La notte di S. Lorenzo

Era la notte di S. Lorenzo di un paio d’anni fa ed ero in collina ad osservare il cielo cercando di scorgere le stelle cadenti.
Mi ero appostato vicino ad una casa abitata, ma stranamente non molto illuminata.
Ad un certo momento vengo distratto dal rumore di un’automobile che parcheggia poco lontano da me.
Mi sono detto:
“Sarà la solita coppietta che vuole scopare in pace oppure osservare romanticamente le stelle cadenti in quella notte particolare! “.
Continuo tranquillamente ad osservare il cielo e venni catturato dall’immagine di una stella cadente, ma non ebbi il tempo di esprimere un desiderio, perché fui distratto da un parlottare concitato e sottovoce in una lingua sconosciuta.
Per paura, velocemente ed in silenzio mi nascondo dietro una siepe e scorsi cinque uomini di colore, che con fare furtivo si diressero verso la casa poco illuminata.
Un cane iniziò ad abbaiare, ma dopo poco cessò, per cui pensai
-Saranno persone conosciute – mi tranquillizzai e ripresi ad osservare il cielo.
Dopo circa un’ora venni incuriosito dal fatto che cinque uomini di colore si erano diretti verso una casa, a fare che cosa ?
Forse a rubare ?
Ma per rubare non ci si può mettere tanto tempo.
Per cui mi avvicinai in silenzio e spiando attraverso una finestra lasciata aperta per il caldo estivo, vidi una scena che mi turba e mi arrapa ancora oggi.
Su un tavolo da cucina vi erano distese due ragazze di circa 18 e 20 anni, more una con i capelli lunghi ed una corti, con tette piene e tonde e pelle chiara.
La ragazza con i capelli corti aveva cosce lunghe e gambe snelle, quella con i capelli lunghi aveva labbra marcate e turgide e due capezzoli chiari.
Le due erano stese ed a cosce leggermente aperte e venivano trattenute per la braccia da due negri nudi e con un cazzo eretto, di dimensione asinina, che le baciavano e mordicchiavano i capezzoli.
Le fanciulle si dimenavano il giusto, ma non urlavano.
Ad un certo punto, si fecero avanti altri due mandinghi con in mano il loro animale duro ed infilzarono nella figa le povere ragazze.
Senza pietà, iniziano ad stantuffarle con foga e forza emettendo suoni gutturali e incitandosi a vicenda nella loro lingua.
Le due donne, con mia grande sorpresa, incominciarono ad eccitarsi e si rivolgevano ai negroni pronunciando frasi porche:
-Siamo le vostre cagne bianche, fotteteci ! – Ahh, ahh, ahh, sei un toro, pisciami la tua sbora dappertutto – Dammelo in bocca -.
Gli uomini che le trattenevano per le braccia le lasciarono ed infilarono i loro cetrioloni nelle loro bocche avide, ma insufficienti a contenere tanta “carne”, nonostante ciò iniziarono a succhiare ed a slinguettare i bastoni nodosi e neri come il carbone.
La morettina con i capelli corti si alzò e si mise a spegni moccolo sul cazzo lucido e dritto di uno di loro e poi venne infilata nel culo da quello che aveva in bocca.
La scena di una donna bianca con pelle bianca, liscia e morbida e due tette marmoree con capezzoli svettanti tra due negri, che la toccavano e la riempivano davanti e di dietro, che urlava dal piacere e li incitava a schizzare il loro seme caldo dentro, mi eccitava enormemente.
Ad un tratto entrò il quinto uomo con il cane, un pastore tedesco, mentre la donna a capelli lunghi riceveva schizzi abbondanti di sperma in faccia, sui capelli, sulla pancia e sulla figa tra urla, mugolii e frasi sconnesse.
L’aria si era riempita di un odore forte dovuto agli umori, sia dei negroni che delle cagne bianche.
I quattro che avevano posseduto le donne si fecero da parte e le donne nude ancora con la sbora sul viso, sulla pancia, nella figa e nel culo si avviarono verso il quinto uomo.
Il cane scodinzolando si avvicinò alla morettina con i capelli lunghi ed iniziò ad annusarle il grembo spingendo con forza il muso nella folta peluria.
Poi prese a leccare lo sperma ancora presente, infilando la sua lunga lingua e rasposa tra le chiappe e la passera rorida e turgida.
La ragazza prima riottosa e perplessa da queste attenzioni canine allargò leggermente le cosce, incitata dalle persone presenti in quella stanza
-Dai fatti leccare da un cane, cagna. Sei in calore e lui ti vuole e tu non sei ancora sazia! –
Il pastore tedesco continuò a leccare e mostrò la punta rosea dell’uccello, la donna progressivamente si abbandonò a queste attenzioni. Improvvisamente, il cane fece lo stesso con l’altra ragazza.
La notte di S. Lorenzo riservò altre sorprese, ma queste sono altre storie. FINE

About Storie porno

Caro visitatore maggiorenne, sei qui perché ti piace la letteratura erotica o solo per curiosità? Leggere un racconto erotico segna di più perché la tua mente partecipa al viaggio dei nostri attori. Vieni dentro le nostre storie, assapora il sesso raccontato dove la mente fa il resto.

Leggi anche

Che belli i massaggi

Erano le 9: 45 di una calda giornata d’agosto, il sole illuminava ancora i palazzi …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *