Mi chiamo Anna, ho 26 anni, sono alta circa un metro e settanta, ho un corpo niente male anche se non ho un seno molto abbondante ma per fortuna è molto sodo per cui non porto mai il reggiseno. La cosa che comunque attira maggiormente di me è la folta e riccioluta capigliatura nero corvina che mi arriva quasi a coprire i glutei. Da circa sette anni sono a servizio della signora Isabella, una bella e ricca signora di circa quarant’anni che fisicamente è tutta il mio opposto, infatti è bionda ed ha un seno rigoglioso ed abbondante che attira gli uomini come una calamita. Purtroppo per me non sono l’unica a lavorare dalla signora Isabella ma c’è anche quell’antipatico di Filippo che funge la mansioni di giardiniere e qualche volta anche da autista. Ho detto che Filippo è antipatico sia perché è un cafone incredibile o meglio come diciamo noi a Roma un vero “Burino” sia perché quando spolvero mi mette sempre le mani sulle tette. Io ormai non gli dico più niente perché una volta che gli ho detto “Giù le mani” quello stupido mi ha messo le mani sul culo.
La signora oggi non si sente bene. Le ho portato la camomilla, poi un tranquillante ed anche una tisana. Poverina, mi fa tanta pena lei, bella com’è che deve starsene lì sul letto a lamentarsi nel dormiveglia. Sono preoccupata perciò dico a Filippo che forse è meglio che andiamo a vedere come sta.
“Sta senza mutante” commenta Filippo che è uno sporco bolscevico. Io prima di quel momento non avevo fatto caso al fatto che la signora sotto la camicia da notte fosse completamente nuda altrimenti non avrei mai chiamato al suo capezzale anche Filippo. Io non so come una personcina a modo come me possa ancora sopportare ancora la vicinanza di un uomo così. Appena la signora starà meglio, le parlerò e così sono sicura che manderà via Filippo da questa casa. La signora è sul letto, pallida ma pallida che fa pene. Lo dico a Filippo, ma lui si limita a ghignare “Questa c’ha solo voja de cazzo. Fatte servì da uno che se ne intenne”. Rabbrividisco, mai sentite espressioni così volgari ma Filippo non si limita a questo ma si apre la patta ed estrae un cazzo che sebbene ancora moscio ha delle dimensioni veramente notevoli. Oddio, mi sento svenire!
“Filippo” sento esclamare la signora, “che cazzo che hai! ” e lui tranquillo “È per romperti il culo meglio, signora mia”. Mi aspetto che la mia signora chiami la polizia, la Protezione della giovane, il telefono rosa, i Servizi segreti, Lupo Alberto e invece niente anzi con mia grande sorpresa avvicina le sue mani a quel bastone e dopo averlo accarezzato un po’ se lo porta alle labbra. Ciuccia, lei! La mia signora è una gran pompinara! Mi sento schifata, faccio per andarmene ma la signora mi chiama pregandomi di restare. Accidenti, ma chi si crede di essere? Pensa che sia una guardona? Ora le faccio vedere io cosa so fare.
Per fortuna Filippo riserva un pochino del suo cazzo anche per me. Lo strappo dalle fauci voraci di Isabella e inizio a leccarlo. Certo che un batacchio così non l’ho mai visto nemmeno al porno shop. Non ce la faccio ad ingoiarlo tutto mi entra solo per metà. Poi all’improvviso Filippo mi prende per i capelli e me lo infila quasi tutto in bocca, sento che sto per soffocare ma per fortuna resisto e inizio a fare su e giù su quel membro. Ad un certo punto sento qualcosa di caldo fra le mie cosce, è la signora che ha iniziato a baciarmi la micina da sopra le mutandine che sento completamente bagnate, non reagisco continuando a succhiare quella magnifica mazza, anzi inarco la schiena permettendo alla signora Isabella di sfilarmi le mutandine. La signora Isabella è scatenata. Lecca la mia fica da vera esperta mi trovo così tra due fuochi e mi accorgo che i due vanno di comune accordo quasi come se tra loro avessero scopato più volte. Sento ormai che l’orgasmo si sta avvicinando ma questo mi coglie improvvisamente quanto Isabella infila il suo dito medio nel mio culetto. A quel punto mi accascio sul letto, ma il riposo dura veramente poco. Mi trovo ritrovo tra le gambe della mia signora che intanto ha ricominciato a sbocchinare Filippo. Mi dice:
“Leccami bene la michetta che voglio essere scopata da questo stallone…”
