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Non c’e’ problema!

Entrai nella camera da letto.
Ero molto emozionato, ed anche un po’ timoroso.
Paolo era seduto sulla sedia di fronte al letto, lo intravedevo solo, poiché le persiane erano semichiuse e la luce penetrava qua e là, lasciando intravedere le cose a tratti, rendendo il tutto ancora più segreto ed invitante.
Era un pomeriggio molto caldo, di agosto, e le lancette del grande orologio sul muro erano quasi sulle tre.
Paolo era in maglietta bianca, con un paio di boxer bianchi a righe neri; se ne stava seduto, e mi guardava mentre facevo il mio ingresso nella camera, con aria famelica, un sorrisetto sardonico, beffardo, l’espressione eccitata. Io entrai nella sala, e guardandolo, col cuore a mille, mi sedetti sul letto.
In quell’istante entrò Matteo; mi guardò serio, per qualche secondo, poi si girò e chiuse la porta della camera a chiave.
Aveva con sé un sacchetto, dal quale estrasse lentamente un reggicalze bianco ed un paio di calze color perla.
Posò il sacchetto e rivolgendosi a me disse;
“Ora ti spogli e lentamente ti infili questa roba, va bene? “.
Io obbedì immediatamente, ed in men che non si dica mi trovai completamente nudo, ed iniziai la vestizione di rito; prima il reggicalze, poi una calza per volta, come Matteo mi aveva ordinato, lentamente, accuratamente.
Nel frattempo Paolo si era tolto la maglietta ed i boxer ed era rimasto sulla sedia, a gambe larghe, nudo, ed osservandomi mentre mi infilavo la lingerie, aveva incominciato a toccarsi, a masturbarsi delicatamente, ed il suo pene era diventato decisamente duro!
Matteo, dal canto suo, non aveva perso tempo, e si era denudato velocemente, gettando per terra pantaloni, maglietta e mutande.
Eravamo così rimasti nudi tutti e tre: io sul letto, seduto, con indosso calze e reggicalze;
Paolo, sulla sedia, che si masturbava ormai velocemente, eccitatissimo; e Matteo, che guidava il gioco, che si stava avvicinando a me, sul letto.
Si sedette accanto a me e con voce ferma, decisa e un po’ rauca disse:
“Ok, ora stai calmo, adesso sei nelle mie mani, devi solo obbedire a tutto quello che ti dirò, perché sono io che ti guido, chiaro? “.
Feci di si col capo e mi sedetti sul letto, appoggiando la schiena alla testata, restando a gambe leggermente flesse e divaricate, posizione nella quale mi aveva messo Matteo, con decisione.
Fece un cenno a Paolo, il quale si sedette alla mia sinistra, sul letto, mentre Matteo rimase seduto alla mia destra. Insieme
incominciarono a toccarmi, prima i piedi, poi le gambe, accarezzandomi dolcemente, poi arrivarono all’interno delle cosce, uno da un lato e uno dall’altro; si erano spartiti equamente il mio corpo inesperto.
Matteo cominciò a toccarmi il pene, dapprima sotto, sui testicoli, poi, quando vide che cominciava un po’ ad indurirsi, lo impugnò dalla base, dicendo:
“Ora voglio proprio che ti venga il cazzo duro! lasciati andare!! ” mi disse, cominciando a masturbarmi.
Nel frattempo Paolo si era messo a leccarmi le palle e a toccarmi con le dita sullo sfintere, giocando.
Il cazzo mi diventò duro in pochi secondi, e Matteo, continuando a masturbarmi, iniziò a leccarmi i capezzoli e il collo, eccitandomi enormemente.
Paolo stava quasi per prendermelo in bocca, quando Matteo disse:
“No, non farlo, non ancora, adesso ce lo lavoriamo ben bene! “.
Paolo aveva un pene enorme, di almeno 23 centimetri, turgido, molto grosso ed eccitato, e si divertiva a strofinarlo sulla mia coscia, sulla calza.
Matteo nel frattempo si era messo al mio posto sul letto, ed il suo pene era stranamente ancora moscio.
Si sistemò e mi disse:
“Ora tocca a te: fammelo diventare duro, dai, con le mani”.
Iniziai a toccarlo sulle palle, sull’asta, accarezzandogli il buco del culo, e il pene lentamente si indurì fino a diventare completamente eretto, turgido: aveva un cazzo stupendo, non enorme, ma grande, almeno 18-19 centimetri, di forma perfetta, di colore uniforme, con un pelo liscio, profumato. Poco dopo, mentre lo masturbavo disse:
“Ora devi farlo con la bocca, succhiami il cazzo, dai, te lo ordino, leccalo, prendilo in bocca!!! ” mi disse a voce bassa eccitandomi enormemente.
