Finalmente! Ora posso davvero dire di avere una Moglie troia come ho sempre desiderato! Io (Franco) e mia moglie Roberta siamo sposati da 10 anni, e fin dal primo giorno è risultata evidente la nostra predisposizione al sesso; infatti già al primo appuntamento siamo finiti a scopare dopo neanche mezz’ora, e senza farci mancare nulla! Mia moglie è una bella bruna di 36 anni, alta 1, 70 , longilinea con un culo da sballo, un gran paio di cosce e due belle tette abbondanti (porta una quarta). Anch’io mi difendo, almeno a detta di mia moglie e delle sue amiche, alcune delle quali hanno insistito per provare il mio uccello di 18 cm, che mia moglie non manca mai di apprezzare. Quello che ci ha accomunato finora, sessualmente parlando, è la costante voglia di provare nuove trasgressioni, e la assoluta mancanza di gelosia reciproca per quanto riguarda il sesso; nonostante ciò, però, finora Roberta non si era ancora trovata nelle condizioni di dar libero sfogo al suo animo da puttana. A letto spesso si fantasticava su situazioni altamente erotiche che coinvolgessero altri partner, e mia moglie mi aveva confessato di aver voglia di provare qualche bel cazzo, per poi raccontarmi le sue sensazioni. Roberta lavora come dirigente presso una multinazionale con sede a Milano, e sul lavoro viene considerata molto in gamba, ma assolutamente professionale; c’è da dire che sul lavoro si presenta sempre impeccabilmente vestita , tipo tailleur giacca e pantaloni, che le conferiscono un aspetto elegante ma senza nulla concedere al sesso. Nel privato, invece, il suo abbigliamento è decisamente più osè, soprattutto per quanto riguarda l’intimo, che quasi sempre acquisto io per lei, giocando poi a farla sfilare per me abbigliata da puttana. La ditta presso cui lavora Roberta aveva organizzato una cena di gala a cui avrebbero partecipato tutti i Dirigenti della Sede e delle Filiali sparse per tutta Italia. Quando il giorno arrivò, Roberta mi chiese consiglio su cosa avrebbe dovuto indossare: l’occasione non era certo da tailleur grigio, ma gli abiti da sera di mia moglie erano obiettivamente un po’ troppo sexy; io dissi che era ora che anche i suoi colleghi si accorgessero di che figa si ritrovavano in ufficio, e alla fine le consigliai un abito lungo nero, che le fasciava molto il corpo, con una profonda scollatura sulla schiena ed un lungo spacco laterale. Mentre si preparava nuda in bagno, notai che si era depilata la figa, lasciando solo un piccolo triangolino di peli, proprio come piace a me. La vidi aprire l’armadio per scegliere la lingerie, quando lei mi disse che la scollatura sulla schiena dell’abito non le permetteva di indossare il reggiseno; quindi si infilò un perizoma nero, molto ridotto e trasparente, ed a quel punto le dissi che si sarebbe sentita più a suo agio se non avesse indossato nulla sotto il vestito. Lei mi guardò pensando ad uno scherzo, ma io insistetti, così lei lo fece scivolare giù per le cosce e si infilò il vestito sulla pelle nuda; il tocco finale furono dei sandali aperti con il tacco molto alto; Roberta si guardò allo specchio ed esclamò “sembro proprio una troia… “. Io ridendo le risposi che lo era per davvero, ed in quel momento capii che era già eccitata all’idea di quello che avrebbero pensato di lei i colleghi. Ma la situazione aveva eccitato anche me. A casa, attendendo che tornasse, mi ero ritrovato con il cazzo duro a fantasticare su quello che mia moglie stava facendo in quel momento, consapevole però del fatto che probabilmente avrebbe semplicemente passato una serata a tavola scambiando chiacchiere di lavoro. Però l’eccitazione era tanta, così decisi di aspettarla sveglio. Erano ormai le 4 di mattina (non pensavo la cena si sarebbe protratta così a lungo) quando la sentii rientrare. Io ero a letto completamente nudo e con il cazzo ancora duro. Lei entrò in camera, si tolse scarpe e vestito e si infilò a letto. Le chiesi se si era divertita, e lei mi rispose “moltissimo”, facendo contemporaneamente scendere la mano fino ad impugnarmi l’uccello. “Ehi! ” mi disse, “vedo