“Attento a non prendere l’Autostrada per Belo Horizonte, per Paratì e a sinistra”. Alex è alla guida della Fiat Siena presa a noleggio alla Heartz di Rio, che altro non sarebbe che la versione berlina della Palio che costruiscono solo per il mercato brasiliano. Paratì è una cittadina spettacolare che sta sulla costa a 240 km. a sud di Rio de Janeiro. Patrimonio Unesco, tutto è rimasto come lo era nel 19imo secolo. Le costruzioni sono tutte nello stile coloniale, nulla di moderno può essere costruito in quel luogo. Non ci sono alberghi, si dorme nelle posade. La nostra, la Posada Varandas de Paraty, è una delle più carine di Paratì, almeno a detta di Julia, la ragazza della hall dell’Othon Palace che ci ha messo in contatto con l’agenzia dove abbiamo prenotato macchina e camere. Dietro, Paola e Simon, si raccontano gli affari loro, del tutto disinteressati alla nostra indecisione sulla strada da prendere e sul nostro raccapezzarsi sulla cartina stradale. Anzi, le loro effusioni e le palpate che si scambiano, non facilitano certo la concentrazione mia e di Alex! Qui, a febbraio fa un caldo pazzesco. Il termometro supera i 38 gradi e l’aria condizionata della macchina ci permette di non fare un viaggio allucinante. Il panorama però è stupendo. Il verde delle piccole colline si getta sulla costa di spiaggia bianca in contrasto con l’acqua del mare color turchese. Arrivati a Paratì, ci sembra di essere in una favola. Tutto è rimasto a un secolo fa, almeno apparentemente. La cittadina è costruita intorno alla chiesa de Nossa Senhora dos Remédios, costruita nel 1667. Davanti alla costa di Paratì che è situata al centro di un piccolo golfo, ci sono 12 isole, anche se in tutto le isole dell’arcipelago di questo tratto di costa sono 50, ma non tutte accessibili. Le più vicine, invece, sono a pochi minuti di barca. Dal centro della cittadina, dov’è situata la nostra posada, alla spiaggia ci sono 10 minuti di strada a piedi. Le spiagge più vicine sono praia do Pontal, la spiaggia del centro di Paratì, dove si possono gustare anche degli spiedini di gamberi, pesce fritto e bere l’acqua di cocco verde, e praia do Jabaquara, un po’ più distante ma sicuramente più bella dell’altra. Questa quindi è Paratì: da parecchi anni patrimonio Unesco, praticamente un parco naturale a protezione totale. Non vi é asfalto, le poche automobili circolano al di fuori del centro storico, dei piccoli alberghi, che si chiamano posade, e qualche ristorantino accolgono i turisti che passano la loro vacanza in questo paradiso. La sera, quando i turisti delle località vicine tornano ai loro alberghi e rimangono solo quelli che dormono qui nelle posade, rimane meno della metà della gente che c’è di giorno, e noi siamo tra i fortunati che passano la notte qui, avendo prenotato per 3 giorni. Siamo fortunati, la nostra posada si trova in pieno centro storico, per davvero a pochi minuti dalla spiaggia di Pontal, ed è carinissima. Situata in Rua Marechal Deodoro, in pieno centro storico dove l’accesso alle auto è vietato, è costruita in stile coloniale, su due piani, ed ha anche la piscina. Le camere hanno tutte la tv satellitare, l’aria condizionata, il telefono, il frigo-bar e sono tutte arredate in modo semplice ma elegante. Al nostro arrivo troviamo Marcelinho ad attenderci nella piccola hall della posada. Sorrisi e cordialità, dopo di che ci accompagna ai nostri alloggi. Le nostre stanze sono una sopra l’altra, comunicanti con una scala esterna. Mentre Marcelinho ci accompagna, ci informa che per la serata hanno organizzato un piccolo spettacolo ed una cena tutti insieme. Il posto è splendido e molto intimo. Considerate che occorre circa mezz’ora a piedi per fare il giro di tutta Paratì ed avrete l’idea della sua dimensione.
