Da tre mesi la sua vita che prima le era sembrata praticamente perfetta si era trasformata in un disastro. Poche settimane dopo il suo diciottesimo compleanno aveva scoperto di essere incinta e da quel momento tutto le era crollato intorno. Sua madre l’aveva capito subito e la reazione non era stata da telefilm americano; niente abbracci, comprensione e “risolveremo tutto” solo urla freddezza. Lei aveva resistito in questo clima due settimane poi era uscita di casa senza sapere bene dove andare: lui non era una storia importante e neppure un bravo ragazzo da ” mi assumerò le mie responsabilità” per cui aveva lasciato perdere ed altri parenti non ne aveva. Era andata in una città universitaria del Nord dove studiava la sua migliore amica. Quest’ultima non si era dimostrata entusiasta di accoglierla, nella loro cittadina frequentare i reietti non era il modo migliore per rimanere popolari. Comunque l’aveva presa in casa e si era però subito lanciata nel cercarle una sistemazione alternativa: l’aveva trovata in pochissimi giorni presso una casa-famiglia di un gruppo cattolico che aiutava le ragazze madri. L’esperimento non aveva avuto un gran successo anche se tutti erano carini e gentili perché l’ambiente non faceva per lei.
Stava pensando cosa fare quando finalmente la fortuna aveva cominciato a girare: un assistente sociale le aveva proposto una soluzione alternativa. La nuova sistemazione, un vecchio appartamento del centro storico, un po’ male in arnese condiviso con altre persone con dei problemi non era il massimo ma lei si sentiva più libera. A migliorare le cose vi era il fatto che il Comune le aveva dato un piccolo sussidio e procurato un lavoretto di segreteria.. Una delle sue nuove colleghe le chiese se avesse già cominciato a pensare al parto. Il pensiero non l’aveva neppure sfiorata. La donna le propose di unirsi ad un corso prenatal nel quale venivano preparate le donne a partorire in acqua. L’idea le piacque subito ed il lunedì dopo si presentò alla piscina. Dopo essersi cambiata ed indossato un costume intero premaman (un regalo della sua amica) entrò nel recinto delle vasche. La cosa che le sembrò strana era che le vetrate che davano sul cortile e sulla strada erano coperte da pannelli di legno simili a quelli che si usano nelle mostre per esporre fotografie e disegni. Comunque si avvicinò al gruppo delle donne incinte vicino al bordo della vasca. Erano a diversi stadi della gravidanza con pancioni più o meno pronunciati. Finalmente entrarono le due ragazze che tenevano il corso: una era carina, una brunetta sui 35 anni con due seni che da quello che si poteva immaginare dal rigonfiamento dell’ accappatoio dovevano essere oversize, l’altra era di una bellezza sconvolgente. Era alta più di un metro e ottanta le gambe, lasciate libere da un accappatoio corto erano lunghe, atletiche e decisamente ben fatte, La ragazza si stupì di sentire il suo respiro fermarsi ed una sensazione strana tra le sue gambe. Le due donne si presentarono; la prima disse di essere una ginecologa e di avere studiato a lungo le tecniche del parto in acqua, affermò inoltre che era importantissimo per avere un parto indolore e tranquillo arrivare preparate fisicamente e mentalmente. L’altra donna disse di chiamarsi Tatiana, di essere russa, di essere un’insegnante di educazione fisica e che avrebbe curato tutta la parte degli esercizi in acqua e fuori. La conclusione del discorso fu davvero sorprendente: le due donne dissero che era assolutamente fondamentale per a vere un giusto atteggiamento mentale capire quanto il corpo di una donna incinta fosse bello e potente; era perciò indispensabile che tutte partecipassero alle lezioni completamente nude. Come per sottolineare le loro parole lasciarono cadere i loro accappatoi contemporaneamente. La ragazza quasi cadde nella piscina dall’emozione. Non c’era dubbio che i loro corpi erano davvero potenti e belli: la dottoressa aveva due seni molto grandi con delle aureole scure ed i capezzoli piccoli, un poco di pancia (quello che la donna di Bruce Willis in Pulp Fiction avrebbe chiamato un pancino sexi), due belle