Ho 19 anni, e tra poco più di un mese comincerà l’università. Le vacanze sono ormai finite, e sono tre giorni che in Emilia Romagna il tempo è brutto, piove in continuazione, le giornate sono brutte e l’unico sentimento che c’è in me in questo periodo è la malinconia: la mia ragazza mi ha lasciato perchè questa estate ho fatto qualche scappatella di troppo, e i miei pomeriggi li passo tutti davanti al computer, o, in alternativa, alla televisione. Ma ieri qualcosa è cambiato. Squilla il telefono, è una mia ex compagna di classe delle medie, non mi ricordavo quasi niente di lei, visto che erano più di due anni che non la vedevo, ma lei mi dice che mi aveva visto la settimana prima in compagnia di alcuni miei amici, e mi ha fatto i complimenti perchè, da “brutto e ciccio che ero, mi sono fatto veramente un bel ragazzo” (sue parole
testuali, a me sembra di non essere mai cambiato).
Dopo avermi invitato a casa sua ai miei occhi si presentarono due sorprese: la prima è che Giada (il suo nome), si era fatta veramente una gran figa, e tra l’altro era in compagnia di una sua amica, e la seconda è che erano veramente fuori di testa: si stavano fumando una canna, ridevano in continuazione, non riuscivano a stare ferme.
Avendo rifiutato la fumata mi offrirono della vodka , che bevvi molto volentieri. Bevvi molto, e Giada fumò molto, la vodka cominciava a fare effetto anche a me, ma io non avrei mai immaginato che Giada, senza alcuna titubanza, potesse mettermi la mano sul pacco, cominciare a massaggiare per poi dire: “vediamo se ti diventa duro anche col l’alcool! ”
Stetti al gioco. “ci vuole molto di più perchè cominci a muoversi” le dissi, lei allora si toglie di botto la sottoveste che indossava: era completamente nuda, poi si stende sul divano a gambe aperte cominciando a sditalinarsi. Io non ce la facevo proprio più, corsi verso quella figa che cominciava a bagnarsi e mi buttai letteralmente con la testa in mezzo alle sue gambe, e con la lingua cominciai a esplorare tutti gli angoli di quel buchetto, poi più giù le stuzzicavo il perineo e infine il suo bel buchetto del culo, poi mi fermai, istantaneamente, perchè , senza essermene accorto, la sua amica stava sditalinandosi pure lei. Non esitai a dirigermi verso di lei, per farla godere un po’, ma Giada mi trattenne con forza, dicendomi che prima dovevo fare godere lei. Mi aprì la patta, e subito fece scomparire il mio cazzo dentro quella sua bocca calda, così abile a fare delle pompe. Non ce la facevo più, stavo per venire, mi stesi a pancia in sù, e mentre Giada mi stava cavalcando, Francesca, la sua amica cominciò a cavalcarmi pure lei, sbattendomi la sua figa in faccia, sbrodolandomi abbondantemente addosso. Era una scena fantastica, la prima volta che mi capita di fare sesso con due ragazze contemporaneamente. Poi a Giada venne un’idea: cominciò a fare un 69 con Francesca, stando lei sopra, invitandomi a scoparla in quella posizione.
Per me non era che un piacere, salvo il fatto che mentre la scopavo le misi anche un dito in culo; la sentivo godere, venne in quella posizione, mentre i miei coglioni gonfi sbattevano in faccia a Francesca. le dita nel suo culo diventarono due, per poi essere sostituite dal mio cazzo. La pompai nel culo ad una velocità incredibile, Giada urlava di dolore e di piacere, sempre mentre faceva il 69 con Francesca. le venni nello sfintere, ma sborrai talmente abbondantemente che quando tolsi il mio cazzo dal suo buco del culo, un rivolo di sperma colò fuori, finendo sulla faccia Francesca.
L’eccitazione in me era ancora tanta, non ci volle molto perchè potessi ricominciare, questa volta con Francesca: la misi a pecora: la sua figa sporgeva in fuori, la sua schiena era inarcata, era una posizione stupenda, sembrava una gatta in calore. La presi da dietro, appena entrò Francesca emise un gemito, quasi un urlo. questa volta ci misi molto più tempo a venire, la scopavo ad una velocità assurda, in 5 minuti di frenesia totale le i venne due volte, si sfilò, mi prese il cazzo in bocca, e mentre Francesca mi faceva una pompa stupenda, giada mi succhiava i coglioni, facevano quasi la gara per prendermelo in bocca, finchè non venni abbondantemente, anche questa volta, in faccia alle mie due carissime amiche, che poi si pulirono con la lingua molto diligentemente.
Il giorno dopo telefonai a Giada chiedendole che cosa faceva nel pomeriggio: “non lo so, -mi disse- se vuoi puoi venire da me a bere qualcosa! ” FINE