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Il vecchio amico

Nel primo pomeriggio, mi telefonò mio marito Franco (43) chiedendomi di preparare la cena anche per un suo amico, non rivelandomi però chi fosse. Vedrai mi disse, sarà una splendida sorpresa.
Aspettai con ansia le 19. 30, ero molto curiosa. Sentii rincasare mio marito che subito mi chiamò:
“Corri Roberta (42), vieni a vedere chi ti ho portato a casa! “. Era Renzo (43), vecchio amico dei tempi del liceo di mio marito. Era da tanto tempo che non ci si vedeva, visto che, per motivi di lavoro, Renzo si era trasferito in Francia oramai da molti anni. I due si erano rincontrati casualmente, per una riunione di lavoro, come rappresentanti di due società diverse. Renzo mi salutò calorosamente. Nel corso della cena, mio marito mi disse che Renzo sarebbe rimasto anche a dormire. Infatti, per l’imprevisto invito a cena, aveva dovuto rimandare la partenza per la capitale transalpina e non aveva più la disponibilità della stanza prenotata nell’albergo in centro città. Non facemmo altro che ricordare i vecchi tempi passati . La serata fu piacevolissima. Arrivata, però, la mezzanotte, fui costretta a ritirarmi nella mia stanza e a salutare Renzo, visto che la mattina successiva avrei dovuto alzarmi molto presto per raggiungere i miei genitori ed i miei figli che si trovavano in vacanza in Calabria.
Indossai, per la notte, solamente una lunga maglietta di cotone, a causa del gran caldo di quel luglio romano.
Verso le 3. 00 però mi svegliai tutta sudata In casa c’era il silenzio più assoluto, mio marito dormiva beato al mio fianco.
Avevo assolutamente bisogno di un bicchiere d’acqua fresca. Decisi, così, di alzarmi per raggiungere la cucina. Per non far rumore scesi dal letto scalza, mi richiusi alle spalle la porta della mia camera ed iniziai a percorrere il lungo corridoio.
Passai così davanti alla camera degli ospiti dove era alloggiato Renzo. Questi per il caldo aveva lasciato aperta la porta della sua stanza.
Senza volerlo guardai dentro. A causa della finestra aperta da fuori filtrava una leggera luce che illuminava la stanza. Renzo disteso sul letto, era completamente nudo.
Mi fermai come paralizzata da quella visione. Potevo vedere chiaramente il suo corpo abbronzato, gli addominali scolpiti, le gambe muscolose ma, soprattutto, il suo maestoso cazzo. Anche se a riposo gli arrivava fino a metà coscia. Era qualcosa di mostruoso. Non avevo mai visto nulla del genere, nemmeno in certi filmini hard, che di tanto in tanto visionavo con mio marito per movimentare un poco le nostre serate invernali. Ero attratta incredibilmente da quel grosso attrezzo, avevo una voglia incredibile di toccarlo.
Entrai nella stanza avanzando lentamente, con il cuore che aveva aumentato decisamente il numero dei battiti, ma soprattutto con la fica in fiamme.
Ero ormai al suo fianco, lo guardai in volto: dormiva profondamente.
Allungai una mano e finalmente lo toccai. Iniziai a masturbarlo lentamente. Pian piano sentivo che cresceva tra le mie mani, chinai la testa e lo presi in bocca. Continuava a crescere, era immenso, ora anche durissimo. Adesso una mano non bastava più per carezzarlo tutto completamente.
Rialzai la testa, malgrado l’imponente erezione Renzo continuava a dormire o fingeva di farlo.
Avevo oramai perso la testa, mi alzai in piedi salii sopra il letto e mi impalai in un colpo solo sul suo cazzo. Iniziai la più sconvolgente cavalcata della mia vita.
Godevo come mai avevo fatto prima in vita mia, il suo uccello arrivava a toccarmi dove mio marito non poteva. Era bellissimo!
Sopraggiunse l’orgasmo. Rimasi ferma sul suo cazzo. Mi alzai tornai a prenderglielo in bocca. Fui inondata dal suo sperma. Bevvi tutto. Lo guardai ancora in volto: dormiva?
In silenzio mi staccai da lui e lasciai la stanza.
La mattina presto uscii di casa senza salutare nessuno.
Mentre ero in viaggio mi chiamò mio marito tutto contento dicendomi che Renzo era partito e che ci avrebbe assolutamente voluto suoi ospiti per il mese d’agosto nella sua villa in costa azzurra.
Gli risposi che per me non c’erano assolutamente dei problemi.
In quel momento mi accorsi di essere nuovamente bagnata tra le gambe. FINE

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