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Primo incontro con Eva

Ero in Spagna da pochi giorni per un periodo di studio all’estero, quando conobbi ad una festa in discoteca Eva, una ragazza tedesca dai tipici connotati fiamminghi. Alta bionda occhi azzurri…… Io sono Alex, alto snello, e per quanto mi dicono le ragazze bello ed affascinante. Dall’inizio capimmo di piacerci, ma dopo che fummo presentati passai la sera a ballare e scherzare con altri amici e nella bolgia non la vidi più. Mentre accompagnavo un amico ed una amica a fumare una sigaretta fuori dal locale la vidi uscire, mi salutò rapidamente ma proseguì con la sua comitiva, a quel punto dissi ai miei amici

“ditemi che sono un coglione, non le ho chiesto neanche il numero di telefono! “,

“hai ragione sei un coglione” mi disse la mia amica… intanto Eva si era voltata un’altra volta per salutarmi ed io ancora non le dissi o feci nulla, ed ancora mi sentivo più imbecille, quando lei si volto per l’ultima volta prima di girare l’angolo della strada le feci segno di scambiarci il numero di telefono, e così ci venimmo incontro ci scambiammo il numero di telefono e risalutandoci ci baciammo praticamente in bocca. Tra tutto l’alcol bevuto ed i fumi, quel bacio e la mia momentanea astinenza, l’eccitazione fu eccezionale!

La chiamai il giorno seguente e ci incontrammo due giorni dopo. Parlottammo un po’ e mentre andavamo in un locale, le presi la mano e la baciai, capii che non aspettava altro. Poco dopo mi racconto dei suoi timori per quell’incontro e dei consigli che gli aveva dato un suo amico gay con cui lei si confidava! La stessa sera mentre uscivamo da un locale si mise a piovere brutalmente e siccome casa mia era molto più vicina della sua ce ne andammo da me.

Appena entrammo nella mia stanza, inzuppati come pulcini ci iniziammo a spogliare ci guardavamo sorridendo, io non avevo previsto per quella sera una notte di sesso, ma in quella situazione era chiaro che qualcosa sarebbe accaduto. Ci spogliammo vicendevolmente quasi come a farci un favore nel levarci i vestiti bagnati, dopo pochi istanti ci ritrovammo solo con la biancheria intima. Lei indossava un perizoma a filino con un reggiseno abbinato, molto sexy, io che sono un amante della lingerie femminile ero eccitatissimo, per di più venivo da un mesetto di astinenza, e negli ultimi giorni non mi ero neanche masturbato, il che evidenziava con chiarezza la mia forte eccitazione. La iniziai a baciare in bocca sul collo, nel mentre le slacciai il reggiseno, mi portai dietro le sue spalle continuando a baciarla sul collo, cosa che vedevo gradiva molto, appoggiai il mio membro eccitato, stretto ancora nei miei boxer aderenti, in mezzo alle sue chiappe, con una mano le presi in mano un seno palpeggiandolo e pizzicando i capezzoli facendoli indurire ancor più di quanto già non lo fossero, con l’altra mano scesi sino ad insinuarla nel davanti della sua fica che sentii essere totalmente rasata, iniziò a mugolare, ed appena infilai il dito all’interno della fessura sentii un fiume scorrere, la carezzai per qualche istante strusciando la mia eccitazione su di lei, e lei si strusciava per le carezze delle mie dita, e per il piacere di sentire la mia erezione sul suo corpo. Dopo un minuto si voltò, mi prese la mano si avvicino al letto, si sedette sul bordo, allargo le gambe e mi tiro a se. In quella posizione con me in piedi e lei seduta sul bordo del letto, il mio sesso, ancora costretto nei boxer, si trovava all’altezza della sua bocca. Mi iniziò a palpare, mi guardava negli occhi con uno sguardo da vera porca, mi abbasso i boxer, tutto con grande calma, il mio uccello si presento davanti ai suoi occhi, lo guardò lo carezzo mi carezzo le palle mi palpeggiò quasi a studiare i miei organi genitali, e dopo pochi istanti mi guardo negli occhi e si infilò il mio cazzo in bocca. Iniziò un pompino fantastico lento e profondo quasi sapendo che se avesse aumentato il ritmo sarei venuto velocemente, si godeva il mio cazzo, e mi faceva godere in maniera fantastica, ogni tanto si fermava e usava solo la lingua, mi carezzava le palle, scendendo sino allo scroto, poi ridava alcune pompate, con una mano mi carezzava la schiena quasi scendeva sino alla linea di congiunzione del sedere. Il suo ritmo era perfetto, ma io ero molto eccitato, avevo voglia di resistere il più a lungo possibile, volevo leccarla, assaporare i suoi umori, possederla, farla godere, anche se non sapevo sino a che punto potevo resistere. La fermai, le feci poggiare la schiena sul letto. Mentre lei scivolava verso la testa del letto le sfilai il perizoma, era perfettamente depilata, una fantastica visione, il suo sesso luccicava di umori, era totalmente bagnato, questa volta io la guardai negli occhi mentre con la mia bocca mi avvicinavo a quella fontana di piacere, iniziai a leccarla esternamente sulle grandi labbra, sentii il sapore dei suoi umori, ero inebriato, la leccai sapientemente, la sentivo ansimare stava proprio godendosi il momento, mi carezzava i capelli, tra un respiro ed un altro mi fece capire che voleva che le leccassi solo il clitoride, voleva godere, con le dita presi a penetrarla nella fica, prima un dito poi due, le carezzavo le grandi labbra, con l’altra mano andai a cercare il suo orifizio anale, mentre lo facevo mi eccitava pensare quale sarebbe stata la sua reazione vista la quantità di reazioni diverse che le donne hanno nel recepire tali carezze, la sua fu assolutamente di gradimento. Appena iniziai a carezzarle il buchetto sibilò un

