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Adone

Il suo cazzo era piccolo ma sapeva come usarlo. Ogni volta che veniva anch’io cominciavo a sborrare e lui si strofinava il mio sperma sul torace, poi si metteva sopra il mio viso per farmelo leccare e pulirlo. Quando lo facevo, si eccitava di nuovo e ritornava a chiavarmi. Era uno figlio di cagna eccitato ed eccitava anche me. Quando finalmente il suo desiderio è stato soddisfatto, si è sdraiato esausto sulla schiena. Era stato uno stallone eccezionale e mi sono abbassato a pulirlo. Come tocco finale di apprezzamento del suo cazzo, gli ho sollevato le gambe e gli ho leccato il culo. Per essere un uomo così piccolo era un grande chiavatore… e gliel’ho detto.

Sulla via del ritorno aveva un sorriso molto soddisfatto sul viso ed è stato di parola, effettivamente mi ha fatto un bello sconto sulla macchina. Ho caricato la mia borsa e mi sono sfilato la camicia, ero un individuo felice. Il mio piccolo venditore alla fine è venuto con una macchina fotografica e mi ha domandato se poteva fare una fotografia ad un cliente soddisfatto, poi arrossendo, mi ha detto che ero meraviglioso e mi ha chiesto se potevo spogliarmi così da poter ricordare a lungo che gran pezzo di culo ero. Ero già semi nudo, ho fatto scivolare via i jeans e li ho calciati via, dopo di che mi sono sdraiato nudo sulla macchina mentre lui mi fotografava. Pompando entusiasticamente la mia mano, mi ha detto che non mi avrebbe dimenticato mai e, tiratomi a lui, mi ha baciato e mi ha accarezzato ancora una volta.

Tirati su i jeans, mi sono seduto, ho avviato il motore e sono partito per New York lasciando dietro di me un’altra anima soddisfatta. Un giorno o l’altro qualcuno mi avrebbe amato per quello che ero e non solo come un pezzo di carne da usare. Sapevo che i giorni come modello erano limitati e la cosa che desideravo di più dalla vita era che qualcuno mi amasse per quello che ero, non per quello che sembravo. Sarebbe stata dura tornare allo smog dopo i giorni della California. Ho guidato fino a mezzanotte ed il freddo dell’aria della notte e la fatica mi hanno costretto a cominciare a cercare un motel. Finalmente ne ho trovato uno piuttosto sporco che era ancora aperto ed aveva un posto libero. Sono entrato e mi sono registrato.

L’impiegato ha guardato fuori per vedere se avevo qualcun’altro in macchina ed alla fine, abbandonando le sue pretese inquisitorie, si è avvicinato alla finestra per poter vedere meglio l’automobile; poi ha cominciato a far domande. Ha detto che aveva lavorato alla fabbrica Studebaker anni fa ed era uno di quelli licenziati quando era fallita. Diceva che si trattava ancora di un’automobile dannatamente buona. Ha preso la chiave dal gancio e me l’ha lanciata, mi aveva accolto cordialmente come un ospite ed un compagno di Studebaker, quindi è uscito con me a vedere la macchina. Ha domandato quando sarei partito al che ho risposto che me ne sarei andato alle prime luci dell’alba ed avrei lasciato la chiave sulla scrivania, quindi l’ho salutato e sono andato a parcheggiare davanti al mio bungalow.

Quella notte ho dormito come un bambino, felice di essere solo e libero. La luce del sole entrava dalla finestra quando mi sono svegliato e ho sentito un debole bussare alla porta. Saltato dal letto ed aperta la porta, ho visto il mio piccola amico con un carrello coperto. Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito imbarazzato a stare nudo di fronte ad un uomo. Mi ha consegnato il carrello dicendo che desiderava che facessi buon viaggio e poi si è girato per andarsene. Chiusa la porta ho cominciato a pensare che la mia macchina nuova doveva essere incantata, per una volta qualcuno era più interessato alle mie azioni che non a quello che avevo nei pantaloni. Dopo essermi vestito, sono uscito e sono salito in macchina.

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Luce bassa, notte fonda, qualche rumore in strada, sono davanti al pc pronto a scrivere il mio racconto erotico. L'immaginazione parte e così anche le dita sulla tastiera. Digita, digita e così viene fuori il racconto, erotico, sexy e colorato dalla tua mente.

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