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Lo schiavo

Il trillo improvviso del cellulare mi fa sussultare e mi scivola fra le mani la confezione di pasta che avevo appena prelevato dallo scaffale del supermercato.

Frugo affannosamente nella borsetta e rispondo al quarto squillo: –

– Pronto chi parla? –

– Lei è la signora che ha messo l’annuncio sul giornale ? – Chiede una voce maschile imbarazzata

– Quale annuncio, scusi non ricordo…-

– Forse ho sbagliato oppure si tratta di uno scherzo non so, ma c’era un annuncio a nome di una certa Signora Miele per hem…uno schiavo …sessuale …-

Cerco di sforzare la mente ma non mi sembra di avere messo nessun annuncio del genere, però cerco di essere cortese:

– Penso che si tratti di un errore io non sono la Signora Miele, però sono incuriosita da questa storia dello schiavo sessuale.. – E mentre pronuncio “schiavo sessuale” un’attempata ed enorme signora mi scocca uno sguardo indignato. Sosta impalata col carrello della spesa stracolmo e non si decide ad andarsene. Mi allontano e mi dirigo verso il reparto dolci (sperando che non mi segua).

– Che stupido! Me lo dovevo immaginare che si trattava di uno scherzo! L’annuncio diceva: splendida signora cerca schiavo sessuale da sottoporre a dolci sevizie…. e io che mi ero illuso…avevo tutte le caratteristiche richieste…

Rido divertita, ma la cosa inizia ad intrigarmi e non riesco a sottrarmi all’impulso ad indagare meglio:

– Scusi quali caratteristiche richieste? – Domando curiosa mentre butto dentro al carrello dei biscotti al cioccolato con un certo senso di colpa.

– Se proprio lo vuole sapere, sono un bel ragazzo ben dotato, disposto a lasciarsi comandare da una padrona e quando dico disposto dico proprio disposto a qualsiasi cosa.. – La sua voce pronuncia queste ultime due parole con un tono sensuale e convinto che mi mette in subbuglio e sento le mutandine inumidirsi…

Scelgo con cura un barattolo di miele vergine integrale millefiori Appennino Parmense da 1 Kg e gli rispondo:

– Cosa ne dice se le proponessi di incontrarci? Non sono la signora Miele ma lo sto acquistando in questo momento e sto pensando a quali dolci sevizie potrei sottoporre un giovanotto come lei.

Colgo con lo sguardo la bocca a “O” della grassona di prima che probabilmente mi ha seguita; sarebbe meglio che stesse ben lontana dal reparto dolci!

– Ok va bene dove ci incontriamo e quando?

– Casa mia questa sera ore 21: 00- rispondo decisa

– Ma veramente io questa sera avrei…-

Lo interrompo bruscamente: – Sono io la padrona no? Non discutere.

Lui remissivo accetta e dopo avergli dato l’indirizzo chiudo il cellulare e mi accingo a fare la coda alla cassa.

Naturalmente chissà come la grassa signora è in coda alla cassa di fianco e osserva tutto quello che ho acquistato e tossisce quando appoggio la confezione di profilattici proprio sopra il barattolo del miele sul nastro scorrevole.

Durante il tragitto in auto penso che sono una pazza, non si può dare appuntamento a uno sconosciuto che ha letto un annuncio su chissà quale giornale… e poi se sarà vero, magari ha avuto il mio numero di cellulare da qualcuno che mi conosce; forse è uno psicopatico che mi vuole violentare e/o sodomizzare … rido da sola mentre mi immagino nuda legata al tavolo della cucina col barattolo del miele ficcato fra le chiappe : non riesco a dare retta alla mia coscienza per troppo tempo!

Prima di ritornare a casa mi fermo al sexy shop per qualche acquisto… non voglio deludere il mio sconosciuto amico, devo giocare il ruolo di padrona come si deve.

Mi faccio consigliare da Simona (la proprietaria del negozio nonché mia intima amica) senza però dare spiegazioni. Lei è incuriosita ma io non mi sbilancio più di tanto mentre guardo attorno e faccio scorrere lo sguardo sugli scaffali ben forniti. Calze di ogni genere, perizoma di pizzo, piume, borchie, falli lucidi e tristi in cerca di proprietaria, bambole gonfiabili che ti guardano con gli occhioni e la bocca a O, vagine sintetiche (che orrore! ), mi dirigo nel reparto S/M.

