Pipì di vergine

Quest’ultimo week-end mi è vunuta a trovare la figlia dei miei vicini: Anna di 18 anni.
Era già qualche tempo che ci scambiavamo degli sguardi indiscreti e finalmente quel fine settimana saremmo stati soli.
Mentre ascoltavamo della musica gli feci leggere delle storie scritte da me che parlavano del mio piacere nel bere la pipi delle donne.
Mi ha preso per un vero porco e non pensava che potessi fare veramente quelle cose.
Io gli spiegai allora che quando andavo da lei entravo di soppiatto nella lavanderia per annusare le sue mutandine sporche.
Cominciava ad eccitarsi e ad arrossire.
Ho approfittato per darle un bacio: si è lasciata fare.
Poi una cosa tira l’altra e le ho scoperto i seni a forma di mela.
Nelle mutandine si nascondeva un’adorabile vulva castana con le piccole labbra increspate tipico delle donne molto giovani.
Io , che lo adoro, ho cominciato a farle una superba leccata alla vulva chiusa.
Poi, spalancandogliela coi pollici, ho annusato il delicato profumo di vergine.
Voleva anche guardare una verga maschile. le ho insegnato a succhiarla ma non si lasciava penetrare.
Dopo un po’ sono però riuscito a farle fare quello che volevo: farmi fare la pipi in bocca.
L’ha fatto in modo un po’ goffo: mettendosi a cavalcioni sulla mia bocca ha fatto partire un getto di piscio che mi ha innaffiato il naso.
Poi è riuscita finalmente a mirare giusto, dandomi da bere la gialla pipì di vergine che ho mandato giù avidamente.
Come si vergognava dopo quell’atto da sporcacciona.
Abbiamo allora ripreso i baci e le carezze, cose dell’amore più adatto alla sua età.
Ho ancora sulla lingua il gusto salato della su pipì di vergine! FINE