Io e Roby continuiamo a divertirci sfogando i frutti della nostra fantasia incontrandoci ogni tanto per fare sesso.
Ma tutto finisce lì, tanto è vero che, da quando ha trovato in me il “medico” per le sue particolari patologie, Roby è tornata a gustare anche l’armonia nei rapporti tra lei e suo marito, da un po’ di tempo abbastanza burrascosi.
Ed anche da parte mia, l’aver trovato un nuovo e divertente (ma sempre segreto) svago, non ha minimamente compromesso la mia vita matrimoniale.
L’estate di quest’anno è andata per me come al solito: quindici giorni al mare con la moglie, una settimana a casa e poi al lavoro.
Anche per Roby come al solito: tre settimane a casa ed una al mare con una collega, Tania. Il marito ha le ferie in inverno.
La sua breve ed abituale vacanza, però, ha questa volta avuto nuovi sapori.
E vi spiego subito il perchè.
Prima della sua partenza, mi arrivò puntualmente la richiesta di andarla a trovare là a Marina di Massa, dove avremmo potuto passare qualche ora in una camera d’albergo.
Ci teneva come se fosse un sogno nel cassetto.
Dopo averci pensato su un po’, accettai. Ma subito le chiesi:
“E Tania, è chiaro che non deve saper niente di ciò che facciamo”.
“Ma certo, ho già pensato a tutto. Appena dopo pranzo, di solito, si incontra con Marco, il gestore dell’hotel, per una sveltina”.
“Dici davvero? “, le chiesi io.
“Sì, pensa che persino durante l’inverno lui viene a Milano almeno due volte al mese per incontrarla. Va avanti così da tre o quattro anni”.
“Sicura? ”
“Guarda che vado in ferie con Tania da ormai dieci anni e conosco le sue abitudini.
Ogni giorno, dalle 14 alle 16, lei non c’è per nessuno.
Tu vieni su per mezzogiorno, con una scusa qualsiasi, pranziamo insieme e poi vedrai che lei si assenterà e noi ci appartiamo in camera.
Sai, è un po’ che ci sto pensando.
E immaginare te ed io in una camera di albergo, mi eccita da morire”.
“Ok”, dissi io.
Così partirono. Io mi organizzai dicendo a mia moglie che quel giorno sarei andato da un cliente in Toscana e avrei fatto molto tardi.
Partii di buon’ora, giunsi a Marina di Massa alle 9 del mattino.
Cercai un posto in spiaggia, feci un bagno al mare e dopo una doccia raggiunsi l’albergo come da accordi prestabiliti.
Incontrai subito Roby che mi baciò con gli occhi.
Poi mi presentò Tania.
“Tania, questo è Luca, un amico d’infanzia”.
“Piacere, piacere”.
“Cosa fai da queste parti? “, mi chiese Tania.
“Avevo un appuntamento con un cliente a La Spezia, ma mi ha tirato il bidone: non si è fatto trovare.
Così, piuttosto di rovinarmi la giornata, sono venuto a trovarvi”, dissi io.
Roby mi guardo negli occhi e mi lanciò un messaggio tradotto in
“Ok, bravo”.
“Come va qui al mare? “, continuai io.
“Bene, bene, il solito posto, la solita gente, ma ci si diverte”.
“Sì”, dissi io tra me e me,
“sei venuta fin qui per farti il padrone dell’albergo ogni pomeriggio, altro che divertirti… ”
E ci sedemmo per il pranzo.
Niente di speciale: spaghetti alle vongole, roast-beef, formaggio, dolce e caffè.
Puntuale, poi, Tania disse:
“Beh, ci vediamo dopo! “.
“Ok, ciao! “.
“Hai visto? “, mi disse subito Roby, “va dal suo Marco”.
“Bene, bene”, incalzai io,
“che facciamo? ”
“Andiamo su, naturalmente”, rispose lei.
E salimmo in camera.
Quella volta Roby era veramente diversa dal solito.
Aveva una voglia pazza di fare l’amore.
Voglia lei ce l’ha sempre, a dire il vero.
Ma così non l’avevo mai vista.
Iniziò lei a spogliarsi, chiedendomi di stare a guardarla.
Mi chiese se mi piaceva il segno del costume sulle sue tette e sulle natiche.
Io le risposi che mi eccitavano da morire.
Poi si avvicinò a me e cominciò a spogliarmi.
“Ho voglia di un bel 69”, mi disse.