Stavo per fare il primo bocchino della mia vita, e la cosa mi faceva impazzire. Cercai di ricordarmi tutti i film che avevo visto, in cui la troia di turno ma un bocchino da favola al cazzone!
Avvicinai la lingua e gli toccai la cappella, leccandola, poi aprii la bocca e mi infilai fino in gola il suo cazzo; aveva un sapore sublime, mi piaceva succhiargli il cazzo; mi muovevo su e giù, succhiando e contemporaneamente muovendo la lingua per farlo impazzire.
Cercavo ogni tanto di tirare fuori la lingua e ricoprirlo di saliva, per poi masturbarlo con le mani, e lui sembrava gradire molto l’operazione.
“Ma lo sai che sei bravo, sii, ci sai proprio fare, dai, continua! “.
Non me lo feci ripetere e continuai a succhiarlo forte, masturbandolo contemporaneamente; cercavo di osservare le sue espressioni e notai il suo piacere sulla faccia: era seria, quasi sofferente di piacere, segnata dal godimento, ed il suo cazzo era sempre più duro, la cappella viola, le palle gonfie: stava per venire!
Non sapevo come comportarmi, ma dalle grida e dagli ansimi capii che mancava poco.
Decisi di farlo sborrare in bocca: oramai c’ero e volevo provare tutto, fino in fondo. Stavo per farmi schizzare in bocca, e la cosa mi eccitava da morire!
“Fallo venire in bocca! ” disse Paolo, ed io mi preparai: divaricai la bocca, con la lingua leggermente fuori, quasi a contatto con la sua cappella, masturbandolo forte con la mia mano insalivata: volevo bere la sua sborra, si, avevo deciso di farmi schizzare in bocca e di ingoiare lo sperma per sapere che sapore aveva la sborra di Matteo.
Era il momento. Stava per venire. E venne!
“Siii, sborro, dai, fammi venire siiii, dai, fantastico, succhia, troia, succhia!!!! ”
Matteo schizzò copiosamente nella mia bocca, sulla mia lingua:
Gli feci fare due schizzate, poi lo presi in bocca e succhiai forte mentre veniva direttamente nella mia gola.
Subito dopo gli feci finire la sborrata con le mani: godeva come un pazzo mentre gli leccavo la sua sborra sulla cappella e mangiavo lo sperma che avevo perduto, tra i suoi peli!
Il suo sperma aveva un buon sapore ed avevo gradito la bevuta: mi fermai a guardarlo dal basso verso l’alto, leccandomi i baffi come un gatto che ha appena succhiato il latte, e con un mezzo sorrisino gli tenevo in mano il cazzo mezzo duro, e di tanto in tanto gli leccavo la cappella.
L’espressione di Matteo era stravolta, provata ma soddisfatta.
Paolo, nel frattempo, si era avvicinato a me, prendendomi con le mani i fianchi e mettendomi alla pecorina: con la saliva stava bagnandosi la punta del suo uccello, e con il dito indice della mano destra mi stava lubrificando il buco del culo: era arrivato il momento di essere inculato per la prima volta!
“Ora Paolo te lo mette dentro, nel culo: sei pronto? “:
“Si” gli dissi.
“Vedrai, sarà bellissimo! “, rispose, tenendomi il viso tra le mani, ed accarezzandomi i capelli.
Non vedevo nulla di ciò che stava succedendo: potevo osservare solo il volto di Matteo, che dava indicazioni a Paolo e muoveva cenni, ma immaginavo quello che sarebbe successo. Strinsi i denti e mi preparai a ricevere quel cazzone dietro.
Paolo appoggio la sua cappella bagnata sul mio sfintere, e inizio a penetrarmi, dapprima lentamente, per pochi centimetri, poi sempre più profondamente, finché, dopo poco, me lo ritrovai infilato tutto, fino alle palle!
All’inizio un po’ di dolore mi pervase, ma lo stesso, dopo poco, si tramutò in piacere infinito.
Nel frattempo, continuavo a stringere e a succhiare il cazzo di Matteo, che, repentinamente, era ritornato in perfetta erezione.
