Sara sentiva il vento fischiare tra i suoi capelli e il sole le baciava il viso. I caldi raggi tendevano la sua pelle come lo sperma spalmato sull’epidermide sudata e quel dolce ricordo le fece chiudere gli occhi anelanti di soddisfazione carnale.
Vogliosa e impaziente, era desiderosa di conoscere la cugina di Matteo: Stefania. Erano andati a prenderla al lido di Venezia, dove aveva passato quindici giorni con la famiglia, e, adesso erano diretti a Cortina, ospiti nella villa di Jessica.
Quella mattina, nella sua abitazione, si era presentata con un tanga mini dal colore giallo traslucido che le copriva appena il monte di venere. La stoffa leggera e tesa arrivava poco sopra il confluire delle grandi labbra preservandole l’invitante fessura.
Le labbra gonfie e carnose, almeno così pensava lei, che ancora non l’aveva vista nuda, le avevano procurato un colpo di libidine.
Come, Matteo e Lucio, aveva dovuto fare attenzione alla bava che si rapprendeva nelle sua bocca, perché tutti erano impazienti di conoscere Stefania.
Sara si immaginava di toglierle tutto, farla accomodare su qualcosa di morbido e quindi visitare ogni piega della sua vagina. Assaporava già il momento di quella masturbazione reciproca che sanciva sempre il primo attacco dell’orgia; era l’aperitivo prima di un buon pranzo.
Sara con l’aria sognante e gli occhi chiusi si perdeva nel pregustare gli eventi della serata mentre il battello pieno di gente procedeva a velocità moderata nelle basse acque della laguna.
Matteo e Stefania erano rimasti nel ponte coperto mentre Lucio era in cerca di una toilette: lei era sola, imbambolata a pregustarsi la serata. FINE