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Carmela

Quest’anno sono rientrato dalle ferie con una settimana di anticipo.
Avevo bisogno di stare un po’ da solo e sistemare qualche faccenda.
Dopo avere avvisato i genitori della decisione presa sono partito alla volta di casa a Roma.
Mi chiamo Walter ho 29 anni e lavoro nell’azienda paterna.
arrivato a casa ormai a tarda notte e, dopo aver fatto una doccia ristoratrice sono andato subito a dormire.
La mattina fui svegliato da alcuni rumori.
Il tempo di rendermi conto di cosa stesse succedendo ….. e ricordai all’improvviso che doveva essere Carmela la donna di servizio.
Mi alzai e andai verso il bagno, si sentiva il rumore della doccia aperta a tutto gas, bussai ma nessuna risposta, pensai…. starà facendo le pulizie, ribussai più forte ed ancora nessuna risposta.
Decisi così di entrare cercando di non spaventarla.
Entrai e mi si presentò una scena stupenda.
Carmela stava facendo si le pulizie ma non quelle di casa bensì quelle personali, infatti stava beata sotto il getto dell’acqua.
Quando mi vide sobbalzò emettendo un grido tra la paura e l’imbarazzo infatti tutto s’aspettava tranne di vedere me e qualunque altro componente della famiglia.
In quei pochi attimi riuscii a vedere a nudo le curve di Carmela.
Carmela è una ragazza di 23 anni calabrese che da qualche anno lavora a tempo pieno nella mia famiglia.
Già da qualche tempo gli avevo messo gli occhi addosso e anche le mani ma lei aveva sempre evitato, anche se qualche volta delle mie toccatine ne restava compiaciuta.
Andai in cucina e preparai un buon caffè , nel frattempo Carmela usciva dalla doccia e la invitai a berne una tazza, lei accettò di buon grado dicendomi che si era un po ‘ impaurita e che non ci aspettava per quel giorno.
Io risposi che ero da solo e che i miei sarebbero arrivati tra qualche giorno.
A sentire le mie parole mi guardò in un modo particolare quasi a dire ……
“soli per una settimana” io lo notai e feci finta di nulla.
Intanto sbirciavo e notavo appena il suo seno che appariva dal bavero dell’accappatoio.
Veramente un bel seno.
Dopo aver bevuto il caffè andò in camera sua e ne ritornò completamente vestita.
Tolse dalla tavola le tazzine e le posò dentro al lavandino poi, prese il posacenere e lo svuotò nel secchio, facendo questo movimento si piegò in avanti mostrando un culo meraviglioso.
A quel punto prese a lavare le tazzine, io mi avvicinai e gli misi la mano sul culo dandogli una tastatina lei disse….. ma dai cosa fai…… ed io be che c’è di male non c’è nessuno in casa siamo tranquilli.
Lei non disse nulla .
Io continuai con il palpare e lei stava li ferma.
Quando ebbi la certezza che ci sarebbe stata cominciai a tirarle su la gonna e lei muoveva i fianchi quasi a volersi tirare indietro.
La bloccai e continuai a tirare su la gonna.
Mi apparve imperioso quel bellissimo culo.
A quel punto cominciai a calarle giù le mutandine fino alle caviglie.
Poi presi a massaggiarle il culo partendo dallo spacco fino a scendere giù fino alla fica.
Aveva una fica pelosissima e calda.
Cominciai a farle un ditalino, a quel punto cominciò a muoversi e ad ansimare.
Dopo qualche istante venne bagnandomi completamente la mano.
Io intanto avevo raggiunto un’erezione bestiale, sentivo il cazzo scoppiare tra le mutande, quando non ne potei più tirai giù la lampo dei calzoni sfilai il cazzo ormai agonizzante dalla voglia, la feci piegare in avanti e cercai di infilarglielo in fica.
Quando sentì il mio cazzo sul buchino mi disse….. no li no sono vergine e voglio restare tale.
Titubai qualche secondo poi preso da una libidine infinita le dissi…… prendilo in bocca e spompinami lei…… no mettimelo nel culo.
Quasi non credevo alle mie orecchie.
presi il cazzo ormai furibondo tra le dita gli puntai la cappella ormai infuocata nello sfintere e con un secco colpo di reni fui dentro di lei.
Un urlo uscì dalla sua gola ma ormai era fatta.
cominciai a stantuffare con una foia da cavallo pazzo senza tanti complimenti, tanto sapevo che quella era la prima di chissà quante altre volte.
Avrei rimandato le coccole e le dolcezze alle volte successive ora avevo troppa voglia di venire.
Non feci neanche in tempo a finire di pensare ai propositi futuri che scoppiai in una sborrata immane.
Rimasi ancora qualche secondo dentro quel culo accogliente facendogli fare ancora su e giù per qualche secondo e mi piaceva sentire il mio cazzo ormai appagato sguazzare dentro la sborra nel suo culo.
Poi con delicatezza lo sfilai e lei senza proferire parola si girò, si inginocchiò e lo prese in bocca.
Succhiò le ultime gocce di sperma e ritirandosi su le mutandine mi prometteva un bocchino speciale per la stessa sera.
Viva Carmela viva la Calabria.

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