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Dolori di schiena! Cosa faccio

“Entra, accomodati pure. Mi dicevi al telefono che volevi fare un chek-up completo. ” “Si, è da un po’ che non faccio dei chek-up completi e per sicurezza… ” “Magari tutti i miei pazienti facessero dei chek-up come te. Avrei maggior tempo per diagnosi e prevenzione. ” La scusa era quella di un chek-up completo ma il mio fine ultimo era quello di vederla. Più di una volta, nel visitarmi, ha fatto apprezzamenti al mio corpo e oggi ho finalmente deciso di rivedere le sue azioni e i suoi sguardi. “Sa, mi sento quasi tutto a posto ma ogni tanto mi sento dei dolori al collo. Eppure non soffro di cervicale. ” “Facciamo così, intanto togliti la maglietta e siediti sul lettino. ” Assecondo le sue richieste, e mi siedo sul lettino da visita. Il suo sguardo cade sul mio petto, sui miei addominali, cresciuti nel frattempo grazie alla palestra. Mi palpa il collo e mi visita. “Per me dovresti farti vedere da un’altro specialista. Non credo di riuscire a vedere il problema all’origine. ” Dopo una buon venti minuti mi congeda dalla visita e mi dice di ripassare dopo l’esito di un altro specialista. Il mio piano è solo nella prima fase. Dopo alcuni giorni le ritelefono dicendole che lo specialista che avevo contattato mi aveva detto che era una questione di posizioni assunte durante il giorno. “Si, facciamo così, passa da me tra due giorni, una oretta prima dell’orario di ricevimento. Va bene? ” “Sicuramente, voglio capire anche io cosa ho! ” Era tutta una scusa. Non avevo contattato nessun altro specialista. Volevo più tempo con lei senza dover affrettare le cose perché i pazienti aspettavano in saletta. Due giorni dopo entro nello studio. Busso alla porta dello studio. Mi risponde di aspettare due minuti soli. Passati cinque minuti, mi viene ad aprire la porta. è bellissima. Deve portare una minigonna corta dato che le sue gambe atletiche e sode, si possono guardare senza esitazione e senza il fastidio di gonne lunghe. “Bene Luca, denudati! Togliti maglietta e pantaloni. Puoi appenderli dietro il séparé. ” Faccio come mi ordina. Mi levo la maglietta. Ora è la volta dei pantaloni. Mentre tento di sfilarli, vedo il suo sguardo che sbircia da dietro il séparé. Faccio uno scatto tirandomi su i pantaloni, alché lei si avvicina e mi dice “Non preoccuparti, non voglio violentarti. Sono pur sempre il tuo dottore. Vieni. ” Mi prende per la mano e mi porta fino al lettino. Sdraiati a pancia in giù. Eseguo i suoi ordini e comincia così a tastarmi la schiena. Poi il collo. “Alzati. ” Mi prende per la mano e mi allarga il braccio come per allontanarmi. Sembro una indossatrice che sfodera il suo abito. Peccato che il mio unico abbigliamento siano gli slip. “D’altronde se vai in giro così!!! ” “In che senso? ” “Non vedi che hai la testa inclinata verso il pavimento e la schiena lo segue. ” “Ha ragione. ” La mia dottoressa mette una mano sulla mia schiena e fa pressione. La mia schiena si inarca all’indietro. “Ora è troppo. ” Dicendomi così preme con l’altra mano sul mio pube. Il mio pene comincia ad ingrossarsi. Non capisco se lei lo ha notato oppure no. “Vediamo di facilitare le cose! Siediti nuovamente sul lettino. ” Lei ora mi è davanti. Prende uno sgabello vicino alla scrivania e lo avvicina al lettino. Il suo sguardo si è posato sul mio fallo. “Ora ho capito come mai sei sempre chino su te stesso! ” dicendo così accavalla le gambe. Le sue cosce sono nude completamente oppure porta una minigonna audace anche per una modella. Il mio fallo si ingrossa sempre più. Non bado neanche alla frase che mi aveva detto. I miei slip cominciano a far delineare bene la forma del mio cazzo e lui si sente sempre più stretto nella morsa degli slip. “Sono già belli gonfi ed anche il tuo amico. Vuoi liberartene? ” Non riesco a capire cosa stesse dicendo. Ero completamente preso dal suo