La vendetta di Milena

Lui la fissa con gli occhi fuori dalle orbite e lei ridacchia.
– Come vedi le sorprese non sono a ancora finite. – Gli dice, slacciando i bottoni della giacca. – Pure io mi sono trovata un amante più giovane di me, ma in più ho a disposizione anche i suoi amici. – Mentre parla slaccia pure la camicetta e la gonna, rimanendo in biancheria intima. – Se ci penso bene, mi viene quasi la voglia di piantarti definitivamente e di dedicarmi completamente al sesso. Penso che i miei amichetti sarebbero contenti di avermi a disposizione sempre e comunque, senza sotterfugi e senza dover aspettare che tu te ne vada a fare il cretino con la tua troietta perché io sia libera di raggiungerli. Che ne dite, ragazzi. –

Il coro di risposte entusiaste in materia è unanime.
– E poi ci sono quei cinque simpatici ragazzi che hai visto in video, penso che pure loro sarebbero felici di potermi rivedere. – L’uomo, scuote la testa con forza. – No? Pensi che non sarebbero felici? Oppure no, non vuoi che ti pianti? – chiede riprendendo in mano la scatoletta nera. – Sai cosa pensavo? Quasi quasi, questa videocassetta che ho fatto, potrei farla pure vedere in giro. Che ne so, magari al circolo del Bridge, oppure in parrocchia: penso che quei bavosi bigotti apprezzerebbero, una volta tanto, uno spettacolo un po’ più pepato dei soliti filmetti melensi che proietta il nostro parroco. E poi sai che divertimento sputtanarti con mezza città:

Milena la perfettina, la mogliettina per antonomasia di Sir Tommaso che si rivela un puttanone affamato di cazzi. – Non l’ho mai sentita dire tante parolacce in una volta sola. Pure quando scopiamo tutti assieme tende ad essere piuttosto “pulita” nel parlare.

Regola l’elettrostimolatore ma non lo mette in funzione.
– Allora a te piace scopare, vero. – dice, riportando l’attenzione sulla ragazza ammanettata al letto. – L’hai mai fatto con più uomini? –

Cenno negativo della testa.
– Dovresti provarci: sapessi quanto è piacevole farsi riempire la fica ed il culo contemporaneamente. E a vibratori, come stai. Scommetto che ti meni la fichetta piuttosto spesso. – La ragazza tentenna e Milena le agita eloquentemente la scatoletta nera sotto al naso. Il tentennamento diventa immediatamente un rapido annuire. – Mai usato un bel vibratore? Di quelli belli lunghi che vibrano e si agitano. –

Cenno negativo.
– Mi meraviglio di te, Tommaso. Ma che mandrillo sei? Niente giochetti strani? Niente pratiche perverse?

Suppongo non avrai mai fatto l’amore con un’altra donna. O si? –

Cenno negativo.
– Bhaa, che merda! – Commenta, delusa. – Tutto qui? Vi trovate qui, scopatina e via, di nuovo a casa? Glielo succhi almeno? –

Cenno affermativo.
– Già meglio! Te lo fai mettere nel culetto? –

Esitazione e debole cenno negativo.
– Vuoi dire che ci avete provato? –

Cenno affermativo.
– Ma ti ha fatto male! –

Cenno affermativo.
– Anche a questo porremo rimedio. Pluto è un asso nell’aprire culetti virginei, vero Roberta? –
– Eccome! – risponde la mia piccola valchiria. Si avvicina a Milena e scruta negli occhi la ragazza. – Sapessi quanto è bello. –

Milena si tira su e sospira. – Mi sono proprio rotta le scatole di tutte queste chiacchiere. Voi che ne dite, diamo inizio alla festa? –

Il coro è unanime ed entusiasta. A me personalmente la faccenda ha messo parecchia foja addosso.
– Molto bene! – esclama Milena – Ma prima di tutto… – sventola la scatoletta. – … un altro assaggio. –

I due imbavagliati mugolano la loro richiesta di pietà ma Milena non intende rinunciare alla sua rivalsa.
Guardandoli con aria truce schiaccia con forza il pulsante.
I due si tendono di scatto… e poi si rilassano di botto, spalancando gli occhi. Il ronzio sommesso che esce dalla scatoletta è ben differente dal ringhio basso di prima.
Milena ridacchia, mentre osserva marito e relativa amante iniziare ad agitarsi ansimando.
– Sorpresi, vero? Questa macchinetta è un aggeggio infernale: può far male, ma può anche dare un sacco di piacere. – Le sue parole sono dimostrate dall’immediata erezione di Tommaso, che mugola ad occhi spalancati, incredulo. – Mancava, alla tua collezione, un ordigno del genere, Pluto. – Fa rivolta a me. Poi butta la scatoletta sul letto e spalanca le braccia. – Vieni qua, porcello! Dai una ripassata alla tua bella vaccona. – Dice.

Io non mi faccio di certo pregare ed in un minuto sono nudo come mamma mi ha fatto.
Mi avvicino a Milena che si affretta ad inginocchiarsi davanti a me, assicurandosi che il marito possa vedere bene quello che sta facendo. – Non ti distrarre troppo, mi raccomando! – gli dice, poi spalanca la bocca e avviluppa il mio uccello nella ben conosciuta e piacevolissima fornace della sua bocca.
I ragazzi di certo non rimangono con le mani in mano. Si spogliano a loro volta e si buttano sul letto, accanto alla ragazza immobilizzata. Roberta si china tra le sue gambe e si mette a lavorare di lingua, mentre Mara si dedica all’uccello di Daniele. La ragazza sobbalza sotto il duplice stimolo della bocca di Roberta e dell’elettrostimolatore lasciato acceso da Milena. In questo caso è proprio una corrente elettrica che le attraversa il corpo.
– Che ne dici di liberarli. – Bisbiglio a Milena, che interrompe un attimo il pompino imperiale che mi sta facendo. – Lei si, lui non ancora. – Ribatte decisa.

