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Marco e Sandra

Mi chiamo Marco, da quando i miei genitori hanno divorziato, vivo con mia madre, Sandra.
Mio padre non lo vedo spesso, non siamo mai andati molto d’accordo, con mia madre invece mi trovo bene, a volte è un po’ rompipalle, però fra noi c’è abbastanza confidenza.
Frequento il liceo scientifico della mia città e, per quanto sia io che i miei amici proviamo ad attaccare discorso con le nostre compagne di scuola, queste non ci si filano per niente, escono solo con quelli più grandi di noi e ci trattano come ragazzini.
Io e miei amici ci sfoghiamo con la fantasia immaginando cosa faremmo a una o all’altra ma, soprattutto, siamo grandi consumatori di riviste pornografiche che ci scambiamo per economizzare sulle nostre magre finanze.
Sono sicuro che mia madre si incazzerebbe di brutto se trovasse le mie riviste porno, così dopo tanto pensare le ho nascoste nel mio armadio, fra le cose della palestra dove mia madre non va mai a guardare.
Di notte poi, quando sono sicuro che lei dorme, ne tiro fuori una e mi faccio una bella sega con tutta calma.
Un giorno mentre con i miei amici stavamo facendo i soliti discorsi su chi mi farei… che gli farei… Marco se né uscì dicendo che in assoluto quella che più lo mandava ai pazzi era mia madre.
Io ci rimasi a rimuginare sopra, non avevo mai pensato a mia madre dal quel punto di vista, la conosco da sempre, però, poi a ragionarci bene, convenni che mia madre è effettivamente una bella donna.
Da quel giorno cercai di sbirciare quando accavallava le gambe, quando la mattina girava in camicia da notte o quando si vestiva ma, pur non essendo mia madre una puritana, parlavamo apertamente di sesso anzi lei spesso mi rompeva le balle chiedendomi se conoscevo ragazze, se avevo la ragazza ecc… più che la schiena nuda non ho visto.
Comunque ero sempre preoccupato per le mie riviste. Sono sicuro che, puritana o no, se me le avesse beccate avrei passato un brutto quarto d’ora.
Una volta ebbi la sensazione che non fossero come le avevo lasciate la volta prima, mi feci prendere dalla paura e gli cambiai posto, le misi nel cassetto dei maglioni invernali, eravamo in estate, mia madre non l’avrebbe aperto per qualche mese.
Finché una notte successe quello che non avrei mai osato immaginare.
Era estate, faceva caldo, mia madre era già andata a dormire da un paio d’ore, avevo beccato sul solito canale un film cretino ma pieno di tette e di culi.
Ero abbastanza arrapato, andai in camera mia, chiusi la porta e presi una rivista nuova, dopo essermi spogliato mi sdraiai sul letto e guardando due donne se la leccavano a vicenda iniziai a masturbarmi lentamente.
A me piace farlo con calma, non mi piace venire subito, voglio gustarmi la cosa in santa pace.
Quella volta però a un certo punto sentii qualcosa che non andava, abbassai la rivista. Sulla porta c’era mia madre che mi guardava.
Mi venne un colpo, l’uccello mi si ammosciò in un attimo. < < Adesso chi la sente, sai che ramanzina> > pensai cercando di coprirmi, inoltre ero veramente in imbarazzo, mi vergognavo come un ladro…
Con mia grande sorpresa mia madre invece di incazzarsi sembrava più dispiaciuta di me.
Mi disse che credeva mi fossi addormentato con la luce accesa, che aveva fatto piano per non svegliarmi ecc.
Poi si sedette sul letto e cominciò a dirmi che non c’era niente di male in quello che stavo facendo, che lo facevano tutti, cercava di rincuorarmi si era resa conto che mi ero preso un bello spavento, cominciò anche a darmi i pizzicotti e a farmi il solletico per sdrammatizzare la situazione, poi mi disse che tornava a dormire e che continuassi pure, ad un certo punto scherzando mi prese anche l’uccello fra il pollice e l’indice e me lo sbatacchiò un po’ ripetendomi che era una cosa del tutto normale.
Mi venne l’idea che, stando lei da sola, se lo facevano tutti lo faceva anche lei e glielo chiesi così senza riflettere.
