Ho suonato il clacson e ho salutato il mio piccolo amico mentre passavo davanti all’ufficio, dopo di che ho fatto ruggire il motore ansioso di riprendere il viaggio. La giornata era brillante e più passava il tempo, più aumentava la temperatura e più erano i vestiti che mi toglievo, finché non sono rimasto quasi nudo. Vedermi su una strada pubblica col vento che mi colpiva il torace e mi scompigliava i capelli doveva sembrare una cosa strana. I camionisti si sporgevano dai loro mezzi, salutavano con la mano e fischiavano, io sorridevo e rendevo il saluto. Le signore abbassavano il finestrino e si allungavano verso di me mentre passavo. Anche gli uomini sembravano essere incantati e molti mi facevano segno di fermarmi, poi quando vedevano che non ero interessato, acceleravano e mi mostravano il medio.
Era una grande sensazione essere libero dall’obbligo di fare commercio del mio corpo per avere favori, da quella puttana a buon mercato che ero diventato. Avevo appena attraversato una cittadina quando ho deciso di aumentare la velocità, prima di sera volevo essere in una città che conoscevo e che aveva un buon motel. La strada era libera e la luce era buona, così ho accelerato ai limiti della potenza della mia macchia. Improvvisamente la strada è diventata ghiaiosa e ho rallentato cercando disperatamente di riprendere il controllo, ma ho cominciato a sbandare, ed è l’ultima cosa che ricordo.
Mi sono svegliato dolorante e ho cominciato a domandarmi dove ero. Ero sdraiato mi sono accorto che uno era ingessato. Ho portato una mano al viso e ho sentito delle bende. C’era un’infermiera che mi ha accarezzato il torace e ha detto “Bravo ragazzo, almeno ti sei svegliato; il dottore vuole parlare con te. ” Ho cercato di alzarmi e ho sentito una mano forte che mi tratteneva ed una voce che diceva “Non ancora figliolo, sei ancora troppo debole, stai sdraiato e riposa. ” Girandomi ho visto la figura massiccia di un uomo che mi guardava e sorrideva. Mi ha detto di essere uno dei dottori che mi avevano rimesso insieme dopo l’incidente. Avevo difficoltà a capire e ho domandato “Quale incidente? Chi è lei? Chi sono io? ”
“Speravamo potessi dircelo tu, figliolo. La tua macchina è uscita di strada precipitando in un fosso. Un camionista che passava ed un altro paio di automobilisti sono riusciti a girare la tua macchina e tirarti fuori prima che esplodesse. ” Poi ha continuato “La tua macchina e tutto il contenuto sono andati distrutti dal fuoco. Non è stato salvato nulla, la macchina, il bagaglio, tutto ciò che poteva servire per identificarti è andato perso. L’unica buona notizie per te è che la tua memoria dovrebbe ritornare fra qualche tempo, per ora ti chiameremo John. ”
Toccandomi il viso ho domandato perché sentivo tanto male ed il dottore mi ha spiegato che avevo fratture del cranio e vi erano ferite profonde sul viso e sul cuoio capelluto; avevano dovuto radermi i capelli per pulire le ferite e cucirmele. Poi mi ha accarezzato la mano, mi ha detto che tutto sarebbe guarito e che, dopo che il gonfiore fosse diminuito, nessuno si sarebbe accorto che ero stato vittima di un incidente. Quindi ha continuato “Pensiamo di tenerti ricoverato fino a quando non ti avremo tolto i punti. ”
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