Lui continuava a slinguare la sua fica. Lei però aveva il grilletto troppo sensibile e sperai che Vito non insistesse troppo perché altrimenti le avrebbe dato fastidio. Invece era proprio bravo e ci sapeva fare. Non ci fu nessuna interruzione di piacere in mia moglie. Questa cosa durò ancora qualche minuto, poi lui si alzò in piedi, si avvicino all’altezza del bacino di lei, appoggiò il suo cazzo duro fra le chiappe di lei tanto da far spuntare la testa dalla schiena ai miei occhi, e prendendola per i fianchi cominciò a infilarglielo piano piano in fica.
Lei alzò la testa strofinandosi il mio cazzo sulla guancia e mi guardò con gli occhi socchiusi e mordendosi un poco le labbra come se volesse trasmettere a me l’immenso piacere che stava provando in questa prima dolce penetrazione di Vito. E cominciò a mugolare con i denti stretti. Io le chiesi “Ti piace cosi tanto? ” E lei “Siiiiiiiiii, ahhhhhh” E ritornò a stringere i denti di sopra sul labbro inferiore e continuò a mugolare ad ogni spinta di lui. E io presi ad accarezzarle i capezzoli strizzandoglieli a turno e ritmicamente, mentre lei accompagnava con il suo bacino i movimenti di lui. E gemeva sempre più forte.
Poi d’ un tratto lei si alzò, sollevò i piedi da terra e si mise in ginocchio fra le mie gambe, mantenendo però la stessa posizione di prima, allungò la sua mano dietro riprendendo il cazzo di Vito e infilandoselo nuovamente nella fica; e poggiò il suo viso sul mio ventre prendendosi il mio cazzo in bocca. Voleva venirsene così, appoggiata da una parte sulle sue stesse cosce e dall’altra vicino al mio cespuglio, in una posizione più rilassata per potere godere meglio.
Per un po’ me lo succhiò, ma poi si concedette alla più ampia e soave tonalità di voce scolpita dalle stantuffate del nostro amico venuto dalla città.
Lui la desiderava, lei ci aveva preso gusto, e lo sapevano entrambi. E lei forse era eccitata anche per questo. Che forse non le avevano fatto piacere i complimenti di lui a cena ? Che forse non si sentiva gratificata delle parole dette da lui, anche di quelle che riguardavano cose più intime? E la confessione di lui che l’avrebbe voluta scopare anni fa? Che forse tutto questo non l’aveva predisposta e un poco eccitata, e magari si sarà pure chiesta: come sarebbe stato scopare con lui a quei tempi se avesse accettato la sua corte ? Visto che lui tutto sommato adesso le stava rifacendo di nuovo la corte e pure davanti a me, il marito, si sarà chiesta: e se adesso accetto la corte che succede? E per questi pensieri, se c’erano stati, sicuramente lei s’era eccitata.
A freddo sicuramente non avrebbe mai accettato di fare quello che stava facendo, né penso che lei avrebbe minimamente immaginato di trovarsi mai coinvolta in simile situazione.
Che troiona che stava diventando, o che era già diventata! Proprio come piace a me!
Tra un suo gemito e l’altro, vedevo come abilmente assecondava le spinte di lui, con il bacino, e stringendo anche le natiche, come per volersi succhiare tutto dentro in fica quel cazzo fino in fondo, mentre lui completava la spinta in avanti.
Avvertii il suo ritmo aumentare e capii che stava per raggiungere l’acme, si tolse il mio cazzo dalla bocca per appoggiarselo sulla guancia ma continuava a stringerlo in mano e rilasciarlo in sincronia con le spinte, non a menarmelo; ed allora io le misi la mia mano fra i capelli e cominciai ad accarezzarle la testa strofinandovi in tondo le mie dita, prima piano piano e poi sempre più forte, finché esplose, prima con un “mmmm….. ” sempre più forte, e poi invece gridando forte a bocca aperta “AAAhhhhhhhh………… ” I suoi movimenti si fecero convulsi e si fece più forte la stretta della sua mano attorno al mio cazzo. Continuò a gridare sospendendo per riprendere fiato e ad ogni sua convulsione interiore il suo grido era sempre meno forte prendendo quasi a singhiozzare. Questo suo orgasmo durò proprio a lungo come mai era capitato e quando finì di godere si allungò fino a me appoggiando il suo viso al mio, e mi accorsi che singhiozzava davvero. Con la voce rotta riuscì a dirmi lentamente “meraviglioso….. “, bagnandomi il viso di una sua lacrima di felicità e baciandomi con la sua lingua prepotente dentro la mia bocca.