< < Ora m’arriva una sberla> > pensai.
Con mia grande sorpresa invece lei mi rispose che non solo lo faceva ma le piacevano anche le riviste porno.
L’idea che mia madre si masturbasse nella stanza a fianco alla mia mi turbò e mi eccitò da matti.
Guardai mia madre con altri occhi, lei mi sorrideva e mi guardava con complicità come quella volta che ci era capitato di far fuori un barattolo di Nutella alle due di notte.
Poi, sempre con fare complice, mi chiese se voleva che lo facessimo insieme.
Non potevo crederci, sembrava un sogno, mi disse di fargli posto sul letto poi si spogliò, si sdraiò accanto a me si mise una mano fra le gambe e cominciò a masturbarsi.
Il mio uccello si risvegliò di colpo, iniziai a darci dentro guardando mia madre con la coda dell’occhio.
Venni schizzando una quantità di sperma mai vista. Bagnai anche mia madre.
Lei venne poco dopo.
Ero sfinito, mia madre mi carezzava la guancia, sentivo il suo odore, mi sembrava di galleggiare su una nuvola.
Prima di tornare a letto mi disse pure che mi avrebbe dato lei i soldi per comprare le riviste porno.
Rimasto solo non riuscivo a dormire, ripensavo a quello che era capitato ed ero ancora su di giri. Mi masturbai di nuovo e poi riuscii ad addormentarmi.
Da quel giorno il nostro rapportò cambiò, eravamo in grande confidenza, ogni tanto gli chiedevo dei soldi extra e la sera poi le mettevo una rivista sotto il cuscino, l’idea che la sfogliasse masturbandosi nella stanza a fianco alla mia mi faceva impazzire. Lei poi la mattina con un sorriso malizioso mi chiedeva se avevo dormito bene.
Le cose andarono avanti così per un po’ finché una mattina entrando in bagno trovai mia madre nuda che asciugava dopo la doccia, lei mi disse di restare, che aveva quasi finito. Era la prima volta che la vedevo alla luce del giorno in tutta la sua bellezza.
Le dissi che la trovavo molto bella, meglio delle ragazze delle riviste. Non era un gran complimento in effetti, ma mia madre lo gradì, mi chiese pure se mi faceva qualche effetto, io le mostrai la patta del pigiama, avevo un’erezione niente male.
Lei ci scherzò su dicendomi di farmi una doccia ma io le risposi che avevo un sistema più piacevole, lei rise e mentre mi toglievo il pigiama mi augurò buon divertimento poi prese l’accappatoio e fece per uscire.
Io però non volevo che se ne andasse, la pregai di restare e l’abbracciai ripetendogli che molto bella.
La stringevo forte a me con l’uccello schiacciato sulla sua pancia provavo sensazioni mai immaginate. Lei però dopo un po’ si scansò e sempre scherzando mi disse che dovevo sbrigarmi se no mi scoppiava.
Mi accarezzò i capelli e poi mi sfiorò leggermente il cazzo, le dissi di non fermarsi, lei mi guardò, era perplessa, ma poi forse impietosita dal mio stato cominciò a masturbarmi lentamente. Io ero al settimo cielo, le accarezzavo la schiena, i fianchi, poi le strinsi un capezzolo, si stava eccitando anche lei, le accarezzai le cosce, lei aprì leggermente le gambe cominciai a carezzarle la figa, non potevo crederci, aumentammo il ritmo e io venni tremando, mia madre strinse le gambe e iniziò a venire anche lei, non mi reggevo in piedi, ci sedemmo sulla vasca esausti, mia madre fece qualche battutina sulla quantità del mio sperma e mi chiese di lasciarla sola che voleva rimettersi in ordine.
Dopo quello che era successo quel giorno mi sentivo sempre più strano, non riuscivo a prestare attenzione a niente, ero sempre sovreccitato, con i miei amici non mi fermavo più a fare i soliti discorsi. Desideravo ardentemente che si ripresentasse l’occasione per masturbarci insieme ma avevo anche paura che se avessi esagerato mia madre ponesse fine alla nostra complicità.
Così pensa e ripensa alla fine mi venne un’idea.