“sssiiii bravo” che mi fece capire che potevo anche tentare di andare più in fondo nel tentare di darle piacere in quel modo “particolare”. Così continuai il mio lavoro con la lingua, ma adesso le lappate iniziavano dal clitoride, passavano per le grandi labbra e continuavano a scendere sino al buchetto del suo sedere, dove come nella fica mi soffermavo penetrandola. Nella vulva era ovviamente più semplice e morbido entrare, ma anche il suo ano pulsante si apriva con una certa facilità, cosa che mi faceva ben sperare. – Dico sperare perché sino ad allora non avevo avuto ancora un rapporto anale completo. Alle volte le mie compagne avevano gradito le carezze e leccate anali, tanto da ricambiarle, devo dire con mio gran piacere, però all’atto della penetrazione sempre ricevetti rifiuti, o in alcuni tentativi le ragazze provarono dolori eccessivi tanto da farmi desistere. Peggio ancora quando le ragazze escludevano categoricamente la penetrazione anale o qualsiasi altro tipo di carezze. – Tornando ad Eva, alternavo la lingua alle dita, lei era eccitatissima, mi incitava a continuare, tutta la situazione era fantasticamente eccitante, i suoi gemiti erano qualcosa che valevano come un rapporto completo, non volevo smettere di darle piacere, anche perché ero sicuro che sarei riuscito a resistere solo pochi minuti qualsiasi cosa lei mi avesse fatto. Intanto mi carezzava la testa mettendomi le mani nei cappelli invitandomi a continuare, con l’altra mano teneva le mia che stava sul suo seno palpandolo, carezzandolo e pizzicando i capezzoli. Continuavo imperterrito, decisi di lavorare con la bocca solo sulla splendida fica grondante di umori, e con le dita che ricevevano dall’alto quantità inaudite di “lubrificanti” la penetravo nel dolce sedere che si faceva sempre più morbido e ospitale, così che dopo poco passai a penetrarla con due dita ed anche in quel caso non ebbi nessun rimbrotto, si mosse solo per poter ricevere più agevolmente la penetrazione, alzando un po’ le gambe ed allargandosi le natiche con le mani. Dopo pochi minuti cominciò ad irrigidirsi sugli addominali, tutto il corpo entrò in tensione, stava per venire, accelerai e rinforzai le mie carezze, le mie lappate si soffermarono sul clitoride, l’indice e il medio della mano destra facevano velocemente avanti indietro nel suo culo, il pollice della stessa mano carezzava la parte bassa della sua fica, poi inizio a gemere più forte, fece un poco di pressione sulla mia testa mi disse di non fermarmi e rantolò di piacere tanti

“si bravo bene”, in spagnolo, tedesco, inglese….. era evidentemente soddisfatta, ed io ero molto eccitato di averle dato questo piacere.

