La mia prima volta con una trans

Sono un ragazzo di 30 anni moro alto 1,75. Vivo a Roma dove mi sono trasferito ormai da dieci anni, prima per motivi di studio e poi per lavoro. Vorrei raccontarvi un episodio che mi è accaduto nell’inverno del 2000. Stavo ritornando a casa quando sulla Palmiro Togliatti noto una giovane ragazza bionda che si sbraccia facendomi segno di fermarmi. Supponendo che avesse bisogno di aiuto accosto. Lei mi raggiunge correndo, io apro il finestrino della mia macchina e le chiedo se avesse bisogno di aiuto. Appena inizia a parlare mi accorgo immediatamente dal tono della voce che in effetti non è una ragazza ma bensì un transessuale. Rimango molto colpito dalla sua bellezza, il trans ha tutte le forme giuste, non esagerate. Mi chiede disperatamente se posso aiutarla in quanto è riuscita appena a salvarsi da una retata della polizia, lei giovane colombiana senza permesso di soggiorno. Mi dice che deve andare nella zona di Cinecittà. Io in un primo tempo le dico che purtroppo sto andando dalla parte opposta, verso la Tuscolana, zone in cui abito. Ma lei mi dice: “Ti prego accompagnami… ti faccio un bocchino mentre mi porti a casa. “A quelle parole non so resistere e la faccio salire in macchina. Si presenta, si chiama Consuelo ed ha 32 anni, si trova da tre anni in Italia e non vede l’ora di poter tornare a casa con qualche soldo. Solo ora che si trova in macchina noto che in effetti si notano sul suo volto caratteristiche maschili ma nel complesso sembra proprio una bella figa. Faccio inversione di marcia e mi dirigo verso Cinecittà. Al primo semaforo che incontriamo tolgo la cintura di sicurezza e mi apro la zip dei pantaloni tirando fuori il cazzo quasi eretto. Consuelo non si fa pregare, si piega verso di me e inizia subito a succhiarmi il pisello. Non impiega molto tempo a farmelo venire duro come il marmo. Tra un risucchio e un altro mi prega di toccarle le tette. Sono due tette magnifiche, molto probabilmente siliconate ma hanno dei capezzoli sensibilissimi. La troia inizia a mugolare mentre mi succhia l’uccello, è veramente brava, forse per la sua pluriennale esperienza ma un bocchino del genere nessuno me lo aveva mai fatto. Stiamo quasi per arrivare a Cinecittà quando in corrispondenza dell’ennesimo semaforo la troia aumenta il ritmo del pompino vacendomi venire. Le inondo la bocca di sborra che la troia non riesce ad ingoiare completamente facendo colare la parte restante che mi va ad imbrattare i pantaloni. “Molto buona la tua sborra… mi dispiace di averti fatto sporcare i pantaloni” mi dice Consuelo. Il resto del tragitto prosegue in silenzio. Arrivati sotto casa sua mi dice: “Dai Francesco, sali un attimo, così ci beviamo una birra e ti pulisci anche i pantaloni con un po’ d’acqua”Accetto volentieri anche perché non potevo tornare a casa da mia moglie con i pantaloni tutti sporchi. Consuelo abita, ovviamente senza contratto d’affitto, in un mini appartamento a piano terra, l’arredamento è molto sobrio anzi direi quasi essenziale, un letto matrimoniale, un tavolo con quattro sedie, un armadio molto piccolo, una cucina a gas e un frigorifero. Mi indica dove si trova il bagno e intanto si dirige verso il frigo per prendere le birre. Io vado in bagno e con un fazzoletto cerco di ripulirmi i pantaloni. Quando esco dal bagno trovo Consuelo tutto nudo, mi fa un certo effetto vedere una persona che a prima vista sembra una donna con tutte le sue cose a posto e notare che al posto della figa ha un cazzo che anche se moscio era di dimensioni notevoli. La troia mi dice: “Francesco, ho pensato che ti devo ringraziare per bene, mi hai salvato dalla polizia e penso che un bocchino sia troppo poco. “Rimango impietrito poichè vedendolo tutto nudo penso che voglia incularmi, si accorge subito del mio stato e mi dice: “Non ti preoccupare, non ti voglio far niente, voglio che mi inculi e solo se vuoi puoi farmi una sega mentre mi sfondi… “Non me lo faccio ripetere una seconda volta, mi spoglio e mi sdraio sul letto, Consuelo si inginocchia fra le mie gambe e inizia a succhiarmi l’uccello per farlo diventare duro, operazione che, visto la sua maestria, dura solo pochi istanti. Mi infila il preservativo e si impala sul mio cazzo dritto. Dopo un po’ inizia a mugolare di piacere e noto che si sta toccando il pisello che appare ora quasi completamente dritto. Io le inizio a toccare le tette e la troia inizia a muoversi più velocemente. Voglio cambiare posizione, voglio essere io a incularmi questo bellissimo trans, la prendo e la rigiro mettendola a pecorina. Le infilo il cazzo nel culo, mentre lei continua a menarsi l’uccello. Dopo qualche minuto la sento godere e noto che dal suo cazzo esce una quantità industriale di sborra. Decido che è ora di godere e inizio a pompare sempre più velocemente. Quando sto per sborrare lei mi fa girare e mi dice: “Spruzzami in faccia, sono la tua troia, voglio bere tutta la tua sborra… “Mi tolgo il preservativo e le inondo nuovamente la faccia e la bocca, questa volta la troia riesce ad ingoiare tutta la mia sborra. Mi vesto, bevo un bicchiere di birra e esco. Lei mi chiama e leccandosi le labbra mi dice: “Francesco, torna quando vuoi, mi hai salvato e se vuoi con me puoi scopare sempre gratis… “La saluto ed esausto torno a casa. Sono tornato più volte sulla Palmiro Togliatti a cercarla ma non la ho più ritrovata probabilmente o ha cambiato zona o è stata beccata dalla polizia. FINE