sguardo sui miei attributi. Mi spinge sul lettino fino a farmi sdraiare completamente. Afferra con due dita i bordi dei miei slip. Inarco la schiena per permetterle un movimento più rapido. Lei mi sale sulle gambe e il mio fallo comincia a pulsare. Allargo le gambe per istinto per sentire il suo pube a contatto con il mio membro. Sorpresa, sorpresa!!! La mia dottoressa sotto è completamente nuda. Non oso neanche pensare al suo petto, ai suoi glutei che lei si slaccia dolcemente e con fare malizioso il camice. Sbottona un bottone dopo l’altro e la mia eccitazione cresce. Credo di aver raggiunto il mio scopo. Il camice cade per terra lasciando la mia dottoressa completamente nuda. I suoi seni sono gonfi, sodi. Le sue areole sono nette e perfettamente circolari. I suoi capezzoli sono ritti come baionette dovuto forse allo strofinamento con il camice. è una bellissima donna. Non sono mai riuscito a vederla come una semplice dottoressa professionista. Forse è l’immagine sgradevole del medico precedente: vecchio, uomo, mezzo scemo. Forse è dovuta alla sua figura. Dai suoi seni prorompenti, dal fisico normalmente asciutto, dalle gambe fini e dal sedere a mandolino. Alzo il bacino per poterla penetrare. Lei si allontana. “Mai sentito parlare di lubrificazione, di preliminari? Godiamoci questo momento. ” “Non preoccuparti, l’ho sempre sognato questo momento e non me lo farò sfuggire dalle mani, non riuscirò a me e a nessun altro di rovinarlo. ” “Bene. Ed ora zitto. Sono io che ti devo curare. ” Il suo pube e la sua passera strofinano più e più volte sul mio fallo. Sento una strana sensazione. Avvinghio i fianchi della mia dottoressa con le mani. La blocco e poso il mio sguardo sul suo pube depilato o meglio curato. La sua peluria pelvica è ben curata. Forma una ‘V’ ben curata, rasata all’altezza di un pettine. Forse è così che riesce a formare un bel boschetto di peli. Sicuramente dedica molta attenzione a questa lettera. Sicuramente usa perfino delle pinzette per estirpare i peli superflui, per poi sfoderare un perizoma mozzafiato. Sento i suoi umori sulla mia cappella. “Ora voglio entrarti dentro. Accogli un pellegrino desideroso di riposo e accoglienza. ” “Sei così bello, quasi non sembri vero. ” “Zitta e… ” interrompo per un istante la mia frase per poter dare un colpo secco e deciso. Il mio pene scivola dentro di lei con molta facilità. è molto spregiudicata, sa cosa vuole e dove lo vuole. “… prenditi cura di me. ” Tutto d’un tratto si alza da me. Prende il cuscino e lo pone sotto il mio sedere. Il mio bacino così risulta più alto. Le si inginocchia davanti a me. Poi distende le gambe davanti a se, vicino al mio collo. Si appoggia con le braccia al lettino. Sento la sua figa contratta tra le gambe, desiderosa di godere e di far godere. Poco ansimi dopo, la mia dottoressa, si lascia andare un ansimo liberatorio. Aveva raggiunto la goduria assoluta, era venuta ed io con lei.
“Cavolo abbiamo ancora venti minuti soli. Dobbiamo però anche pulirci. Non possiamo finire la giornata così! ” Si alza dalla sua posizione insolita e davvero efficace. Si mette in un fantastico 69. Possiamo così finire degnamente la giornata di diagnosi, dedicando le proprie attenzioni al sesso dell’altro. La cappella mi doleva e molto ma la sua bocca faceva il possibile e l’impossibile per poter lenire le mie sofferenze. Come io facevo per la sua.
Dopo 15 minuti eravamo di nuovo vestiti. Apro la porta e vedo già due signore anziane che aspettano nella sala di attesa. Chissà quando sono entrate. Chi se ne frega. Anche loro l’avranno fatto. Magari non con la propria dottoressa ma comunque lo avranno fatto.
“Grazie dottoressa per questa sua diagnosi. è stata davvero efficace. ” “Mi raccomando, per poter beneficiare ulteriormente del trattamento si dovrà sottoporre altri giorni. ” “Ci sarò sicuramente. Salve” FINE

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