Ci sono tanti aggeggi che non so nemmeno a cosa servano e mi vengono i brividi quando poso lo sguardo su pinzette, manette, catene.

Prendo fra le mani uno stupendo bustino di pelle nera a perizoma abbinato ad un frustino.

– Hei Simo quanto mi costerà questa roba?

– Visto che sei un’amica …facciamo un 200 sacchi.

– Aiuto! Meno male che sono un’amica…

– Guarda Cris che hai scelto il completo sado maso più raffinato in vera pelle, se vuoi ripiegare sul sintetico..

– No dai lo prendo, spero di utilizzarlo nel migliore dei modi – dico in modo spiccio mentre estraggo la carta bancomat e la porgo a Simona.

Lei mi guarda interrogativa fissandomi con i suoi occhi nerissimi ma io non parlo…capirai poi questa storia farebbe il giro delle amiche in un battibaleno ed inoltre non so nemmeno come andrà a finire…. impietosita le rispondo:

– Poi ti racconterò – Ed esco in fretta e furia dal negozio mentre lei borbotta qualcosa (mi sembra) a proposito di un suo cugino.

A casa faccio una doccia seguita da massaggio con crema da corpo Honey che spargo senza parsimonia; i capelli lì pettino all’indietro col gel e dipingo la bocca di rosso fuoco.

Indosso il corpetto…mi sta a meraviglia; sgambatissimo esalta la curva quasi inesistente dei fianchi e mi spinge i seni verso l’alto fino a fare intravvedere i capezzoli rosei regalandomi una taglia in più; mi giro, allargo le gambe e scendo col busto ad ammirare a testa in giù i glutei rotondi con la striscia di pelle in mezzo.

Però…quei peletti dispettosi che fuoriescono dal body sgambato non mi piacciono tanto! Mi armo di lametta e inizio a decimarli…ma perché non estirparli del tutto? Potrei fare una gradita sorpresa a quell’uomo. Osservo allo specchio il mio capovoloro…i due lobi di carne rosea perfettamente glabri, veramente carina la mia passerina.

Chissà se quel tale arriverà…magari è uno scherzo e io qui scema sto in casa così agghindata ad aspettarlo invano. Mi rivesto e indosso una vestaglia di seta nera, mentre sento il campanello che trilla una volta piano e una seconda volta più deciso; muoio di curiosità mentre apro la porta e mi appare un bel ragazzo che copre tutta la visuale data la sua mole robusta. è altissimo (sfiora la traversa della porta) e ha la stazza da giocatore di rugby, capelli a spazzola castani e occhi azzurri…veramente sexy.

Restiamo così impalati l’uno di fronte all’altra con stampati sui visi un sorriso imbarazzato, finché lui mi parla:

– Io sono…- Non gli lascio finire le frase e gli dico:

– Sei il mio schiavo! Entra e non fiatare se non te lo ordino!

Lo guardo dal basso dei miei 165 cm e mi sembra una cosa assurda! Un uomo così grosso e virile che ama essere sottomesso, chissà se anche nelle parti intime sarà proporzionato alla statura…

– Mio Schiavo iniziamo? – sussurro maliziosa

– Beh…veramente io sarei…. –

– Sccchhhh zitto! – Urlo a voce forse un po’ troppo alta.

Gli indico il divano di pelle con l’indice completo di unghia perfettamente laccata rosso vermiglio e gli ordino imperiosa:

– Siediti sul divano e guardami…

Lui obbediente si accomoda sul divano che si deforma pericolosamente sotto il suo peso e si guarda intorno dando un’occhiata ai quadri appesi alla parete

– Hei – urlo con cattiveria – ti ho forse detto di guardare intorno? Ti ho detto di guardarmi! Vuoi essere punito subito?