I colpi di Paolo si facevano sempre più forti e violenti, e proprio quando stava per venire, Matteo lo fermò;
“Fammi venire, tocca a me ora, spostati! Lo voglio sodomizzare per bene!! “.
Mi spostai e feci sdraiare sul letto Matteo; poi, mi sedetti sul suo uccello, guardandolo negli occhi.
Matteo mi penetrò con dolcezza, e il suo pene dentro di me mi provocava sensazioni
molto più piacevoli e forti di quello di Paolo.
Mi misi a cavalcarlo decisamente, su e giù, mentre Matteo mi stringeva le cosce, accarezzandomi le calze, tirandomi gli elastici del reggicalze.
Intanto Paolo si era messo in ginocchio per farsi succhiare il cazzo da me: non mi feci pregare.
Dopo poco, schizzo tutto sul mio petto, sulla faccia, ed anche sulla mia lingua; ci avevo proprio preso gusto!!
Il sapore dello sperma mi inebriava, eccitandomi enormemente!
Continuai a cavalcare Matteo, fin quando gli chiesi di cambiare posizione, di girarmi: volevo cavalcarlo dandogli le spalle, osservandomi allo specchio posto sul muro di fronte al letto.
E così feci. Mi faceva impazzire il fatto di osservarmi mentre fottevo con un uomo, di osservare le calze ed il reggicalze che si muovevano sotto i colpi di Matteo, di guardare il mio pene durissimo che andava su e giù, a destra e sinistra!
Paolo non perse tempo, e dopo avermi masturbato un po’, inizio a succhiarmelo avidamente.
Mi leccava in maniera vorticosa la cappella, le palle, tutta l’asta, ci sapeva fare davvero!
La mia eccitazione era arrivata a tal punto che quando prese a masturbarmi con la sua saliva, mentre mi leccava le palle, non ce la feci più, ed esplosi nella più grande e lunga sborrata della mia vita.
Schizzai ad almeno un metro di altezza, ed anche il fatto di avere un cazzo piantato nel culo mi provocò un orgasmo di portata interminabile: le contrazioni del mio sfintere, unite al pene di Matteo infilato dietro, al lavoro di Paolo sulle mie palle, mi fecero andare letteralmente fuori di testa!! Mai nella mia vita avevo provato un piacere così lungo ed intenso.
Paolo raccolse con la lingua buona parte della mia sborra, non volendo perdere nulla di quando spruzzato!
Urlai fortissimo, ansimando e gemendo come non mai, e la cosa piacque molto sia a Matteo che a Paolo.
Subito dopo mi resi conto di avere ancora un cazzo nel culo, che, probabilmente voleva venire, così come quello di Paolo, che era immediatamente tornato duro. Matteo cominciò a scoparmi velocemente, in maniera forte, prendendomi le cosce da sotto, facendo forza con i suoi bicipiti per sbattermi meglio: Paolo, invece, era seduto di fianco a me e si stava masturbando velocemente.
Ad un certo punto, mi ritrovai praticamente fermo, seduto sul cazzo di Matteo, mentre i suoi colpi avevano raggiunto una tale intensità e frequenza che il mio sfintere sembrava quasi anestetizzato: era come un pistone impazzito che stava per esplodere.
Poco dopo tolse il suo cazzo dal mio culo, ed io, che già lo aspettavo a mano aperta, lo presi in mano e lo feci venire così sulle mie palle e sul mio uccello, mentre, contemporaneamente, o quasi, Paolo mi sborrò sulla calza che indossavo nella gamba sinistra, pulendosi il suo pene infilandomelo in bocca.
Si era conclusa la mia prima esperienza “particolare” ed ero ancora sconvolto; Paolo e Matteo si rivestirono in fretta, salutandomi velocemente e lasciandomi solo nella stanza; poco dopo mi svegliai da un sonno improvviso, sudato e scosso ed uscii dalla camera da letto: lì incontrai mia madre che mi disse:
“Guarda che ti cercavano i tuoi fratelli”,
“Dove sono? ” chiesi,
“sono in salotto”.
“Vieni con noi a giocare a calcio? ” mi chiesero
“No, non posso” risposi scosso.
“Non c’è problema” mi dissero, sorridendomi beffardamente.
“Ciao fratellone! ” dissero.
“Ciao Paolo, ciao Matteo! ” risposi!
Ma che sogno avevo fatto?
Veramente incredibile! Andai in camera per rassettare la stanza e trovai un sacchetto.
Dentro c’erano il reggicalze e le calze color perla!!
“Ma, allora………….. ? ” FINE

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