Inizio così a leccare ma ben presto la signora mi scansa e vedo Filippo indirizzare il suo palo verso l’ingresso della fichetta della signora che è gonfia di voglia. La penetra tutto in una volta strappandolo un urlo tra il dolore e il piacere e inizia a stantuffarla con una velocità ed energia impressionante. Dopo una decina di minuti di quel trattamento la signora inizia a gemere sempre più forte lanciando frasi del genere:
“Dai bello stallone, sfondami…” “Lo sento fino in gola…” “Sono la vostra troia…” “Sono una puttana…” ecc. Sento che ormai il suo orgasmo è ormai vicino e quindi lascio perdere le sue tette e, piegandomi alle loro spalle inizio al leccare contemporaneamente la fica e il cazzo dei due. La signora viene urlando:
“Vengoooo… vengo…” e si accascia stremata sul letto. Lo stallone intanto non è ancora venuto per cui ne approfitto per provarlo. Mi metto alla pecorina e mi faccio infilzare. La signora intanto si è ripresa e infilatasi sotto di me inizia a leccarmi le tette. Ad un certo punto la vedo alzarsi e con tono malizioso dice a Filippo:
“Ma la promessa di farmi il culo non vale più? “. Capiamo che la signora quest’oggi vuole provare di tutto così io e Filippo, seppur a malincuore, almeno da parte mia perché mi piaceva farmi stantuffare, ci stacchiamo e la accontentiamo perché in fondo a fine mese ci paga profumatamente ed un posto come questo è difficile trovarlo. Inizio così a leccarle il buchino che mi appare molto stretto forse vergine per cui inizio ad infilarci un dito per allargarlo, lo sento cedere ma con molta difficoltà non so davvero come possa fare ad accogliere il bastone di Filippo che nel frattempo lo ha messo nuovamente in bocca alla signora mentre gli dice:
“Insalivalo per bene che adesso ti apro in due…”. Si porta quindi alle spalle della mia signora mentre io mi sistemo sotto di lei nella classica posizione del 69. Inizio a leccarle la fica mentre vedo il bastone di Filippo che pian piano cerca di farsi strada nel culetto ancora inesplorato di Isabella. Ad un certo punto una spinta più forte e la cappella supera l’anello anale accompagnato da un urlo di dolore della mia signora che, piangendo, si spinge in avanti facendo uscire nuovamente il cazzo dal suo culetto. A quel punto Filippo la riprende per i fianchi e spingendo nuovamente il cazzo nel suo culo le dice:
“Ricordati che i pegni vanno pagati…” io non ci faccio caso ma dopo ripensandoci la cosa mi lascia un po’ dubbiosa: “Di che pegno si tratta? “. Io continuo a leccare la sua fichetta mentre il cazzone di Filippo ormai era ben piantato nel culo della mia signora.
Io sono una ragazza timida, ma sto scoprendo in me delle qualità davvero inaspettate. Certo che se lo sapesse il mio fidanzato si arrabbierebbe un po’. Però ho deciso di che non gli dirò niente. Perché i patti sono stati chiari fin dall’inizio:
“Non ti parlerò mai del mio lavoro” gli ho detto quando ci siamo conosciuti, “Non voglio che tu sappia delle cose che non ti riguardano”. Lui ha accettato e io adesso, fino a prova contraria sono al lavoro. Però Filippo è proprio bravo. Non si stanca mai e finalmente devo dire che la signora, con quel grosso bastone piantato nel culo, ha recuperato i suoi colori.
La signora Isabella ora è davvero scatenata, il dolore è svanito e muove il culo come un’ossessa. Grazie anche alle mie leccate la signora ha un altro sconvolgente orgasmo. Filippo si sfila dal culo ormai completamente slabbrato e fattoci stendere una di fianco all’altra riempie con una quantità industriale di sborra i nostri visi che leccandoci a vicenda ripuliamo perfettamente.
Nella sua ignoranza Filippo ha trovato la medicina giusta per farla guarire. Sto meglio anch’io e credo che questa cura verrà ripetuta spesso qui in casa. La signora Isabella è rimasta molto soddisfatta ed alcuni giorni dopo mi ha confermato che lei non era la prima volta che scopava con Filippo a cui però ancora non aveva mai concesso il suo delizioso culetto. Quel giorno si è decisa a darglielo per una scommessa fatta tra loro e come potete ben immaginare l’argomento di quella scommessa ero proprio io. Filippo aveva voluto il culo della mia signora in cambio della mia partecipazione ai giochini tra di loro. Di una cosa sono ormai sicura che con la crisi che tira noi, io e Filippo, siamo tranquilli, il lavoro non ce lo leva nessuno. Almeno finché regge il cazzo di Filippo!! FINE
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