– No padrona…- si scusa con voce sottomessa

Con deliberata lentezza sciolgo il fiocco della vestaglia di seta nera e la lascio scivolare dalle spalle fino a terra, poi impugno con entrambe le mani il frustino e passeggio avanti e indietro nervosamente, conscia dello sguardo eccitato del mio schiavo …si sente solo il suo respiro, il ticchettio dei miei tacchi a spillo e quello dell’orologio appeso alla parete (prima o poi lo cambio! ).

Accendo lo stereo e seleziono un cd di musica classica, poi mi piazzo a distanza ravvicinata di fronte al gigante, con le gambe divaricate e guardandolo dall’alto gli ordino di levarsi la maglietta e di darmela.

Me la porge con mano tremante e mentre la annuso osservo il suo torace muscoloso e ampio, quasi glabro: una vera forza della natura!

Gli insinuo il mio indice nella bocca e ordino: succhia! – e lui prontamente esegue, poi glielo passo sul collo e scendo sui pettorali seguendone il contorno ben definito; mi dirigo al centro e percorro degli addominali d’acciaio fino al momento in cui arrivo alla cintola…Noto un pauroso rigonfiamento.

Lui ansima e mormora: – Sei una gran fica…-

Lo guardo con tutta la cattiveria di cui sono capace (ma in realtà sono molto eccitata) ed esclamo: -Ti ho detto forse di parlare gran cazzone? Devi assaggiare la mia frusta per stare al tuo posto schiavo! –

Lo frusto delicatamente sul petto un paio di volte e lui chiude gli occhi e mormora : – Ti vorrei morsicare i capezzoli… – gli ordino di stare zitto e frusto con più vigore.

Appaiono dei lievi segni rossi sul petto dello schiavo e finalmente ritorna docile e obbediente.

– Sganciati i pantaloni…così bravo, fammi vedere quanto obbediente sei e abbassati gli slip.

Ho improvvisamente di fronte il più grosso esemplare di pene che io abbia mai potuto vedere… un vero boa constrictor, una miriade di vene in rilievo. La sommità è viola-rossastra e mi si gonfia il grilletto immaginandolo dentro di me.

– Masturbati davanti a me- ordino lussuriosa.

Lui mi guarda con aria interrogativa e io gli mostro la frusta e quindi lui procede. Guardo l’enorme occhio che si apre e si socchiude…impressionante.

Mi sgancio il body e lo sfilo dall’alto; so esattamente dove sta guardando la schiavo…sento il calore del suo sguardo. Con entrambe le mani mi torturo i capezzoli che si inturgidiscono sotto il mio tocco esperto, scendo verso la passera glabra e scosto i lobi mostrando i miei tesori all’amico. Mi penetro leggermente con l’impugnatura del frustino, impregnandola dei miei umori, poi la estraggo e la porgo vicino alla sua bocca. Lui inizia avidamente a succhiare il frustino e io bruscamente lo interrompo: – Non ti avevo ordinato di succhiare.. volevo solo che tu annusassi! Hai disobbedito di nuovo mi costringi a punirti; alzati, spogliati completamente e girati! –

Si denuda mettendo in mostra delle gambe di marmo e mentre si gira è un guizzare di muscoli e glutei sodi e alti. Inizio a frustare l’ampia schiena con un certo vigore e ci sto prendendo gusto…scendo e faccio assaggiare la frusta anche alle chiappe marmoree con una certa soddisfazione maligna…probabilmente sono portata a fare la padrona.

Mi viene un’idea malsana in testa…la scarto…ci ripenso e dico perché no? Gli ordino di piegarsi in avanti e allargare le gambe; così facendo mette in evidenza i grossi testicoli glabri e il buchetto grinzoso dell’ano… avvicino l’impugnatura del frustino e inizio a spingere delicatamente

Incontro una certa resistenza e lui mormora: – No ti prego lì no…non mi puoi fare questo ! –

– Zitto schiavo! – Grido mentre continuo a spingere fino a fare scomparire l’impugnatura e gliela lascio dentro mentre abbasso la testa fra le sue gambe e gli lecco i testicoli…sono talmente grandi che riesco a prenderne in bocca solamente uno per volta.

Succhio e di tanto in tanto mordicchio fino a quando lo sento sussultare, cercando di non esagerare per non fargli sentire troppo dolore; contemporaneamente con la mano manovro la frusta saldamente incastrata fra le sue chiappe.