Si rilasso e mi avvicinai lla sua bocca, ci scambiammo un profondo bacio, ed intanto in quella posizione il mio membro scivolò quasi attratto nel suo bagnatissimo sesso. Ebbi un brivido. Brivido dato da quella stupenda sensazione che si prova quando si entra dentro il sesso di una donna, caldo morbido scivoloso avvolgente, continuammo a baciarci, io quasi non mi muovevo, godevo di quella splendida sensazione, sarei voluto rimare in quella situazione psico fisica per il resto della mia vita…. cominciavo però a non poter resistere più, lei mi carezzava la schiena e con le mani mi attirava a se, iniziai a spingere prima piano e lentamente, poi sempre più vigorosamente, entravo ed uscivo per tutta la lunghezza della fica, sempre più veloce sino a quando entrambi dopo poco, rantolando, e godemmo…. ci rilassammo, lei era bellissima, eravamo lì sul letto nudi, ci carezzavamo i corpi, dalla testa ai piedi in maniera delicata e rilassante, passando per i posti più esogeni, parlavamo, sorridevamo, la mia eccitazione si stava ritrasformando in erezione, lei sembrò compiacersene e concentrò le sue attenzioni sulla verga e le palle, ci sapeva proprio fare, aveva il giusto mix di delicatezza e decisione, poco a poco ci ritrovammo a fare un 69, io ero con la schiena poggiata sul letto, leccavo i suoi umori misti ai miei e andavo sino al suo buchetto dove giocherellavo con un dito, lei si immergeva l’asta sino alla gola, era bravissima, con le mani, giocava con le palle, scendeva a carezzarmi sino all’orifizio anale, volevo che mettesse il dito dentro lo stavo desiderando, alzai ed allargai le gambe, ma non dissi nulla, ma per trasposizione io infilai il mio dito medio nel suo culo, lei si inarcò, la cosa evidentemente le piaceva, e sicuramente aveva capito che io non disdegnavo, così ad un tratto si fermò, alzò la testa mi guardò in faccia aspetto che la guardassi e con sguardo da porca si infilò il suo medio in bocca in maniera sensuale, mimò un pompino al suo dito che ne uscì ben lubrificato, era chiaro cosa volesse fare, insalivò il suo bellissimo dito, curato come le sue mani e i suoi piedi, e sempre guardandomi negli occhi scese col dito a cercare l’ingresso del mio culo e delicatamente entrò, io ebbi un sussulto di piacere, chiusi gli occhi, e lei tornò a succhiarmi. La cosa andò avanti per alcuni minuti, era fantastica, gestiva il ritmo tra il membro e l’ano in maniera perfetta, ad un certo punto si fermo, si girò e si mise a cavalcioni sopra di me e cominciò a cavalcarmi, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente, io con le mani la carezzavo ovunque, le pizzicavo i capezzoli le palpavo il seno, le massaggiavo il culo allargandolo e stringendolo, carezzavo con le mani le labbra della fica dove scorreva la mia asta, col pollice premevo sul clitoride, le carezzavo l’orifizio anale, e capito che la cosa le piaceva le infilai prima uno poi due dita che si muovevano al ritmo di quella fantastica cavalcata. Ad un certo punto non ce la feci più, avevo una voglia matta di provare ad avere un rapporto anale con lei, non sapevo se ne aveva voglia, ma era in estasi, come lo ero io, mi presi di coraggio, (temevo una risposta negativa) e le dissi con tono non interrogativo ma quasi autoriatrio, con la voce roca

“voglio il tuo culo”, lei con mia grande gioia mi rispose,

“si anche io lo voglio nel culo, mi stai facendo impazzire con le tue mani”, a quelle parole quasi stavo per venire, ma mi trattenni violentemente. A quel punto non sapevo cosa fare era la prima volta che una donna mi dava piena disponibilità, anzi desiderava avermi nel culo, mi sarebbe piaciuto semplicemente spostare il mio membro rimanendo nella stessa posizione, poggiandolo nel suo buco posteriore, ma avevo anche tanta voglia di mettermi dietro di lei e farlo, diciamo così, nella classica posizione per un’inculata, o almeno io così la immagino, a pecorina. La scelta la fece lei perché dopo un paio di su e giù si alzò e si mise carponi, io ero al settimo cielo, le baciai le natiche, le carezzai, prendevo tempo per paura di venire al solo ingresso di quel fantastico sedere che si offriva dinanzi i miei occhi, le baciai e leccai il buchetto che era già leggermente aperto, mi misi in ginocchio dietro di lei, avvicinai la punta al suo buco ed iniziai a spingere lentamente. Lei inizialmente era silenziosa poi inizio un lamento misto tra piacere e dolere, ma estremamente eccitante. Dopo che entrai mi fermai un istante per godermi quella sensazione tanto diversa dalla penetrazione normale, e per far adattare il suo ano alla presenza del mio pene. -Ricordo che quando lo misi dentro ad una mia ex la sensazione fu quasi dolorosa, credo che anziché rilassarsi, si irrigidì e così fu doloroso per entrambi lei disse mai più-, adesso con Eva sentivo una sensazione di strettezza, ma piacevole, per entrare dovetti fare un po’ di forza, ma quel tanto per darle e darmi piacere. La sensazione era stupenda, inizia a muovermi lentamente, prima per piccoli tratti, poi iniziai ad andare più in profondità, l’eccitazione era fortissima il suo ansimare aumentava la mia eccitazione sino all’inverosimile, sentivo che dovevo venire così, decisi di fermarmi. Cominciai a carezzarla su tutta la schiena a baciarla leccarla sul collo, con la mano destra le masturbavo il clitoride e la penetravo nella fica allagata. Dopo poco mi disse

“fammi sentire le tue palle lo voglio tuttodentro….. vienimi nel culo…” a quelle parole, che da sole stavano bastando a farmi godere, cominciai a sbatterla con forza, pochi secondi in realtà, ma quanti bastarono a farmi venire come non mai dentro il suo culo, con lei che si dimenava presa da un violento orgasmo…. rimasi dentro di lei per qualche istante poi una volta distesi, uscii da lei preso da una soddisfazione mentale e fisica senza precedenti, e mi addormentai. Da quella sera con Eva, cominciò un periodo di grande attività e fantasia sessuale, libero da pregiudizi gelosie che non dimenticherò mai. FINE

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