L’amore ritrovato

Di lui, Delfino, che faceva il giornalista e che girava il mondo, sapevo già tutto prima di conoscerlo attraverso i racconti di alcuni suoi amici.

E certo, a quella serata in cui lui raccontava della sua ultima avventura in Tibet, non andai per caso. Come che per l’occasione avevo fatto di tutto per non passare inosservata, vestita com’ero di una mini-gonna vertiginosa che lasciava immaginare molte cose.

Certo Delfino non era di quella bellezza di cui noi donne perdiamo la testa a prima vista: era rosso di capelli, un po’ grassoccio, parlava male l’italiano e, poi, con quell’eschimo da ex-sessantottino che aveva oltre dieci anni, non era il massimo della modernità.

Eppure tutto questo mi affascinava come il suo parlare di sognatore e di uomo in perenne fuga con la voglia di conoscere il mondo, che era un po’ anche quello che avevo dentro anch’io.

Alla fine, poi, in casa degli amici ebbi modo di parlargli e oltre a una simpatia derivante dai viaggi vidi che non era affatto disinteressato a me con quelle gambe che volutamente facevo vedere ben oltre la coscia, non solo a lui, per accentrare l’attenzione su di me.

Ma, come spesso avviene, sembrava che tutto fosse finito li.

Invece, tre giorni dopo, invece, mi telefonò per un appuntamento. Un turbinio di pensieri mi invasero la testa, anche perché lui non sembrava affatto l’uomo in grado di essere gentile con una donna, di portarla a cena, di farle dei complimenti. Ma forse questo suo essere orso, lontano dal mio modo si vivere, tanto ero elegante io, tanto trasandato lui, ma con il fascino della fantasia e dell’avventura ebbe il sopravvento. E così, cosciente di quello che poteva avvenire, accettai, trovandomi senza tanti discorsi e lunghe frasi di contorno a fare all’amore con lui.

Il luogo era un alberghetto vicino l’autostrada e a parte il suo imbarazzo quasi fosse un ragazzino alla sua prima esperienza il tutto avvenne in modo fantastico. E si perché capì subito che a me piaceva ricevere più che dare e lui per questo era davvero eccezionale. Fu naturale, così, che una settimana dopo, impulsivi come eravamo, di trovarsi a convivere sotto lo stesso tetto, per una storia di sesso, di viaggi che è durata, o meglio sta andando avanti, da dodici anni. Si perché a un certo punto due anni fa, essendo noi, due persone di forte carattere e sempre alla ricerca di nuovi stimoli, eravamo andati in crisi con la decisione di andare ognuno per la propria strada. Di cose da allora ne sono cambiate molte. Io sto con un ragazzino che oltre al sesso non riesce però ad entusiasmarmi, Delfino invece sei mesi si è sposato.

Ma il nostro amore, forse, non si era esaurito del tutto e al primo incontro siamo diventati amanti.

Ci vediamo periodicamente con la riscoperta dei nostri interessi con in più quel tocco in più di trasgressione e fantasia che entrambi che avevamo perso con gli anni. E come gli amanti ecco le cene a lume di candela, i regali, le attenzioni che avevo sempre desiderato. Ora mi ha proposto di partire per i Caraibi con un biglietto di solo andata.

So che dovrei pensarci un po’ ma l’avventura e il fascino di questo “orso” supera ogni cosa. FINE