Due ragazzi sotto tortura

Davide Pisacane e Massimo Contiero erano due giovani uomini che frequentavano la stessa palestra, la No Limits. Il primo era un giovane dai capelli e dagli occhi neri e il secondo aveva i capelli castani e gli occhi azzurri e aveva il labbro leporino. Erano alti, ma mentre il primo era più snello, l’altro era più muscoloso. 1

Un giorno, ai due capitò una cosa che stravolse le loro vite per sempre.

Tutto incominciò quando Massimo si svegliò per primo.

– Oooh… dove sono? – gemette. All’inizio non capì dove si trovasse, ma quando riprese completamente i sensi, capì dove si trovava: in un bosco, e ci volle poco per capire cosa gli fosse successo: qualcuno lo aveva legato a una croce e lo aveva spogliato: ora indossava solo un paio di mutande bianche.

Subito dopo si girò e vide Davide, anche lui nelle stesse condizioni… era legato mani e piedi a una croce e spogliato, e indossava solo due mutande nere. Però era svenuto!

— Davide! – gridò. – Davide!

Il giovane si svegliò e riconobbe la voce dell’amico.

— Massimo… ma… che facciamo qui? – chiese.

– Vorrei saperlo anche io! – disse l’altro – Qualcuno deve averci storditi e poi portati qui!

— Ma chi? – chiese Davide.

– Sono stato io! – disse una voce da una casa vicina, e subito dopo uscì un uomo barbuto e alto. – Vi ho portati qui perché voglio divertirmi con voi?

— Chi sei? – gridò Massimo. – E cosa vuoi da noi?

— Chi io sia non vi riguarda – disse lui – cosa voglio, lo saprete subito!

E senza pensarci due volte, affondò una mano nelle mutande di ognuno dei due e in un attimo cominciò a stimolare i loro peni.

— Aaah… Uuuh… – gemette Davide. – Cosa mi stai facendo?

– Aaah… il mio pene – gemette Massimo. – Ti prego… non toccarmelo! Mi sta venendo duro!

— Basta… uuuh… pietà!!! – gemeva Davide. – Non ce la faccio più! Aaahh!!! Ooohh!!!

Nel frattempo i loro peni cominciarono ad andare in erezione, e più questo accadeva e più il loro rapitore si eccitava.
— Dai… continuate così! – mormorava.

— Lasciaci andare… – gemette Davide – poi faremo quello che vuoi! Aaaahhh…

— Ma se state già facendo quello che voglio – disse lui. – Mi state facendo eccitare.

E in pochi attimi le sue mani furono piene di sperma dei due.

— Ooooohhh!!! – gemettero i due in preda all’orgasmo.

Alla fine l’uomo lasciò andare i peni dei due e si pulì le mani nei pantaloni; in un secondo momento andò dietro Massimo e avvolse il suo busto con le mani.

— Che cosa… che cosa vuoi farmi? – gli chiese il ragazzo.

– Ogni cosa a suo tempo – disse l’uomo, e mise una mano sull’ombelico del giovane, cominciando a grattarglielo. In quel momento Massimo cominciò a soffrire un solletico terribile.

– Ah, ah, ah, ah! – rise il giovane. – No… no… ti prego! Uh! Uh! Uh! Uh! Mi fai… il solletico! Io… Ah! Ah! Ah! Non lo sopporto.

— Lascialo stare! – gridò Davide.

— Dopo arriverà anche il tuo turno, non preoccuparti! – disse l’altro.

E in quel momento si mise a piangere; Davide soffriva nel vedere l’amico torturato in quel modo.

— Basta… ah, ah, ah, ah! – continuava a ridere Massimo.

La tortura continuò per alcuni minuti, poi finì, lasciando il ragazzo sfinito.

— Ed ora… vi lascio un attimo di pausa! – disse il rapitore. – Vado a prendere una cosa!!

E così facendo entrò nella sua casa.

— Come ti senti? – chiese Davide.

– Non mi sono mai sentito umiliato in quel modo! – rispose l’amico. – Legato, masturbato, e ora questo… solletico. Se solo potessi liberarmi!

Era arrabbiato per quello che gli era appena successo: già una volta un amico lo aveva solleticato, ma lui stesso gli aveva confessato in un secondo momento che lo aveva fatto per una pura e semplice attrazione per il suo corpo, non per fargli del male. Quest’ultimo uomo invece godeva nel far soffrire le sue vittime2.

– Non ci resta comunque che aspettare! – disse l’altro – Sperando comunque che arrivino i soccorsi!

— Lo spero anche io! – disse Massimo.

Subito dopo il torturatore ritornò, e stavolta aveva una strana macchina.

— Che cosa è quell’affare? – disse Davide.

– Oh, lo capirai subito! – disse il rapitore, che la appoggiò a terra. Da essa estrasse alcune cose, che immediatamante Davide riconobbe come elettrodi e che il rapitore gli attaccò al petto e all’addome.

– No! No! No! – gemette Davide. Ma era troppo tardi: il rapitore girò una manopola e Davide cominciò a urlare. – Uaaaarhgh!!!!

— Che goduria!!! – disse l’uomo.

— Aaahhh!!! – urlava Davide.

— Davide!!! Nooo!!! – gridava Massimo nel vedere l’amico in agonia.

– Mi spiace, Massimo, ma questo durerà per molto – disse il rapitore. – Ma presto sarà anche il tuo turno!

Ma in quel momento cominciarono a sentirsi delle sirene.

“Oh, no! ” pensò il rapitore “La polizia! “.

Subito dopo arrivarono delle volanti e alcuni poliziotti ne uscirono fuori. Uno di loro gridò ai suoi amici: – Eccolo lì!

— Voi pensate ai ragazzi! A quell’uomo ci penso io! – ordinò un secondo.

Il rapitore, non volendo essere braccato, fuggì, ma finì inseguito. Gli altri due raggiunsero Massimo e Davide, e uno dei due spense la macchina e chiese ai due: – Tutto bene?

— Sì – ansimò Davide.

Entrambi i poliziotti si avvicinarono alle due croci e slegarono i due. Le recenti sevizie però avevano indebolito Massimo e Davide che caddero addosso ai due, i quali dovettero sostenerli e aiutarli a portare nella loro volante.

In quel momento si sentì uno sparo. I due si spaventarono parecchio, e i poliziotti si girarono.

— Cos’è stato? – chiese Davide.

Ci volle poco per scoprire cosa fosse successo: il poliziotto restante aveva sparato al rapitore dei due ferendolo a una gamba e neutralizzandolo, e portandolo nella sua macchina.

— Perfetto! – disse uno degli altri poliziotti – Ora non farà più del male a nessuno!

Quando il rapitore fu portato in macchina, i due capirono di essere finalmente liberi, ma capirono anche un’altra cosa: nella prigionia, quando erano stati sottoposti a quelle torture e specie durante la masturbazione, capirono che la cosa gli era piaciuta, anche se la aveva fatta un uomo… e questo stravolse le loro vite per sempre.

1 Le persone menzionate sono due miei amici e la No Limits è una palestra che io e loro frequentiamo. Sebbene siano persone reali, quello che leggerete è completamente inventato.
2 Riferimento a un fatto realmente accaduto: Massimo sono stato io a solleticarlo, in quanto ero attratto dal suo corpo muscoloso e lo volevo per forza toccare… e alcuni giorni dopo, anche se con esitazione, gli ho detto la verità. FINE

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