che ti sono mancata. Scommetto che te lo stavi toccando! A cosa pensavi di tanto eccitante? ” Le risposi: “A te che te ne stavi tra tanta gente con la tua fighetta nuda sotto il vestito, senza che gli altri se ne rendessero conto”. “Veramente qualcuno se ne è accorto… “. A questa frase per poco non venni tra le sue mani, e le chiesi allora di raccontarmi nei dettagli cosa le era successo. “Ok, ma promettimi di prenderla bene”. “Promesso! “. ” Sai la festa si svolgeva in un Grand Hotel molto elegante. Già a tavola, dopo un po’ di vino, i discorsi si erano fatti simpaticamente stuzzicanti, e poi l’essere nuda sotto il vestito mi eccitava, per cui penso di essere stata molto al gioco, soprattutto con i due colleghi seduti di fianco a me, che tra l’altro già conoscevo ed ho sempre pensato fossero proprio due bei maschi sexy. La sala aveva anche una pista da ballo per cui, dopo la cena uno dei due, Daniele, mi ha invitato a ballare. Quando mi ha stretta a lui, ho sentito una scossa: sentivo chiaramente il suo uccello premermi contro, e devo dire che mi sembrava già abbastanza duro e piuttosto grosso. Allora ho deciso di divertirmi e di non allontanarmi, ma anzi di cominciare a strusciarmi un po’ per provocarlo. Lui mi faceva un sacco di complimenti, ed intanto la sua mano dalla schiena era scesa a toccarmi il culo, ed io lo lasciavo fare. A quel punto lui mi ha chiesto se indossavo un perizoma, visto che non sentiva le mutandine attraverso il vestito; io ero già eccitata, e mi sentivo la figa bagnata, così gli ho risposto che sotto non indossavo nulla. Mi ha preso per mano e mi ha portato fuori dalla sala: veniva da Roma e quindi aveva preso una stanza per la nottata. Siamo saliti da lui senza una parola. Appena entrati mi ha sfilato il vestito e sono rimasta solo con i sandali. Allora ha cominciato a spogliarsi mentre io lo guardavo. Quando si è tolto i boxer, sono rimasta senza fiato: davanti a me c’era il cazzo più bello e grosso che abbia mai visto. Sarà stato almeno 25 cm. e grosso come il mio braccio. Mi ha fatto inginocchiare, mi ha preso la testa e mi ha spinto l’uccello in bocca. Riuscivo a prenderne solo metà, ma ero così eccitata che mi sono messa a succhiare come una troia. Poi mi ha buttata sul letto, mi ha fatto allargare le cosce ed ha cominciato a leccarmela infilando dentro la lingua. A quel punto non ne potevo più, e gli ho chiesto di mettermi il cazzo dentro: lui è salito su di me, ha cominciato a strusciare la cappella sulle labbra della figa, e poi, con un colpo secco, lo ha sprofondato dentro. Per un attimo mi è mancato il respiro. Non mi sono mai sentita così sfondata. Ha cominciato a scoparmi, prima lentamente, poi sempre più forte, dandomi dei colpi che mi spaccavano in due, ma ormai la mia figa si stava abituando a quel palo, e cominciavo a godere. Devo aver avuto almeno due orgasmi, poi lo ho sentito aumentare il ritmo e diventare ancora più grosso, fino a che lo ha sfilato in fretta dalla figa, mi è salito a cavalcioni sopra le tette ed ha cominciato a sborrarmi in faccia; io ho aperto la bocca e sono riuscita ad ingoiarne parecchia. Poi ho preso con due mani il suo uccello e me lo sono infilato in bocca per ripulirglielo tutto. A quel punto siamo crollati esausti sul letto tutti e due”. Mentre Roberta mi raccontava, era scivolata a cavalcioni sopra di me, e con la mano si era guidata il mio cazzo nella figa; si muoveva lentamente per non farmi sborrare, ed a me mancava davvero poco. “La tua mogliettina è stata abbastanza troia? ” mi chiese “Oh si, amore, l’ho sempre saputo che eri troia, ma finalmente ne ho la conferma! “. “Allora cosa penserai di me quando ti racconterò il resto? “. Rimasi esterrefatto. “C’è anche dell’altro? Dai… racconta”. “Stavamo sul letto a riprendere fiato, lui fumava una sigaretta mentre io gli accarezzavo il cazzo che anche non in tiro faceva davvero impressione per le dimensioni, quando si è sentito bussare alla porta: io sono sobbalzata, ma lui mi ha detto di non preoccuparmi, che probabilmente era il suo amico Gigi (cioè