gambe e un triangolo scuro molto folto. Tatiana era l’esatto opposto altissima, i seni non molto grandi ma che sembravano ignorare l’esistenza della gravità con dei capezzoli grandi ed in quel momento praticamente eretti. Quello che più colpì la ragazza anche se si sforzava di non fissarlo era il pube della russa; i peli erano biondissimi e finissimi. Il cespuglietto era stato sfoltito e regolato per poter indossare un costume olimpionico. Si potevano intravedere le grandi labbra e (ma di questo non era sicura) la clitoride. Dopo un momento di imbarazzo e silenzio una donna, la più vecchia doveva avere quasi 40 anni, cominciò a sfilarsi il costume, rimanendo nuda. Tutte le altre la seguirono ed in breve tutte furono nude. Lei era combattuta tra la vergogna, il pudore e la voglia di non sentirsi esclusa; alla fine con un movimento deciso si tolse il costume e rimase nuda come le altre. Naturalmente non mancò di fare dei raffronti con i corpi delle donne presenti ed il risultato la confortò; poteva considerarsi carina (non bella, per essere bella avrebbe dovuto avere un corpo ed un viso come quello di Tatiana) e questo la fece sorridere, il primo sorriso da molto tempo. Si affrettarono ad entrare in acqua, quasi a nascondersi e la lezione iniziò: nuotarono, fecero esercizi, impararono ad impostare la respirazione. Ogni volta che la dottoressa o Tatiana la toccavano per correggere una posizione o sostenerla in acqua lei sentiva un brivido lungo la schiena ed una sensazione di vuoto fra le gambe. Era contenta di essere in acqua altrimenti aveva paura che si sarebbero visti i suoi succhi scenderle lungo le gambe.
Alla fine della lezione lei ed un’ altra si rimisero il costume, le due insegnanti gli accappatoi, le altre si avviarono nude con i costumi in mano verso le docce.
Quella sera stesa sul letto, ripensando alle altre donne ed a Tatiana in particolare cominciò ad accarezzarsi i seni, molto sensibili per la gravidanza, raggiungendo quasi l’orgasmo, allora si fermò abbassò i pantaloni del pigiama e stringendosi la clitoride tra l’indice ed il medio si masturbò senza fretta ma molto intensamente; in questo modo raggiunse almeno tre orgasmi senza distinguere bene il momento in cui iniziavano e finivano. Era la prima volta da quando aveva scoperto di essere incinta.
Le lezioni seguivano lo stesso ritmo, solo che tutte erano molto più rilassate riguardo la nudità, scambiavano battute, rimanevano a lungo sotto la doccia chiacchierando. Una di loro, era ormai così tranquilla che chiese alla ginecologa, allargandosi la vagina con due dita, se era davvero sicura che la testa del bambino sarebbe passata di lì visto che suo marito, essendo poco dotato, non aveva fatto molto per renderla più larga. Tutte scoppiarono a ridere.
Una sera la ginecologa disse di non spogliarsi perché avrebbero avuto una lezione teorica sul tema “sesso e gravidanza”, la stessa della battuta cominciò a spogliarsi dicendo che nude si stava bene. Tutte furono d’accordo e la ginecologa cominciò a spiegare posizioni e periodi permessi per i rapporti sessuali completamente nuda.
Questa volta la ragazza non si sentiva eccitata; la sua malinconia era troppo forte; le altre parlavano di come i loro mariti si comportavano a letto: a volte erano sensibili (a volte fin troppo una raccontò di come il marito non l’avesse più toccata, trattandola come una bambola di porcellana finché lei si era stancata e nel cuore della notte aveva cominciato a succhiarlo facendolo svegliare di soprassalto) a volte menefreghisti ma comunque sempre presenti. Lei sapeva di non avere nessuno.
Quando la dottoressa consigliò di chiedere ai loro compagni di “leccare loro la figa” (parole sue) visto che con tutti gli ormoni che il loro corpo produceva il gusto sarebbe stato una bomba l’angoscia e l’invidia che provava avevano avuto il sopravvento e se ne era andata negli spogliatoi in lacrime. Tatiana l’aveva raggiunta e abbracciandola le aveva detto che erano state insensibili ma che avevano pensato di dedicarle una lezione speciale tutta per lei per farle capire che non era sola e che loro erano sue amiche.
