Ultimi racconti erotici pubblicati

Una mano lava l’altra

Puoi aiutarmi a montare le tende ? – all’ennesima richiesta di aiuto per i lavori in casa di mia suocera risposi volentieri di si. In fondo si trattava di un impegno che, nonostante il caldo e la sudata che si preannunciava, avrei trascorso volentieri lontano dalle pressanti richieste di mia moglie, ormai alla fine di una gravidanza difficile che mi sembrava lunghissima, ben oltre i nove mesi classici.

La raggiunsi a casa sua, una villetta abbastanza isolata, e ci mettemmo al lavoro.

L’occhio allupato di chi è da mesi senza figa si soffermò sulla figura della suocera.
Rimasta vedova giovanissima aveva mantenuto un fisico giovanile, ci teneva tra l’altro parecchio curandolo con palestra, saune e massaggi, cosicché alla soglia dei cinquanta faceva ancora voltare la testa per strada a guardarla, cosa che le faceva decisamente piacere come avevo potuto notare più volte.

Dall’alto della scala che lei manteneva per sicurezza la vestaglietta da camera che indossava mostrava a tratti le sue tette, una quarta ben messa e veramente invitante, e non riuscivo ad evitare di fissargliele. Dopo un po’ mi resi conto che si era accorta degli sguardi, ma non fece nulla per evitarli, anzi pian piano l’argomento di conversazione scivolò sul sesso
– Adriana sta avendo veramente una gravidanza difficile – accennò – e mi rendo conto di quanto sta pesando anche a te …… immagino che è un bel po’ che non state insieme….. voglio dire…. a letto
– Quasi non mi ricordo come è fatta – dissi sorridendo – ed a pensare che dopo la gravidanza ci vorranno ancora mesi mi vengono i brividi.
Continuavo a far vagare gli occhi sulle tette ed ormai avevo il cazzo decisamente in tiro, come risultava evidente dal pantaloncino da bagno aderente che indossavo
– Sai si dice che questo è fra i momenti più difficili di un matrimonio – la colsi con gli occhi sul protuberanza ben disegnata sul mio costume – ho letto da qualche parte che spesso anche i mariti più fedeli hanno delle storie di sesso, d’altra parte posso anche capirli, a stecchetto per mesi non deve essere facile, specialmente quando prima si aveva una vita sessuale intensa come te ed Adriana!
– E tu che ne sai ? – finsi di essere intento sui binari della tenda, la vidi con lo sguardo fisso sul mio sesso e scesi di un gradino portandoglielo a pochi centimetri dal viso
– Ehh…. veramente me ne ha parlato lei…. anzi, si è anche lamentata perché ne hai sempre voglia.. –
Continuare a far finta di nulla stava diventando insostenibile, sentivo il suo respiro sul cazzo e mi sporsi volutamente in avanti appoggiandoglielo sulla bocca
– Cosa stiamo facendo ….. – balbettò senza però scostarsi di un millimetro dall’uccello
– Succhiamelo – sussurrai – non ce la faccio più. Dopo un attimo di esitazione sentii le sue mani scostarmi il costume e la vidi prendermi il cazzo con le mani e portarselo alla bocca. Iniziò un pompino da urlo, se lo faceva scivolare in gola, lo leccava tutto fino alle palle, lo riprendeva in bocca facendomi sentire la lingua sulla cappella lo tirai fuori e scesi prima di cadere dalla scala, le tolsi la vestaglietta e rimasi estasiato a guardarla, aveva addosso un perizoma eccitantissimo ed un corpo da trentenne, con la vita stretta ed i fianchi perfetti, la fermai mentre stava sfilandosi la mutandina, mi sedetti nudo sul divano e la feci inginocchiare tra le mie cosce
– Sei bellissima, …. dai continua a succhiarmi, voglio guardarti mentre lo fai – con il mio cazzo saldo in mano cominciò a leccarmi l’interno delle cosce, salendo piano fino ai coglioni, sentii la sua lingua frugarmi sotto le palle fino a stuzzicarmi l’ano, risalire di nuovo, leccarmi la base del cazzo mentre lo menava piano
– Vuoi che te lo succhio? … che prendo tutta la cappella in bocca…… e magari vuoi anche venirmi in bocca – continuando a menarlo piano mi alza le cosce – aveva ragione Adriana….. sei veramente un porco…… ed hai anche un bel cazzo…… – la lingua riprese a stuzzicarmi l’ano, anzi praticamente quasi mi scopava il culo ed a guardarla mentre mi faceva provare sensazioni pazzesche sentivo il cazzo che mi esplodeva
– Dai cosa aspetti prendilo in bocca …. sto per venire – Il suo viso era stravolto dall’eccitazione
– No adesso fai godere anche me prima – Ormai portava avanti lei il gioco, e salendomi addosso a gambe larghe iniziò a strusciarsi sul mio cazzo.
I mesi di astinenza non mi permettevano di sopportare più a lungo quel trattamento, afferrata alla vita la piego in avanti e scostato il perizoma affondo nella sua fica, con le mani sui suoi fianchi la sbatto più forte che posso e dopo qualche colpo ben assestato in fondo alla fica le scarico nella pancia nove mesi di sborra bollente.
Ancora insoddisfatta e bloccata dalle mie braccia sentii che ricominciava piano a muovere il bacino
– Che hai fatto delinquente – mi sussurra all’orecchio con ancora il mio cazzo piantato nel sesso – ti sei scopato la tua bella suocerina
– Dai spostiamoci di la che stiamo più comodi – alzatasi dal divano mi prende per il cazzo e mi porta in bagno
– Adesso gli diamo una sciacquata a questo birbante – .