l’altro collega seduto vicino a me a cena). Daniele si è alzato per andare ad aprire, ed io gli ho detto se era impazzito. Lui mi ha risposto che Gigi era davvero un uomo di mondo, oltrechè molto fidato, e che situazioni del genere a loro erano già capitate in passato. Non ho fatto nemmeno in tempo a coprirmi che Gigi era nella stanza sorridente. Mi ha salutata come se nulla fosse, e si è seduto ai piedi del letto. A quel punto Daniele è venuto vicino a me e chiacchierando ha cominciato ad accarezzarmi le tette. Io ero molto imbarazzata, ma per loro sembrava la cosa più naturale del mondo. In più il cazzone di Daniele stava ricominciando ad ingrossarsi, e la voglia di scopare stava tornando anche a me. Quando Daniele a cominciato ad elogiare le mie doti sessuali alla presenza di Gigi, la mia figa era già un lago. Daniele allora mi ha spinto la testa sul suo uccello ormai duro, ed io non ho potuto fare a meno di cominciare a leccarglielo per tutta la lunghezza. A quel punto ho sentito le mani di Gigi che mi toccavano il culo, e le sue dita che andavano ad infilarsi nella fighetta. Allora Gigi si è alzato dal letto ed ha cominciato a spogliarsi. Quando è rimasto nudo, ho potuto ammirare anche il suo cazzo. Era lungo come quello di Daniele, ma decisamente meno grosso in circonferenza, ed era molto curvato all’insù. Allora, sempre con l’uccello di Daniele in bocca, mi sono messa alla pecorina, spingendo indietro il culo per mettere bene in mostra la figa. Gigi me lo ha infilato subito ed ha cominciato a pompare. Mi sentivo in paradiso! Allora Daniele mi ha preso per le braccia e mi ha tirata su, fino a far combaciare il cazzo con la mia figa, da cui era appena uscito l’uccello di Gigi. Mi sono subito impalata su di lui, mentre sentivo la lingua di Gigi che mi stata titillando il buchetto dietro. Poi ha cominciato ad infilarci un dito. Poi due. Sai che mi piace essere inculata, ma la dimensione dei cazzi mi preoccupava. Ho sentito la cappella di Gigi appoggiarsi sul culo e cominciare a spingere. Piano piano stava entrando. Daniele ha smesso un attimo di pompare fino a che Gigi non è stato tutto dentro. Poi hanno cominciato a muoversi insieme, sempre più velocemente. Erano molto sincronizzati, evidentemente non era la prima volta che lo facevano. Non mi sono mai sentita così piena, così appagata, così puttana. Continuavo ad avere un orgasmo dietro l’altro, ed oramai avrebbero potuto farmi di tutto. Mi sarebbe piaciuto persino avere qualche altro cazzo da succhiare e prendere in mano. Avrei voluto che ci fossi anche tu a vedere la tua mogliettina farsi sfondare. Mi scopavano sempre più forte. Mi chiamavano puttana, vacca, troia, succhiacazzi, ed io godevo sempre di più. Ad un certo punto sono usciti dai miei buchi di colpo. Mi hanno sollevata e mi hanno fatta inginocchiare sul pavimento di fronte allo specchio che c’era su una parete. Si sono messi in piedi ai miei lati e mi hanno messo i cazzi davanti alla bocca. Li ho presi con le mani ed ho cominciato a menarli ed a succhiarli alternativamente. Gigi ha sborrato per primo. Tutto sulla mia faccia e sui capelli. Una sborrata infinita. Continuava a schizzare. Un po’ mi è finita sulla lingua, e mentre mi leccavo la sborra sulla bocca, anche Daniele ha cominciato a venire. Il primo schizzo mi è finito sulla faccia, ma lui mi ha subito preso la testa e mi ha infilato il cazzo in bocca violentemente. Lo ha spinto in fondo, l’ho sentito arrivare in gola, ma ho resistito ed ho sentito la sua sborra che mi riempiva. L’ho bevuta tutta, senza perderne nemmeno una goccia. Ormai era tardissimo, e non vedevo l’ora di tornare a casa da te per raccontarti tutto. Ci siamo salutati. Mi hanno promesso che ci saremmo rivisti. In macchina, durante il tragitto di ritorno, ho continuato a sgrillettarmi, perchè volevo arrivare a casa ancora calda per te. Ed ora cosa pensi di tua moglie? ” mi chiese. “Che sono l’uomo più fortunato del mondo” le dissi. “Ed io la donna più fortunata ad avere un uomo come te. Ti amo più di sempre. E adesso riempi la tua puttana. FINE