Non potevo credere che questo poteva essere possibile, eppure è successo.
Io, nel frattempo che lei si era tolto il mio cazzo dalla bocca, avevo allentato la mia tensione fisica ma non quella mentale.
Lei allora mi prese la mano e se la portò alla fica e sentii tra le dita un umido vischioso; il nostro amico le aveva riempito la fica ben bene di sperma che ora stava uscendo piano piano, ed io capii. Le infilai due dita appena dentro la fica per raccogliere più sperma possibile e le portai proprio vicino al suo buchetto del culo, massaggiandoglielo ed inumidendoglielo tutto.
Questa sua iniziativa di prendermi la mano e portarsela in fica, davanti al nostro amico, fu la cosa che mi sconvolse di più perché capii che adesso sapeva dire e fare apertamente le cose che le piacevano e aveva quindi superato la mentalità schiva ed esageratamente pudica e riservata che l’aveva accompagnata fino a sei mesi prima.
Era proprio diventata la troia che volevo io?
E l’idea di sapere di tutto quello sperma ancora caldo di V. dentro la fica della mia M. T. , che effetto mi faceva veramente? Ero geloso? Risposi a me stesso di no, ripensando a qualche secondo prima, e constatando che proprio questo l’aveva fatta felice con un orgasmo forte e lungo come non mai, e dicendomi “meraviglioso” alla fine, con bacio sensualissimo!
Lei intanto era rimasta sopra di me e mostrava di gradire il massaggio che le stavo facendo, mentre lui le accarezzava piano le spalle e le cosce arrivando anche nella parte interna vicino al cespuglio e alle labbra della fica.
“Che sensazione provi adesso? ” Le chiesi.
E lei rispose: “Bellissimo, continuate ancora cosi tutti e due, vi prego………. “.
Facemmo durare la cosa forse per dieci minuti in cui noi due maschi notammo che lei si stava riprendendo e cominciava a riprovare piacere…….. di quello attivo.
Intravidi la mano di V. che insisteva vicino la fica della mia M. T. e capii che le stava infilando le dita dentro ed allora infilai io il mio dito nel buco del culo di mia moglie e in quell’istante la sentimmo ansimare di nuovo ritmicamente, a dimostrazione del piacere che stava ricominciando a provare.
Ce lo confermò lei stessa quando, dopo qualche minuto, lei prese ad assecondare i nostri movimenti, a gemere ritmicamente sempre più forte; noi sentivamo le convulsioni della sua vagina, anche io da dentro al suo culo, fino a sentirla scoppiare di nuovo “Siiiiiiii…….. “.
Ed io e lui sentimmo nello stesso momento le convulsioni “interne” della mia dolce Molly Ttrapper; lui quelle della sua vagina e io quelle del suo sfintere.
E anche questo orgasmo durò a lungo. E lei, sfinita si accasciò su di me.
Lui appoggiò la sua testa sulle spalle di lei e rimanemmo cosi a lungo, quasi a riposare.
Io ancora non ero venuto ma questa tregua mi fece bene perché, altrimenti, me ne sarei venuto troppo presto, e invece volevo aspettare che mia moglie si riprendesse, per farla protagonista anche del mio godimento, cosi come lo era stata del godimento del suo vecchio amico di università.