Sistemati nelle nostre camere, iniziamo già a sentire i morsi della fame. è quasi mezzogiorno e abbiamo anche tutto il pomeriggio davanti. Mangiamo qualcosa al bar della piscina della posada mentre studiamo la cartina della zona; notiamo tutta una serie di sentieri che portano a delle spiaggette isolate. Per stimolare la digestione e occupare parte del pomeriggio andiamo alla spiaggia più lontana e tranquilla, la praia do Bom Jardin, una spiaggia privata di proprietà di una casa cinematografica. La spiaggia bianca è a contatto con la fitta vegetazione, l’acqua cristallina e molto bassa per decine di metri, da al posto l’idea di una piscina naturale, anche perché all’interno di un’insenatura. Tutto questo ci regala delle sensazioni molto rilassanti. L’impressione è quella di essere completamente isolati, le isolette visibili in lontananza, le barche dei pescatori ed un veliero, che poi scopriremo essere una barca turistica che fa il giro delle isole, ci fanno perdere il senso della realtà. Fa molto caldo, il sole batte forte invitando a buttarsi in acqua. Io e Paola facciamo il bagno nude, consapevoli di essere completamente isolati. Alex e Simon osservano gli uccelli che pullulano sulla battigia, quando sentono il rumore dei nostri tuffi. Offriamo loro un bello spettacolo mentre, nude, ci spruzziamo per gioco come due bambine. Quando usciamo dall’acqua, ci stendiamo al sole sui teli da mare. I nostri corpi distesi in modo provocante e bagnati, sono un invito inequivocabile per i nostri uomini. Alex e Simon si avvicinano a noi due e si mettono sopra di noi per riuscire ad accarezzare meglio i nostri corpi. Io e Paola ce la tiriamo un po’, non accettiamo subito le attenzioni dei nostri uomini. Mugugniamo, ci lamentiamo che non è mai possibile stare tranquille.
Poi ci voltiamo, contemporaneamente, sulla pancia e diamo loro la schiena. In realtà stiamo già fremendo! Con una rapida occhiata di intesa Alex e Simon si scambiano di posto. Ora mio marito si occupa di Paola e Simon di me. Iniziano ad accarezzarci la schiena scendendo poco alla volta verso il sedere.
Guardo le mani di Alex che accarezzano il corpo della mia amica, seguo rapita le loro evoluzioni e immagino le reazioni di Paola a quelle carezze.
Conosco benissimo la sensazione della pelle sotto i palmi delle mani di mio marito e riesco a sentire quello che sente Paola. Giro la testa, io e Paola ora ci guardiamo intensamente; stiamo provando le stesse sensazioni sotto le mani dei nostri partner invertiti. Le mani di Simon ora si avvicinano al mio seno, e vedo che anche quelle di mio marito indugiano su quello di Paola. Quando poi Simon si avvicina alle mie natiche, Alex scivola verso il culetto di Paola. La cosa si sta facendo più morbosa del previsto. Noi non amiamo particolarmente lo scambio di coppia, ma ogni tanto, tra amici intimi come lo siamo noi quattro, non disdegniamo. Alex si sfila il costume, subito seguito da Simon. Accarezzandomi, Simon mi invita a sollevare un poco il sedere, fino a quando non si trova alla giusta altezza e la mia fica è proprio di fronte al suo membro già duro. Con la mano s’intrufola fra le mie cosce, penetrandomi con due dita, in modo anche da farmi divaricare un po’ le gambe. Simon constata la mia eccitazione, la mia passerina è fradicia, eccitatissima e pronta a riceverlo. La stessa cosa vale per Paola, che in questo momento si lascia infilare, con estremo piacere, due dita di mio marito nella fichetta. Io, sdraiata a pancia sotto con il sedere alto, in attesa, sento il membro di Simon che si appoggia alla mia leggera peluria. Dilata con dolcezza le mie grandi labbra mentre lui scappella la sua mazza. Appoggia il suo cazzo duro sulla mia fica bagnata, strofinandolo, senza cercare di penetrarmi. Io sono impaziente, mi muovo anticipando le sue mosse in modo da farlo entrare in me. Come entra dentro, Simon spinge con decisione, sa che a me piace sentirlo entrare di colpo. I miei gemiti sono forti, attirando l’attenzione di Alex e Paola, ed inizio a muovermi alla ricerca di una penetrazione sempre più profonda. Paola, richiamata dai miei versi, gira la testa nella nostra direzione e resta a guardarci. Il suo viso traspare un piacere molto forte, grazie alle mani di mio marito che gli stanno facendo di tutto. S’illumina, colta da ispirazione e scivola via da lui; si rigira, schiena sull’asciugamano, tanto che penso voglia farsi prendere in quella posizione. Scivolando sul sedere si porta dinanzi al mio viso. Spalanca le gambe in direzione di mio marito, pronta a farsi scopare e ad ottenere la sua parte di piacere. Mio marito s’inginocchia fra le sue cosce, con l’intenzione di leccarle la fica, ma Paola, arrapata com’è, prende in mano il suo pene guidandolo nella sua fica. Si lascia penetrare facilitandolo il più possibile, aprendosi a lui e inizia e gemere forte. Vedo che come Paola ha dentro il cazzo di mio marito che la stantuffa, lei stringe le gambe contro i fianchi di Alex, inclina verso il basso la fica e inarca la schiena, per sentirlo meglio e completamente. Gode Paola, poi lentamente si volta verso di me e si gusta la scena di Simon che mi sbatte alla pecorina facendomi godere non poco. Allungo una mano verso le tette di Paola, stringo e stuzzica un suo capezzolo. Cerco di raggiungere anche la sua fica, ma è troppo lontana; allora, scivolo verso di lei, mentre Simon seguita a scoparmi poderosamente. Cerco e raggiungo il suo clitoride, unisco la mia mano al cazzo di mio marito che entra ed esce dalla fica di Paola. Per lei è l’estasi totale, inizia a godere in maniera incontrollata, geme e ansima. Gode e viene di getto, allagando con i suoi umori, la mia mano e le palle di mio marito. Dopo l’orgasmo Paola mi blocca la mano e spinge Alex fuori da se. Si alza in piedi, guardo la sua splendida nudità; dice ad Alex di stendersi, lo fa mettere con il viso sotto il mio, che ancora vengo stantuffata alla pecorina da Simon, poi Paola sale a cavallo di mio marito, guadandomi negli occhi. Si guida dentro il cazzo voglioso di Alex e scende prendendolo tutto. Con la schiena dritta, le sue splendide tette marmoree in evidenza, Paola si guarda con interesse la sua zona pubica, godendosi ancora di più la mazza di mio marito che che gli riempie il ventre. Sale e scende, danza sul cazzo di Alex, osservando la sua penetrazione, unendo il piacere della vista a quello che gli trasmette il membro del mio uomo. Poi, si lascia andare in avanti e inizia un movimento di anche e di bacino che ben presto la porta ancora all’orgasmo, orgasmo che traspare tutto sul suo viso. Io, nel frattempo, mentre mi gusto il cazzo di Simon dentro di me, bacio e lecco la bocca di mio marito sotto di me. Ognuno di noi ha, nella nostra piccola orgia, quello che desidera in questo momento. Simon rallenta il ritmo, ora mi scopa piano, con delle spinte lente e profonde; io assecondo i suoi affondi, mentre mi stimolo il clitoride con la mano. Voglio godere! Paola, che ha lo sguardo fisso sul me e Simon mentre cavalca mio marito, sembra che danzi lentamente. I suoi movimenti sono più lenti e sensuali ora. Sale e scende sul cazzo di Alex, scende e poi risale lenta. La sua mano, che prima carezzava il suo seno, ora afferra con l’indice ed il medio il membro di Alex, stringendolo nello stantuffare dentro di lei. Prova un piacere intenso e lo dimostra con i suoi gemiti, gli occhi versati all’indietro quando scende a prendere tutta dentro la mazza di mio marito, lasciano intendere che non le manca molto all’arrivo di un altro orgasmo. Nel frattempo io sto godendo sotto i colpi di Simon e mi muovo in modo tale da amplificare le sensazioni che il cazzo di Simon mi sta regalando. Il dito di Simon mi stuzzica il clitoride ed mi anticipa l’orgasmo, mentre bacio sempre la bocca di mio marito, che è sempre sotto di me mentre Paola seguita ad impalarsi sul suo cazzo. Ho un nuovo orgasmo; inarco la schiena sino quasi ad impedire a Simon di penetrarmi, ansimo di piacere con le labbra a pochi centimetri da quelle di mio marito. Le mie ondate di piacere mandano fuori di testa Alex che perde il controllo, sino ad allora perfettamente mantenuto nonostante la danza di Paola sopra di lui. Viene, spingendo in alto il bacino, entrando completamente nel ventre di Paola, la quale si accorge dell’imminente sborrata di mio marito ed aumenta notevolmente il suo ritmo, quasi saltando sopra di lui. Alex, mentre la riempie del suo succo, inarca la schiena e solleva letteralmente Poala, la quale, con tutta la sborra che sente dentro di lei, arriva immediatamente all’orgasmo! Quando Alex ha finito di scaricarle dentro il suo sperma, Paola si muove ancora due, tre volte, su e giù, poi resta lì con il membro di mio marito piantato dentro sino in fondo nel suo corpo, ondeggiando lievemente con il bacino negli ultimi spasmi. La testa di lei, abbandonata all’indietro, verso il cielo, lascia intravedere una espressione molto appagata e goduta! Contemporaneamente a Paola vengo anch’io, anzi, il primo segnale del mio orgasmo è arrivato quando ho capito che mio marito stava riempiendo la fica di Paola. Ora sento che anche Simon mi sta per riempire, ed io, benché ancora concentrata e stravolta dal piacere dell’ultimo orgasmo, mi muovo in modo incredibile per far godere di più Simon, quasi aspirando con la vagina il suo seme. Il piacere è immenso e Simon resta in me fino alla fine, dandomi il gusto di sentire la sua mazza che si affloscia nella mia fica colma del suo sperma!
Riprendiamo fiato, sdraiati tutti e 4 fianco a fianco sulla sabbia. Io e Paola ci stendiamo vicine, entrambe con le gambe aperte. Dalle nostre vagine, una bionda e l’altra leggermente più scura, cola un leggero rivolo biancastro, testimone di quello che è appena accaduto. Una scena che i nostri uomini rimangono a guardare fino a quando non ci rivestiamo per tornare alla nostra posada. In stanza risento ancora di quello che è successo in spiaggia, e sono ancora molto eccitata. Mi spoglio, mettendomi in mostra per mio marito, sdraiato sul letto; lascio cadere in terra i pochi vestiti e mi dirigo in bagno per una doccia. Sotto l’acqua che scorre, lancio una voce ad Alex: “Che fai lì? Non ti lavi? ” “Aspetto che tu abbia finito. ” mi risponde lui.
“Vieni adesso, con me! Dai! ” Capisce le mie voglie e mi raggiunge infilandosi sotto la doccia con me. Ci baciamo sotto l’acqua che scroscia, poi Alex mi provoca: “Sei proprio una gran puttana! Prima scopavo con Paola ma mi arrapavo nel guardare te che facevi la troia con Simon! Eri proprio una vera porca, una gran troia! Come mi arrapi tu non mi arrapa nessuna! ” Sento che il cazzo di mio marito si è nuovamente indurito e lui me lo struscia addosso.
“- Ti è piaciuto come ho fatto venire Simon? ” gli chiedo per provocarlo ancora. “Certo che mi è piaciuto! ” mi risponde lui all’orecchio mentre mi fa sentire la sua turgidezza sul culo. “Mi facevano impazzire i colpi che davi a Paoletta, il suo seno che ballava sotto le tue spinte mi ha eccitato oltre ogni limite! ” Provoco ancora un po’ mio marito, ma ormai non c’è più bisogno, il suo cazzo è duro all’inverosimile e soprattutto pronto a scoparmi!
Appoggio le mani al muro della doccia, sporgo in fuori il culetto, sono pronta a riceverlo. Alex mi spinge dentro la vagina già pronta e accogliente la sua mazza, io gli offro la mia femminilità nella posizione migliore che riesco ad assumere. Poche spinte e sento che arriverò presto all’orgasmo. Alex mi sbatte con una foga estasiante, mentre l’acqua scende su di noi ed il sentirla scorrere sui nostri corpi ci eccita. “Dai amore, spingi di più! Più a fondo! Così! Sii!
Riempimi come mi ha riempita prima Simon! ” “Si amore! Sei una vacca maiala! ” Ci eccitiamo entrambi dicendoci maialate! Raggiungo l’orgasmo in breve, un piacere lungo e molto intenso. Il cazzo di mio marito dentro di me, le sue mani sui miei seni, ma soprattutto il ricordo della giornata e la nostra fantasia, mi hanno fatta arrivare molto velocemente al piacere. Subito dopo mi volto e si inginocchio davanti al suo pene pulsante e glielo prendo in bocca. Alex non resiste a lungo e in breve viene anche lui. Qualche spruzzo di sperma finisce a qualche centimetro dal mio viso, unendosi poi all’acqua che cola sul mio corpo creando una scia che disegna il contorno del mio seno destro, per poi allargarsi sul ventre, riducendosi ad un sottile rigagnolo sui peli della fichetta. Il resto del suo seme lo ingoio avidamente, assaporandone il gusto fino all’ultima goccia! Sfiniti e soddisfatti, dopo una brevissima insaponata e risciacquo, ci lasciamo cadere sul letto senza nemmeno asciugarci completamente. Rimaniamo distesi ad assaporare il piacevole torpore del dopo orgasmo sino all’ora di cena. Per la serata mi agghindo da vera zoccola. Un paio di mini-shorts argentati che hanno una maxi cinta più alta dei pantaloncini e che crea un effetto ottico di una minigonna girofica con sotto degli shorts. La cinta al lato destro scendo fino al ginocchio tipo sciarpetta. Sopra una camicia bianca corta, di raso, con la lampo davanti che tengo aperta fino al seno in modo da mettere ben in mostra il canaleche formano le mie tette. Zoccoli a spillo da 15 cm. il lattice trasparente, sia sopra che la zeppa ed il tacco. Cavigliera rigorosamente a destra!
