trovarono dinanzi la cappella grossa e svettante dell’uomo.
Fabio ordinò “Succhiamelo” e spinse la testa della ragazza che aprì la bocca e iniziò il lavoro di pompaggio.
“Dai, così, leccami bene la cappella, prendilo fino in gola, picchietta la lingua, dai troietta”
Valentina si sentiva avvolta in un vortice di sensazioni mai provate. Suo marito non l’aveva mai apostrofata in questo modo né l’aveva trattata così autoritariamente, ma a lei tutto questo stava piacendo.
“Dai cognatina, succhia bene la minchia grossa. Ti riempie ben bene la bocca questo cazzo, vero ? Ti insegnerò un sacco di cose e ti farò diventare una grande troia. ”
Poi Fabio le tenne ferma la testa e inizio a pomparle il cazzo in gola. Il ritmo era frenetico e si sentivano i mugoli di Valentina che assecondava il ritmo di quella scopata in bocca per non soffocare. Ad un certo punto Fabio si irrigidì e venne copiosamente.
“Bevi tutto, troietta di una cognata” ordinò Fabio. Valentina non aveva mai bevuto la sborra di un uomo, per lei il pompino era solo un breve preliminare che faceva col marito prima di scopare. Buttò giù quei fiotti di liquido vischioso e salato anche se alcuni rivoli le uscirono dalle labbra. Era una sensazione meravigliosa sentire un uomo scaricarsi nella sua bocca. Fabio levò il cazzo dalla bocca di Valentina e raccolto un rivolo di sborra dalle labbra lo posò sulla lingua della ragazza.
Poi, avvicinò la sua lingua alla fichetta gocciolante e iniziò a slapparla.
“Oh.. si dai…. mi fai impazzire” farfugliò Valentina
Fabio, sapientemente, picchiettava la clitoride e poi slinguava le grandi labbra in un vortice senza pause.
“Così … siii… cosìì … continuaa…. Sto per godere…. vengoo.. vengoooo” e con un urlo prolungato Valentina sborrò contraendo la fichetta in modo serrato.
Fabio alzo la testa e la baciò. I due si lavarono e si prepararono per uscire e andare al lavoro. Sulla porta di casa Fabio le disse:
“Stasera ti aspettano altre nuove sensazioni” e uscì.
Valentina uscì poco dopo, pensando, con un misto di eccitazione e turbamento, a quello che sarebbe successo quella sera. FINE

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