Quasi come mi aspettavo, dopo un po’ sentii la mano di lei scorrere lungo il mio corpo fin giù dove trovò il mio randello ancora turgido e prese ad accarezzarlo e poi lo impugnò e con il pollice cominciò a premere sulla punta come se stesse utilizzando l’asta di comando di un video gioco. Dopo che si accorse che io ero ancora in tiro, si tolse e volle che Vito si mettesse sdraiato accanto a me. Aprì le nostre cosce e lei si sedette inginocchiata sulle nostre gambe con un suo ginocchio in mezzo alle mie gambe e l’altro suo ginocchio in mezzo alle gambe di Vito. Prese in mano il cazzo stanco del nostro amico e lo accarezzò fino a rivitalizzarlo ben bene. Ci guardava, tutti e due, sorridendo, mentre faceva questa operazione e non capivo cosa avesse in mente di fare. Notavo soltanto con quanta bravura e dolcezza maneggiava l’altro randello, appena allora conosciuto, ma come se in vita sua non avesse fatto altro.
Era l’istinto? E si vedeva che provava anche soddisfazione. Lo guardava mentre lo manipolava dolcemente, poi guardava Vito in faccia, cogliendone l’espressione contenta, e lei, evidentemente, con reazione positiva era soddisfatta di questo, di dar piacere a Vito, ad un altro maschio oltre il marito. Con la sua mano destra manipolava anche il mio cazzo guardandolo e poi guardando anche me, sorridendomi, per cogliere anche sul mio viso l’espressione del piacere delle sue dolci manipolazioni.
Quando decise che ce l’avevamo duro abbastanza, si alzò, si girò dandomi le spalle e si mise sopra di me infilandosi il mio cazzo tutto intero dentro la fica. Disse a Vito di venirle davanti e cosi, poi, si prese in bocca il suo cazzo, fino in fondo, coprendolo fino alla base, mentre lui le accarezzava la testa, a volte aiutandola nel movimento di su e giù dentro la bocca.
Ed io vedevo tutto questo anche nello specchio che stava di lato al letto, e vedevo pure le guance di lei che si affossavano per i potenti succhi che dava. Ed aveva le mani appoggiate sui fianchi di lui, e se lo avvicinava ed allontanava dal viso, toccandogli i fianchi con quelle mani affusolate, mentre io la scopavo da sotto.
Mugolii miei si mischiavano con quelli di V. e con quelli un po’ più sordi di M. T. che aveva la bocca piena, ed io intanto stentavo a tenere dentro il mio sperma. La fermavo apposta, perché non volevo permettere di terminare il mio godimento proprio all’ inizio.
Stava accadendo tutto con naturalezza, come se non era la prima volta, ed era tutto spontaneo, e lei in silenzio riusciva a comandare il gioco mentre noi eravamo piegati al suo volere.
Il circolo vizioso di dare e ricevere piacere, reciprocamente; un circolo che si interrompe solo con l’orgasmo, ma non di uno solo di noi, ma con l’orgasmo di tutti noi. Se anche uno solo rimane senza aver raggiunto l’acme, l’eccitazione continua a rimanere negli altri per il desiderio di dare piacere e di vedere l’ultimo appagamento!
Dallo specchio continuavo a vedere questo lungo bocchino dove il cazzo di lui appariva e scompariva da dentro la bocca di lei, e vedevo il viso di Vito abbastanza tirato.
Piegata, com’era, in avanti verso di lui, ma con la mia verga ben infilata dentro di lei, vedevo il suo buchetto del culo, bello e rotondo, con le sue striature perfette, color di rosa, e forse invidioso e voglioso di cazzo anche lui. Chissà?
All’improvviso sentii un mugolio forte di V. , che evidentemente stava venendo in bocca alla mia M. T. , ma ne ebbi la certezza solo quando cominciai a vedere lo sperma, bianco, denso e lattiginoso, che copiosamente colava fuori, di lato, dalla bocca di lei.
A questa vista non riuscii più a trattenermi e venni anch’io dentro la fica con molti getti, tanta era la mia eccitazione accumulata. Sicuramente gliene misi molto di sperma caldo dentro, al punto che il nostro contatto si era talmente, diciamo, oleato che entravo e uscivo dalla sua fica gonfia, sentendo sempre di meno la sua stretta attorno al mio cazzo.