Chiesi a Andrea se mi prestava uno dei video di suo fratello che ne aveva parecchi, lui mi rispose che non se parlava neanche, se suo fratello se ne fosse accorto l’avrebbe gonfiato di botte, effettivamente era il tipo, io insistetti dicendogli che glielo avrei riportato la mattina dopo e che se suo fratello ne aveva così tanti non si sarebbe accorto di niente. Alla fine lo convinsi promettendogli due nuove riviste porno in regalo.
La mattina seguente Andrea, con fare da cospiratore, mi passò di nascosto dagli altri una cassetta, gli chiese com’era e mi disse che era un’antologia, c’era un po’ di tutto, si raccomandò comunque di riportargliela la mattina successiva.
Lo rassicurai pregustando una serata molto eccitante.
Una volta a casa non sapevo come dirlo a mia madre, poi dopo cena, cercando di essere disinvolto, le dissi che mi avevano prestato una cassetta porno e se le interessava vederla. Lei non sembrò molto colpita, mi chiese com’era ecc. ma poi acconsentì, allora le proposi d portare il videoregistratore in camera sua con la scusa che i vicini avrebbero potuto sentire qualcosa, la cosa la convinse.
Iniziai a trasferire il videoregistratore in camera di mia madre, lei arrivò dopo un po’ indossava una maglietta e gli slip. Infilai la cassetta, mi tolsi i jeans e la polo e saltai sul letto.
Il film era veramente tosto, erano tutti episodi singoli, nel primo c’era una ragazza con due uomini, poi due lesbiche, c’era anche un episodio con un travestito. L’uccello mi scoppiava negli slip, guardavo mia madre che deglutiva a fatica con gli occhi fissi sullo schermo, avevo voglia di toccarla ma non volevo rovinare tutto così le proposi di farle un massaggio sulla schiena, lei acconsentì e si sedette davanti a me. Avevo una voglia di schiacciargli l’uccello fra le chiappe ma mi trattenni e mi limitai a carezzarle la schiena. Il contatto con la sua pelle aumentò la mia eccitazione, ad un certo punto gli dissi che dovevo togliermi gli slip perché mi davano fastidio al che mi rispose che anche i suoi erano diventati inutili perché stava bagnando il lenzuolo.
In bocca a lei quella frase mi eccitò da matti. Intanto io cominciai a carezzarmi l’uccello lentamente, il film continuava con episodi sempre più spinti. Ad un certo punto mia madre si tolse la maglietta e le mutande e cominciò a pizzicarsi capezzoli.
Era il momento di fare qualche avance. Mi avvicinai e le sussurrai qualcosa all’orecchio intanto con la mano le carezzavo la pancia, lei mi implorò di togliere la mano perché non era in condizione di rispondere di se stessa, non aspettavo altro, iniziai a baciarle la spalla, poi il seno, il capezzolo, lei gemeva ma non accennava a farmi smettere, allora mi feci coraggio e scesi con la testa fra le sue gambe e iniziai e leccarle l’interno delle cosce e la figa. Era la prima volta che lo facevo ma da come mugolava mia madre non dovevo cavarmela male.
Poi lei mi prese sotto le braccia e mi tirò su e cominciò a baciarmi l’uccello, eravamo proprio partiti. Non volevo venire in quel modo così la feci sdraiare, le montai sopra e glielo misi dentro.
Era la cosa più bella che mi fosse capitata ma ad un certo punto lei mi interruppe, non voleva che le venissi dentro. Non ci avevo proprio pensato, non volevo che finisse così, mi feci coraggio e le dissi girarsi perché volevo metterglielo nel culo, non se lo fece dire due volte si inginocchio con la testa sul cuscino, intanto con le mani si allargava le chiappe mi disse solo di fare piano. Era meno facile di quanto pensassi ma dopo un paio di tentativi iniziò ad entrare. A fatica mantenni la promessa di fare piano, avevo voglia di sfondarla, quando fu entrato tutto iniziai a muovermi cercando sempre di fare piano. Poi non resistetti più ed iniziai a dare colpi da matto.
Non resistetti molto, venni tremando abbracciato a mia madre.
Il giorno dopo, come promesso, restituii la cassetta ad Andrea. Mi chiese se mi era piaciuta, non immagini quanto gli risposi. FINE

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