Mordo l’asta dura e succhio l’enorme sommità, facendogli assaggiare di tanto in tanto i miei denti mentre con la mano libera gli graffio l’interno coscia.

Lo sento vicino alla tappa d’arrivo…mi fermo al momento giusto e con tono sprezzante gli domando se io gli ho detto che poteva venire…

Gli estraggo bruscamente il frustino dall’ano e lo faccio inginocchiare davanti al divano. Io mi siedo di fronte e allargo le cosce: – Lecca qui ! –

Prontamente avvicina le labbra alle mie grandi labbra e succhia con una avidità tale che mi sembra di entrare in un vortice umido e caldo. Allunga le manone sui miei seni sprimacciandoli come se fossero cuscini di piume…ha disobbedito di nuovo quindi gli frusto le spalle e la schiena fin dove arrivo da quella posizione, fino al punto in cui mi duole il braccio per lo sforzo e si è formato un reticolo rossastro sulla schiena dell’uomo. Eccheggia la melodia della Primavera di Vivaldi veramente fuori luogo… mi eccita molto quel tocco di classicità. Non posso aspettare ancora un secondo e con voce roca ma autoritaria ordino: – Penetrami ora immediatamente! –

Appoggio le cosce sulle sue poderose spalle e lui entra dentro…mi fa male.. urlo di dolore e piacere, mentre le mie unghie si conficcano a fondo nei dorsali dello schiavo.

Lui stantuffa a fondo, mi sembra che i rilievi delle sue vene lascino l’impronta all’interno della mia vagina…le sento una ad una…una serpe che entra nel suo nascondiglio …mi salgono una miriade di bollicine argentate al cervello… è un orgasmo totale che coinvolge corpo e mente. In quei momenti potrei appendere un cartello sul mio corpo: torno subito… sono su un altro pianeta.

L’amico continua a penetrarmi con forza per almeno dieci minuti o un quarto d’ora…sento che sto partire un’altra volta e mentre salgo la china del piacere inizio a ricoprirlo di insulti:

– Non sei capace di eiaculare? Cosa pretendi di farmi godere in quel modo? Schifoso schiavo ti farò assaggiare ancora la frustaahhhh…-

Riparto questa volta con l’amico che esce dalla vagina e mi ricopre di schizzi il viso, i capelli, i seni e anche il divano (sigh! ).

Ci corichiamo nudi e soddisfatti sul divano; sprofondo nel suo abbraccio invitante e protettivo e domando: – Sono brava come padrona? Si lo so che potrei migliorare e raffinare le torture ad esempio con la cera, le pinzette, il bondage…ecc.. a proposito in che giornale hai trovato il mio presunto annuncio? –

Lui sorride coi suoi denti robusti e candidi :

– Quale annuncio? Da quando sono entrato non mi hai lasciato parlare…con questa storia dello schiavo…molto divertente a parte le frustate che ho dovuto subire…per non parlare della penetrazione con frustino che proprio non mi è piaciuta tanto, però poi sono stato ricompensato dalla tua bella fichetta…anche se ti devo confessare che preferisco fare le cose a modo mio con un tocco di romanticismo… –

Arrossisco e inorridita gli chiedo: – Ma se non sei quello dell’annuncio chi sei? –

– Sono Pietro piacere! Il cugino di Simona…ma non ti aveva avvertita che sarei passato qui stassera? So che sei appassionata della rete e volevo vedere come funziona internet. –

Non mi sono mai vergognata tanto…gli spiego tutta la storia e gli faccio promettere di non dire nulla a Simona dell’equivoco.

Quando Pietro esce faccio un rapido calcolo e in una settimana al massimo questa storia farà il giro delle amiche… a partire da Simona.

Meglio sparire dalla circolazione per un po’ di tempo. Appendo il cartello “Torno subito” e parto per Marte sul serio. FINE

About Porno racconti

La letteratura erotica ha sempre il suo fascino perché siamo noi a immaginare e a vivere, seduti su una comoda poltrona o a letto, le esperienze e le storie raccontate qui, Vivi le tue fantasie nei miei racconti, i miei personaggi sono i tuoi compagni d'avventura erotica. Buona lettura.

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