Mentre lei terminava di succhiare il cazzo di Vito fino in fondo, all’ultima goccia di sperma, io mi sentii abbandonare le forze, ormai stremato e con i coglioni e tutto il pube, davanti, doloranti.
E sentii il mio stesso sperma caldo che usciva da lei fino ai miei peli bagnandomi l’inguine e le palle.
Allo specchio vidi la mia Molly cingere stretto, con le sue braccia, il bacino di Vito, appoggiandosi col petto sulla sua verga, sicuramente ancora calda, ma altrettanto sicuramente in via di declino, come è naturale.
Perché questo abbraccio? Voleva ringraziarlo per quest’altro sperma che lui le aveva regalato?
Ero invidioso? No! Adesso ero molto meno eccitato e potevo pensare con più lucidità.
Ero pentito di tutto questo? No! Specialmente vedendo questa scena dell’abbraccio dove mia moglie, che non avrei mai sospettato, prese l’iniziativa di volere sentire il calore del corpo dell’altro mantenendosi il mio calore dentro di sè.
E questa era fedeltà, continuare ad avermi dentro il suo corpo e, sicuramente, dentro la sua mente, mentre godeva anche del calore di un altro!
Ma se ora, avendo superato la prima volta, mia moglie cominciasse a desiderare di chiavare con un altro, magari ancora con Vito, ma senza di me?
Cazzo, me la sarei presa a male, cazzo, cazzo, cazzo!
Ma poi, perché mia moglie doveva desiderare di scopare con altri escludendomi dalla cosa?
Mia moglie M. T. ha appena scopato con V. e con me, insieme, e sono sicuro che l’ha fatto per il piacere suo, ma anche per dare piacere a me che le avevo sempre parlato di queste mie fantasie erotiche, forse più per il piacere mio che per quello suo, o forse invece al contrario. Questo non ha più importanza: per il piacere di tutt’e due, della coppia.
O forse desidererebbe scopare da sola con un altro, per poter fare e dire liberamente tutte le cose che voleva, senza la mia presenza, quasi come se avesse paura di essere giudicata male da me?
Perché, poi, dovrei giudicarla? Chi sono io che mi metto a giudicare? Anzi, più cose porche fa, più maialate riesce a desiderare, e più mi fa eccitare!
E poi, basterebbe parlarne, decidere insieme come, quando e con chi; e lei così potrebbe chiavare e farsi chiavare da Vito, o da un altro, che a lei possa piacere, davanti a me, che non le darei fastidio; anzi forse l’ecciterebbe di più sapendo e vedendo che ci sono pure io; e, troia come era ormai diventata, potrebbe pure spompinarmi provando piacere sapendo e vedendo che io provo piacere. E potrebbe fare e dire tutte le cose che vuole, magari dirgli pure “ti amo, in fondo in fondo, anche se non ti degnavo di uno sguardo, quando eravamo all’Università, ho sempre desiderato farmi chiavare dal tuo cazzo e succhiare tutto il tuo sperma…………… ”
In certi momenti si possono fare e dire, anche davanti a me, le cose che si vogliono, altrimenti non c’è più libertà. Anzi se le cose che vedo e che sento, le percepisco fatte e dette con tutta l’anima, capisco da una parte che è il momento particolare di eccitazione e dall’altra parte che devo essere più carino e più dolce con lei per continuare a farmi amare sempre più intensamente e sempre in maniera diversa.
E mentre io mi facevo queste discorsi, la mia dolce e fedele troia staccò il suo abbraccio dai fianchi di lui, si tolse da sopra di me per venirmi accanto e poggiare il suo viso sul mio petto.
Vicino al mio viso si presentava la sua testa che io cominciai ad accarezzare con le dita fra i suoi capelli, dolcemente.
Vito, piano piano, uscì fuori dalla camera e noi ci addormentammo così, abbracciati teneramente.
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