“Sai che sono la mia specialità”, aggiunsi io.
La stesi sulla scrivania e mi ci misi sopra mettendo la mia faccia sulla sua fica. Io iniziai a leccarla le sue labbra dolci e morbide, e lei ad ingoiarsi il mio membro, già eretto al punto giusto.
Il mugolare di Roby era veramente speciale, quel giorno.
Godeva proprio come una pazza. E sentirla mi eccitava come non mai.
La mia lingua non si stancava di penetrare il meraviglioso e bagnatissimo buchetto e la sua bocca stentava ad aprirsi per lasciarsi scappare la mia verga.
Continuammo così per un quarto d’ora.
Poi scesi dalla scrivania, la presi tra le braccia e la stesi sul letto.
Volle prendere lei in mano la situazione.
Mi fece sdraiare e mi venne sopra.
La classica posizione dello “smorzacandela” non è mai stata così travolgente come quella volta: Roby muoveva il suo bacino su è giù, avanti e indietro e a destra e a sinistra.
Movimenti davvero meravigliosi.
Lei tentò più volte di urlare, ma riuscii a fermarla in tempo.
Non eravamo in macchina o in casa sua, come al solito: eravamo in una camera d’albergo.
Continuò con quei movimenti non so per quanto tempo.
So solo che in un bel momento si aprì la porta della camera ed entrò lei, Tania.
“Ciao, vieni”, le disse Roby.
“Ma come… “, aggiunsi io.
Cominciai a capire cosa stava succedendo solo quando Tania si spogliò in un batter d’occhio e Roby non finì di cavalcarmi come stava facendo. Avevano predisposto tutto: altro che il sogno della camera d’albergo e la scopatina con Marco… il sogno riguardava un bel trio.
Si avvicinò a noi e vidi scomparire la sua faccia dietro la schiena di Roby.
“E questa adesso cosa fa? “, chiesi a me stesso.
Ha iniziato a leccarmi le palle.
Bastarono, tre, quattro colpi di lingua: venni folgorato da una scarica elettrica e venni in un tremendo orgasmo.
“Che bello, eh? “, esclamò Roby.
Io non ebbi la forza di rispondere, ma pensai dentro di me:
“Che troie! “.
“E adesso? “, continuai a pensare…
Tania era già a gambe larghe sopra la mia bocca e Roby a leccarsi il mio cazzo in attesa che venisse di nuovo duro.
Il sapore di Tania era davvero buono.
Come, devo dire, lei era davvero “bòna”.
Alta e non molto magra, capelli neri e lunghi, tette da quinta misura e curve davvero ben delineate: una bella e soda ragazza.
Non avrei mai pensato di trovarmi a fare sesso con due donne e, a dire il vero, non me ne stavo ancora rendendo conto, anche se la cosa cominciava a piacermi.
In un attimo fui duro.
A cavalcarmi, questa volta, fu Tania, sempre da sopra. Movimenti secchi e violenti erano il suo forte: era un’esperta, sapeva come essere violenta senza farmi male.
Godeva come una vacca.
Intanto Roby si dilettava a limonarmi come sapeva fare lei: colpetti e movimenti circolari di lingua.
La cosa non durò a lungo.
E dissi:
“Tania, sto per venire! ”
“Tranquillo, prendo la pillola”
Non fece in tempo a rispondermi che già le avevo scaricato un bel po’ di calda sborra nella sua fica.
Si fermò e iniziò un serie di lenti movimenti ondulatori.
Era come in estasi, mugolava in modo incredibile.
“Che ne dici? “, chiese Roby a Tania.
“Meraviglioso”, rispose lei.
Poi Roby mi spiegò che aveva raccontato a Tania le sue sensazioni e cioè di come le piaccia sentire il mio cazzo in fica durante il mio orgasmo.
Dice che si gonfia come nessun altro.
E Tania le chiese di poterlo provare.
Sarà?
Non so.
So solo che quel pomeriggio ci fermammo in camera oltre l’ora di cena.
Dovetti penetrarle entrambe ripetutamente ed ambedue facevano a gara per aggiudicarsi una mia sborrata in fica.
Eravamo arrivati persino all’estrazione a sorte: loro due una sopra l’altra e io due colpi ciascuna.
L’orgasmo era di quella che se lo prendeva durante il suo turno.
Quella notte non rincasai nemmeno.
Ci addormentammo, senza cenare, alle 2. FINE
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