La sera dopo non sapendo cosa aspettarsi si era presentata alla piscina. Negli spogliatoi le due insegnati, già nude quando era arrivata, cominciarono a toglierle i vestiti in un modo quasi cerimoniale, sussurrandole quanto fosse bella ora che era incinta di sei mesi. Quando fu completamente nuda la condussero per mano alla piscina dove entrarono insieme. Gli esercizi ed i movimenti non erano differenti dal solito ma le due donne non cessavano di sfiorarla, guidandola e dandole istruzioni a bassa voce. Poteva sentire il fiato caldo di Tatiana sul suo orecchio mentre le parlava. Quando poco prima della fine della lezione si lasciò galleggiare, mentre la dottoressa la sosteneva Tatiana si sistemò sotto di lei, i capezzoli duri premevano contro la sua schiena, e rimase immobile lasciando i loro corpi lambirsi.. Uscendo dalla piscina in uno stato quasi ipnotico si lasciò condurre verso un tatami nella palestrina. La fecero sdraiare di lato e Tatiana le si accostò e cominciò a massaggiarle la schiena ungendola con un olio profumato. La dottoressa, intanto le massaggiava con delicatezza le caviglie. Le mani di Tatiana erano forti ma dolci e lei sentiva un’ onda di calore salirle dalla base della spina dorsale fino alla testa.
Si accorgeva dell’umido all’interno delle sue gambe, dei suoi umori che cominciavano a scendere luccicando sulle cosce. Quando finalmente Tatiana cominciò a massaggiarle le due mezzelune del suo sedere, partendo dall’esterno ed arrivando pericolosamente vicino alla sua fessura, ormai completamente impiastricciata di succhi senti come un’ onda che la scuoteva. L’orgasmo fu così intenso che quasi scalciò la dottoressa. Le due insegnanti si guardarono quasi per confermarsi a vicenda di non voler più tornare indietro e la fecero sdraiare sulla schiena. Tatiana cominciò alternativamente a leccarle i capezzoli ed a baciarla sulla bocca mentre l’altra infilò la sua testa tra le cosce della ragazza. Mentre le sue dita tendevano le grandi labbra con la sua lingua trovò subito la clitoride e cominciò a picchiettarla con colpetti brevi ma continui. La ragazza non riusciva nemmeno a rendersi conto di cosa le stava capitando, solo succhiava la lingua di Tatiana come un cucciolo affamato e!
le carezzava il seno quando lo raggiungeva. Dopo che ebbe il primo orgasmo la dottoressa cambiò tecnica e cominciò a passare la lingua sulla fessura, partendo dal buchetto fino a al clitoride, ogni tanto si fermava e cercava di raggiungere con la punta della lingua la maggior profondità possibile. Mentre faceva ciò si masturbava freneticamente.
Le due insegnati si scambiarono di posto continuando a far godere la ragazza con baci e carezze, dopo un po’ di tempo e diversi orgasmi la ragazza quasi sussurrando chiese loro di fermarsi. Aveva avuto troppi orgasmi e voleva ricambiarle: la prima a sedersi sulla sua faccia fu la dottoressa, la ragazza usò la sua lingua come se fosse un piccolo uccello entrando ed uscendo dalla vagina e muovendosi lateralmente; si sentiva viva come non mai prima e le sembrava che il sapore dell’ altra sulla punta della sua lingua fosse la cosa più buona che avesse mai sentito. Quando fece o stesso con Tatiana la sensazione fu moltiplicata dall’assenza di peli che ostacolassero il suo percorso. Le carezzava la clitoride con i denti prima di succhiarlo, Tatiana aveva l’impressione che la ragazza volesse aspirarle via il bottoncino. Leccando Tatiana poteva anche sentire aggrappandosi con le mani la tensione dei muscoli delle cosce e questo era per lei quasi altrettanto eccitante dell’ avvertire !
la clitoride che si ingrossava tra le sue labbra.
Alla fine troppo stanca per continuare chiese alle due donne di proseguire fra di loro e si masturbò guardandole mentre si leccavano reciprocamente in un 69.
Avevano avuto ragione: essere incinta la faceva sentire bella e potente. FINE
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