Sabato 4 e domenica 5 maggio: io e mio marito Alex abbiamo deciso di concederci un romantico week-end a Venezia. La sera di sabato, dopo cena,
decidiamo di andare in giro a piedi per la città, tra i canali ed i vicoli. Siamo in albergo, in bagno mi preparo per uscire, mentre Alex è sul letto ad attendermi e vedere la tv: cospargo il mio corpo di crema idratante; mentre la spalmo, mi massaggio con le mani lungo i fianchi, verso i glutei; le mie mani scivolano verso il basso, verso l’inguine, poi su verso i capezzoli che sono già turgidi. Li pizzico, un sospiro di piacere, tanto piacere a sentire il mio seno morbido e allo stesso tempo sodo. Mi tocco in mezzo alle gambe, sono bagnata, sarebbe un peccato rinunciare a questo momento e uscire in fretta dal bagno. Continuo a toccarmi, su e giù con la mano, sfregando il clitoride poi, dentro due dita, poi tre, sono bagnatissima! Porto la mano alla bocca, è bello sentire il mio odore, i miei umori, leccarmi le dita, come stessi prendendo in bocca il cazzo di mio marito. Le mie dita lunghe e affusolate, dritte, dure e bagnate come un cazzo che sto spompinando. Ancora dentro la mano. Dentro e fuori, dentro e fuori, ancora, ancora, sempre più forte, fino all’orgasmo. Nel bagno c’è l’odore di sesso, mi lavo la mano ed esco sorridendo a mio marito, che ha capito che io mi stessi masturbando in bagno: “Pronta! Andiamo? ” gli dico, “Troia! ” mi risponde lui baciandomi! L’aria di Venezia è piacevole, il freddo è un ricordo anche qui. Indosso un vestitino blu elettrico, molto sexy, cortissimo, con una spallina sola, dall’altra parte c’è la spalla nuda, sotto un perizoma blu, senza reggiseno, zoccoli di legno blu elettrici, aperti avanti, con la zeppa ed il tacco a spillo da 15 cm e delle borchiette dorate. Dal vestito si intravedono i capezzoli ancora turgidi, belli da toccare, sopra la stoffa dell’abito. Alex, in strada in mezzo alla gente che inonda i viali veneziani, non desidera altro che mordermeli. In un vicolo lo fa, ed è bellissimo sentire le sue labbra, i suoi denti, la sua lingua sulle mie tette; sento il fuoco dentro e lui non resiste alla voglia di penetrarmi. Ci appartiamo in un altro vicoletto del centro, uno di quei vicolini bui di Venezia, stretti stretti dove non passa nessuno ma da cui si vedono le persone passeggiare sul viale principale. Alex mi spinge con la schiena contro il muro ed inizia a baciarmi con passione; io sono già bagnata. Mi fa scendere la spallina dell’abito per scoprirmi le tette e leccarmele, poi con l’altra mano mi infila due dita dentro la mia passera inzuppata di umori, spostando il perizoma. Anche lui sente quanto sono bagnata, si porta la mano alla bocca, la lecca, poi la appoggia alle mie labbra e la lecco anch’io. Siamo eccitatissimi! Lui si inginocchia ed inizia a leccarmela: che bello sentire la sua lingua calda fra le mie gambe, sulla mia fica! Si rialza quasi subito e mi bacia di nuovo con forza, tanto che la sua lingua sembra essere il suo cazzo e la mia bocca la mia fica! Poi mi inginocchio io, tiro fuori dalla lampo dei suoi pantaloni il suo cazzo durissimo ed inizio una lenta e gustosa pompa. Un minuto si e no, poi lui vuole sbattermelo dentro e io voglio prenderlo, subito! Non ce la faccio più, voglio solo che lui entri e mi faccia sentire tutto il suo cazzo duro dentro, fino in fondo, lo voglio sentire tutto, fino all’utero! Apro le gambe, non vedo l’ora, mi giro faccia al muro, appoggiandoci le mani, inarco il culetto e lui mi spinge dentro il suo uccello, fino in fondo. Mi sbatte, su e giù, su e giù. è bello, bellissimo, è il massimo della goduria, essere scopata qui, in mezzo alla strada della città romantica per eccellenza, in questo violetto buio da noi possiamo vedere tutti ma gli altri non vedono noi! Lo sento tutto, è grande, tanto, è bellissimo godere, raggiungere un piacere che mi appare infinito. Scivola dentro e fuori, sono bagnatissima, i miei umori mi colano per l’interno delle cosce; l’orgasmo mi sconvolge, lancio un gemito, chissà se qualcuno mi ha sentita! Poi sta per venire anche lui; lo voglio tutto dentro, “Spingi, fammelo arrivare in gola! ” gli sussurro all’orecchio mentre mi volto verso di lui. Alex mi sbatte più forte, io mordicchio il suo dito, fremo, ma non posso urlare perché ci sentirebbero. Mi accorgo che in un terrazzino sopra di noi, ci sono due ragazzi, due gay che ci guardano, si baciano, mentre uno masturba l’altro. è bellissimo vedere quanto siano eccitati nel vederci. Loro spiano noi e noi spiamo loro. Tutto ciò mi eccita ancora di più! Ecco che sento lo sperma di mio marito allagarmi a fiotti la vagina, una sensazione bellissima! Anche il ragazzo sul terrazzino è venuto, il suo compagno lo sta pulendo con la bocca, mentre una goccia del suo sperma cade sulla mia spalla. Lo raccolgo con l’indice della mano, poi succhio il dito maliziosamente mentre alzo lo sguardo verso di loro, sorrido, li saluto con la mano e gli faccio l’occhiolino; anche loro ci salutano, poi io ed Alex ci ricomponiamo ed andiamo via, rituffandoci in mezzo al via vai della gente che passeggia per le strade, per le Cà di Venezia! FINE