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Bionda in nero

Pomeriggio d’autunno

Era un piovoso pomeriggio di fine novembre, fuori pioveva ed io stavo da sola nella mia villa in campagna annoiandomi tremendamente.

Il riscaldamento mi permetteva di girovagare nuda dentro casa, mi fermai davanti allo specchio della mia camera a guardare l’abbronzatura ormai sbiadita della passata estate, anche il mio viso era ormai bianco e confrontarlo con il grigiore esterno mi metteva tanta tristezza.

Avevo tutto il pomeriggio e la sera davanti a me e sentii che era arrivato il momento di colorare questa squallida giornata autunnale.

Sotto lo specchio c’era la cassettiera con le mie trousse, con i miei accessori, con la mia biancheria intima.

Ebbene, era arrivato il momento di utilizzarli.

Mi sedetti davanti allo specchio, misi una fascetta rossa per tirarmi indietro i capelli biondi e scoprirmi la fronte e cominciai a tirare fuori uno dei miei fondotinta, il più chiaro, quasi bianco, intinsi l’indice, il medio e l’anulare della mano destra dentro il vasetto e cominciai a cospargere il mio viso di candore per intensificare ancor di più il mio pallore; man mano che la mia faccia si uniformava mi vedevo sempre più bambola di porcellana e l’odore del cosmetico mi inebriava facendomi fantasticare con l’immaginazione.

Era bello il contrasto tra la fascia rossa e la faccia bianca, ma non poteva bastare; adesso il mio viso era un foglio di carta su cui dipingere un capolavoro.

Dopo aver sfoltito le mie sopracciglia con una pinzetta ed averle rese finissime ed arcuate, le evidenziai con una matita grigia, poi scatenai la mia fantasia a colori riempiendo l’ampio spazio tra ciglia e sopracciglia con i miei ombretti di varie tonalità rendendo i miei occhi verdi profondi e languidi, poi con l’eye-liner nero sottolineai i contorni superiori ed inferiori dei miei fanaloni rendendoli ancora più grandi e provocanti e, come se non bastasse, con una matita kajal annerii l’interno degli occhi.

Che contrasto con la mia pelle nivea! Con il mascara allungai le mie ciglia e, come se non bastasse mi misi in più le ciglia finte che, unite alle unghie finte lunghe e rosse mi resero irresistibile.

Messo un po’ di fard rosso mattone sulle guance per evidenziare gli zigomi, passai un velo di cipria bianca col piumino e passai alla parte più importante del lavoro: la bocca.

Con una matita rosso fuoco disegnai i contorni leggermente al di fuori dei bordi delle labbra, presi poi il mio rossetto preferito, scarlatto, e cominciai a dipingermi le labbra, cariche ormai di colore, di sensualità, di erotismo.

Stavo trasformandomi irresistibilmente; non ancora soddisfatta con un fazzolettino di carta assorbii il rossetto in eccesso e ne aggiunsi dell’altro per fissarlo ancor di più.

Guardandomi allo specchio stavo cominciando ad eccitarmi al pensiero che se mi avesse vista qualcuno non mi avrebbe resistito e mentre con la mano destra continuavo a far scorrere il lip-stick sulle mie focose labbra con la sinistra cominciai ad accarezzarmi il clitoride immaginando la mia bocca con un bel cazzo dentro da poter succhiare e colorare di rosso.

Ecco, era proprio l’immagine di una cappella sporca di rossetto che mi stava turbando e in breve mi trovai la mano sinistra completamente bagnata.

Mi passai allora il dito medio sinistro sulle labbra e sulla lingua ed il sapore e l’odore del rossetto uniti a quelli degli umori vaginali mi fecero arrivare al primo orgasmo.

Il grigio pomeriggio stava assumendo una forma diversa per me.

Mi ritrovai a leccare il rossetto come se fosse un piccolo pene e me lo passai anche sui capezzoli e sulla vagina, mi sentivo sempre più porca e per completare l’opera indossai un reggiseno a rete nero, delle mutandine di pelle traforate, un paio di calze a rete ed un reggicalze nero.

Misi ai piedi un paio di stivali bianchi da mignotta e cominciai a masturbarmi allo specchio con il mio vibratore a forma di cazzo.

Con una matita nera mi dipinsi tre nei sul viso per contrastare ancor di più con il candore della pelle: uno vicino alle labbra, uno sulla guancia ed una altro vicino all’occhio sinistro, Il gioco durò per circa un quarto d’ora, stavo per raggiungere un altro orgasmo quando sentii squillare il campanello.

Andai ad aprire in preda all’eccitazione e dallo spioncino vidi che era Alex, aprii.

Non appena mi vide così preparata sgranò i suoi occhi ed il mio sguardo cadde inevitabilmente sui suoi pantaloni che si stavano gonfiando vistosamente in prossimità del pube.

Mi resi conto che ero davvero irresistibile e, dopo avergli strappato i vestiti di dosso, lo stesi brutalmente sul soffice tappeto del salone e mi sedetti sul suo pisello già dritto e durissimo.

Lui non fiatò, o meglio emetteva solo dei sospiri di piacere, un piacere inaspettato; quando mi resi conto che stava per venire mi alzai e mi misi in bocca quella colonna eretta colorandogliela tutto di scarlatto.

Venne quasi subito, era carico, mi inondò le labbra di sperma ed uno schizzo arrivò persino al soffitto, avevo le labbra umide, ma ancora rosse, mentre lui si accarezzava il pisello sporcandosi anche le mani del mio rossetto, corsi in camera a prendere ancora il mio lip-stick per passarmelo sulla bocca ancora umida e glielo feci leccare.

Quando Alex sentì il sapore del suo sperma unito a quello del rossetto il suo cazzo cominciò di nuovo a lievitare, pulsava a scatti ed era di nuovo pronto per un’altra scopata.

Mi tirò giù il reggiseno e si accorse dei miei capezzoli colorati, si eccitò ulteriormente e prese a leccarmeli sporcando la sua lingua ed il suo viso di rosso.

Mi montò sopra e mi penetrò con forza, io rantolavo e lui si eccitava sempre di più, ogni volta che mi baciava io aggiungevo rossetto alla cieca, ormai le mie labbra erano enormi e sempre più vogliose ed in neanche dieci minuti Alex ebbe un orgasmo spaventoso, carico, mi sentii una cascata calda di sperma dentro e subito montai su di lui per scolargli tutto in faccia e sul cazzo.

Mi eccitava vedere la sua bocca piena del suo sperma che voleva a tutti i costi scolarmi lui a sua volta dentro la mia bocca: io nel frattempo raggiunsi un altro orgasmo solo per questo! Alla fine di questo focoso amplesso mi guardai allo specchio, la mia bocca era ben oltre i suoi contorni naturali, ed il rossetto era sbaffato in vari punti: ritoccai il tutto cambiando i colori, questa volta toccò al viola intenso, anche sui capezzoli, anche sulla fica.

Il gioco ricominciò ed andò avanti per tutta la sera.

Ne combinammo proprio di tutti i colori…

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Nessun commento

  1. Davvero stupendo… eccitante, mozzafiato. “Ne combinammo di tutti i colori”: fantastico. Complimenti all’autrice, qui anche decisamente pittrice. Impossibile non sognare di venir colorato.

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