Anche Paola è vestita da zoccola! Mini inguinale bianca a vita bassa con perizoma a vista, top bianco allacciato sotto al seno senza reggiseno. Un paio di zoccoli neri a spillo da 15 cm. con i lacci da schiava sul polpaccio le danno quel tocco da troia in più! Al nostro tavolo ci sono anche Nereo, un brasiliano di origine triestine e che quindi parla benissimo l’italiano, ed il suo amico Andrè. I due lavorano qui a Paratì, fanno gli accompagnatori turistici. I nostri discorsi rimangono quindi sul generico e restano ben lontani dall’argomento del sesso. Solo qualche breve e complice occhiata scambiata fra noi quattro potrebbe tradire l’intesa erotica che c’è fra di noi. Fra le altre cose veniamo a sapere che per stasera è prevista un piccolo spettacolo brasiliano, con i classici costumi che siamo abituati a vedere nelle immagini del carnevale. Quindi sarà una serata di musica, balli ed ulteriori mangiate e bevute! Penso proprio che un programma del genere per noi, sia molto più riposante che il lasciarci soli! Noto, infatti, dallo sguardo perso di Paola negli occhi di Simon, che anche lei ha avuto qualcosa da lui quando erano in camera! La serata prosegue come da programma, la musica brasiliana ci accompagna e le abbondanti dosi di caipirinha, favoriscono i rapporti umani; facciamo conoscenza con tante persone, alcune molto interessanti e la serata passa in fretta. Nulla però degno di nota, almeno ai fini di questo racconto erotico. Si fa tardi e la gente, poco alla volta comincia a ritirarsi nelle camere. L’attenzione dei pochi irriducibili è attirata dall’annuncio, in portoghese, di un imminente spettacolo in costume che spiega le origine del Brasile, dal 1499 ad oggi. Non ho capito molto, l’ora tarda e il tasso alcolico annebbiano le mie facoltà linguistiche. Quasi imploro Alex di portarmi in camera, sono letteralmente sfinita ed ubriaca all’inverosimile. Guardo Paola e Simon, anche loro si alzano, il loro sguardo però vale più di mille parole, “scopiamo” sembra dire. Saliamo verso le camere, ci auguriamo la buonanotte con paola e Simon. Entriamo in stanza, mi spoglio senza quasi dire nulla; sono cotta! Alex, in silenzio, si spoglia e mi osserva con uno sguardo che conosco bene: ha voglia ancora di me! Ci buttiamo sul letto abbracciati, lotto qualche istante perché non avrei disdegnato dormire subito, ma ora le nostre labbra sono unite dal bacio intenso che ci stiamo scambiando. Alex mi eccita subito, nonostante la stanchezza e l’alcool, ho la fica bagnata! Mi lascio prendere nella posizione più canonica. Sollevo le gambe, lui me le spalanca e mi sbatte con foga. Siamo talmente eccitati che non duriamo a lungo. Mentre vengo, gemo ed urlo come non mai. Mio marito mi stimolo durante il mio orgasmo con delle spinte regolate dalle mie ondate di piacere. Appena i fremiti dell’orgasmo mi abbandonano, Alex esco da me e si metto a cavallo del mio seno. Mi offre il suo cazzo che io, prontamente, ingoio e spompino. Viene subito anche lui, ha resistito sino ad adesso solo per potermi riempire il viso e le tette come piace a me. Così fa. Assaporo ancora il gusto del suo sperma, raccogliendo con l’indice il suo succo e per poi portarmelo alla bocca, succhiandolo avidamente! Credo che ricorderemo a lungo questa giornata, lo scambio completo per noi due non è una cosa frequente! FINE