OK è lei che guida il gioco, questa sera. – Se volete potete scioglierla, ragazzi. – dico.
Daniele si china sulla ragazza e, delicatamente le sgancia il bavaglio. La moretta muove la mandibola, indolenzita dalla lunga immobilità, poi lo ringrazia sommessamente.
– Come ti chiami? – le chiede Mara.
– Stefania. – Mugola lei in risposta. – non mi farete del male? – Chiede, con un filo di voce.
– Se quello che ti sta facendo Roberta lo consideri una tortura… allora te ne faremo molto, di male. – Ribatte pronta Mara. Poi precede Daniele e scavalca la faccia di Stefania, piazzandole la fica davanti al naso. – Fammi vedere se hai buona volontà. – le dice. Stefania fissa il suo inguine per un attimo, poi titubante allunga la lingua e la passa sul grilletto di Mara. Dopo qualche secondo ci da dentro come un frullatore.

Daniele, per non restarsene con le mani in mano, si piazza alle spalle di Roberta, che se ne sta molto invitante col culo per aria, le da una bella slinguata alla fichetta e la inforna per benino da dietro. Roberta mugola il suo apprezzamento e raddoppia le attenzioni nei confronti di Stefania.
L’unico a bocca asciutta è proprio Tommaso, ancora legato come un culatello. Ansima come un mantice ed il cazzo gli è diventato viola da tanto è teso. Non so se è lo spettacolo oppure la stimolazione elettrica, penso tutte e due.
Milena finalmente decide che sono sufficientemente ingrifato da farle vedere le stelle, risputa il mio cazzo e si piazza sul bordo del letto a gambe spalancate. Io mi inginocchio davanti a lei e mi infilo nella sua fica, che gronda come una fontanella.
– Guarda, Tommaso, la tua brava mogliettina che si fa fottere dal suo amante. – dice, cattiva. – non ti piace lo spettacolo? – L’uomo, con gli occhi fuori dalle orbite, si lamenta e tende le corde che lo immobilizzano, scuotendo la testa come un forsennato.
– No? Non ti piace? – gli chiede, ansimando. – Invece a me piace tantissimo farmi scopare. Ho scoperto di adorare il cazzo. – commenta lei, mentre mi afferra per la chiappe e mi attira dentro di se, contorcendosi per ricevermi completamente.

Piazzo un pollice sul suo grilletto e lo frugo con forza, come ho imparato che adora. – Siii. – Mugola, chiudendo gli occhi.
La scopo per benino, mentre lei solleva le gambe e me le appoggia sulle spalle.
Milena si volta verso Daniele e Roberta. Strisciando sul bordo del letto, riesce ad infilare la testa sotto al ventre della mia piccola porcella, cominciando un rapido andirivieni con la lingua tra il suo grilletto e il tratto di cazzo di Daniele che ogni tanto riemerge.
Il mio amico rantola il suo piacere, imitato da Roberta che è addirittura costretta ad interrompere il suo lavoro di lingua su Stefania.
Ci pensa Mara a porre rimedio, girandosi rapidamente a rovescio in un magnifico sessantanove con la ragazza ancora ammanettata al letto.
– Slegatemi, vi prego. – ansima quest’ultima, sull’orlo dell’orgasmo.

Mara esita un attimo, poi afferra le chiavi appoggiate sul comodino e slaccia le manette. Avrei pensato che, una volta libera, la ragazza avrebbe tentato di interrompere quello pseudo stupro, invece abbraccia strettamente il culo di Mara e le affonda la faccia tra le cosce, ricambiando colpo su colpo le attenzioni che le vengono riservate.
– Mi presti un attimo Daniele? – chiede Milena a Roberta.

Quest’ultima esita un attimo, poi a malincuore fa di si con la testa, sfilandosi lentamente l’uccello dalla pancia.
– Vieni qui, briccone. – Dice Milena rivolta al biondo.

Ho già capito cosa vuole e mi affretto ad assecondarla, distendendomi sul letto.
Lei si alza in piedi, mi da le spalle e, divaricatasi i glutei, si siede sul mio uccello, sodomizzandosi da sola.
– Vieni. – Ordina a Daniele quando è ben assestata sul mio ventre. Il biondo si piazza tra le sue gambe divaricate e la inforna davanti. Lei mugola satolla, poi inizia a ruotare il bacino, scopandosi da sola sui nostri due cazzi, mentre Daniele le ciuccia le tette..

About Porno e sesso

I racconti erotici sono spunti per far viaggare le persone in un'altra dimensione. Quando leggi un racconto la tua mente crea gli ambienti, crea le sfumature e gioca con i pensieri degli attori. Almeno nei miei racconti. Aiuta il sito chattando con le ragazze cliccando QUI. Iscrizione gratuita!

Leggi anche

Non si raccontano balle agli amici

Avevo perso la bussola dall’eccitazione………. Lei mi veniva incontro sott’acqua, in un gioco tanto infantile …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LINGUAGGIO ESPLICITO

Ciao. ERZULIA è un sito di racconti erotici per adulti.

Hai meno di 18 anni? Gentilmente lascia questo sito.

Il linguaggio è esplicito e sono presenti fotografie sexy.

Se chiudi quest'avviso, accetti di leggere i nostri racconti.

Questo si chiuderà in 20 secondi