Sono in piedi davanti al lavabo con lei al mio fianco che mi tiene sempre per l’uccello, ci si è talmente affezionata che penso mi chiederà di lasciarglielo.
– Sai – mi fa – questi saponi liquidi mi hanno sempre ricordato lo sperma – dicendolo se ne è versata sulle mani un quantità industriale e lo fa colare sul mio cazzo fino a ricoprirlo, iniziando poi una sega che grazie all’abbondante lubrificazione sembra una scopata nella fica
– La mia è stretta così – chiede iniziando a stringere il pugno – o di più? – continuando a stringere ed a menarmelo per tutta la lunghezza
– Sai non ne tocco uno da anni, ne avevo voglia ma mi sono sempre repressa per paura di quello che poteva dire la gente – a volte penso di essere quasi ridiventata vergine. Praticamente non mi si era ammosciato, ma le sollecitazioni che gli arrivavano l’avevano reso di nuovo duro come un bastone.
– Dimmi quando è stretta come la mia fica – continuò – o vuoi che diventi stretta come in un culetto ? – scostandomi le sfilai l’uccello di mano
– Non ho ancora visto quanto sei stretta lì…… adesso guarda allo specchio mentre te lo infilo dentro
– No aspetta, ho paura che mi faccia male – protestò debolmente lasciando che mi portassi alle sue spalle.
Portava ancora il perizoma ed allargate le natiche con le mani iniziai a strusciarle il cazzo lungo il solco, il tessuto era ormai fradicio e la striscia si era infilata tra le labbra della fica, con le mani l’aggiustai in modo che le fasciasse giusto il clitoride ed iniziai a tirarla ed a farla scorrere lungo il solco delle chiappe.
L’attrito del tessuto sull’ano e sulle piccole labbra le strappava dei gridolini di piacere ed era ormai piegata, con il busto appoggiato sul lavabo ed i piedi che toccavano appena terra. Completamente aperta, con la fica ed il culo che pulsavano a chiedere di essere sfondati. Le toccai l’ano e lo sentii bollente, ormai fuori di testa completamente presi il pennello da barba ed inizio a spennellarle culo e fica con l’acqua fredda, faccio poi colare del sapone liquido fra le chiappe e continuo a spennellarla, infilando ogni tanto ora il manico del pennello, ora il cazzo o tre dita della mano dove mi capita
– Ti piace così, sentirti aperta completamente, pensa se fossimo in tanti ora e chiunque può infilartelo dove vuole …. sei una bella porca, … stai scopandoti il marito di tua figlia – a sentirmi parlare cominciò a venire
– Sìììì….. Dai…. godo…… forza… scopami….. ficcamelo dove vuoi….. ooohhh …. Oooohhh – la posizione purtroppo era troppo scomoda ed allora, con ancora culo e fica ancora insaponate ci spostammo sul letto, – Aspetta ora, voglio vederlo mentre mi entra dentro – si mette a ginocchioni ai piedi del letto ed io a gambe aperte glielo infilo da sopra nell’ano ormai ben lubrificato ed aperto da sapone e pennello. Lo spettacolo mi fa girare la testa, nello specchio si riflettono il mio cazzo che la incula fino alle palle, la sua mano che si sditalina da sotto e non manca di carezzarmi i coglioni ogni tanto, lo sfilo e lo faccio entrare nella fica dando dei colpi che la scuotono fino in fondo e lei che continua a sfilarlo ed a passarlo dalla fica nel culo e poi ancora in fica, le infilo un dito in bocca
– Vorresti anche un cazzo da succhiare ehh…. ohh sto per sborrarti nel culo, ti sborro dentro !!! – lei continua a venire in continuazione ed ormai tra i suoi succhi, la sborra di prima ed il sapone quasi non la sento più, sento il calore dei suoi buchi ma non c’è più l’attrito attorno all’asta e così la giro e glielo infilo tra le tette, che meritavano una bella spagnola dato che avevano dato inizio a tutto. E così a cavalcioni su di lei che si tiene le tette strette attorno all’asta e la lingua che mi serpeggia sulla cappella appena le arriva a tiro riesco ad infilarle ancora tre dita nella fica quando arriva un orgasmo simultaneo che le riempie il viso di sborra. Ancora in estasi lo prende in bocca ormai quasi floscio e succhiando e lappando mi tira via anche gli ultimi gocci di sperma.

Stesi sul letto ricominciamo a riprendere contatto con il mondo,
– Sai, non vorrei dirlo ma non mi sento affatto in colpa verso Adriana, in fondo non le ho tolto niente, …… sia io che tu eravamo a secco da tanto…….. io poi erano anni che non lo facevo….. ma l’importante è che non lo sappia mai…… e nessuno di noi ha interesse a dirglielo vero ? ?
– Annuii tranquillizzandola e raccolsi le forze per farmi una doccia e tornare a casa.

Passeggiando verso casa ripenso al pomeriggio trascorso e penso che in fondo ha ragione mia suocera, e poi……….. una mano lava l’altra…… e tutte e due insieme abbiamo visto cosa possono combinare. FINE

About Storie porno

Caro visitatore maggiorenne, sei qui perché ti piace la letteratura erotica o solo per curiosità? Leggere un racconto erotico segna di più perché la tua mente partecipa al viaggio dei nostri attori. Vieni dentro le nostre storie, assapora il sesso raccontato dove la mente fa il resto. Aiuta il sito chattando con le ragazze cliccando QUI. Iscrizione gratuita!

Leggi anche

Mamma, zia Cinzia e io

Mio padre è spesso fuori casa per lavoro e, ogni volta che lui manca, zia …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *