Stavo insieme a Carla da più di cinque anni, eravamo molto affiatati soprattutto a letto dove davamo vita ad incontri sempre roventi.
Una mattina mi svegliai sentendo Carla che spingeva ritmicamente il suo pube contro il mio culo < < Cosa vorresti farmi> > gli chiesi divertito < < Ti manca lo strumento adatto> >
< < È un vero peccato delle volte mi piacerebbe proprio incularti> > scoppiai a ridere.
< < Ridi pure> > fece lei seria < < Cosa faresti se diventassi un uomo, mi lasceresti? > >
< < Difficile pensare di lasciarti dopo tanti anni, penso che dovremmo fare un giorno per uno> >
Chi le capisce più le donne, pensai fra me, i ruoli si vanno confondendo sempre di più, chissà cosa che le era preso.
< < Cosa provate vuoi uomini quando entrate dentro una donna> >
< < Difficile da dire> > risposi< < e voi donne cosa provate quando un uomo vi entra dentro? > >
< < Un senso di invasione e riempimento… ma difficile da dire dovresti provare> >
< < E come? > >
< < Beh> > fece lei < < il tuo culetto è come il mio> >
< < Vorresti che andassi a letto con un uomo? > >
< < Non è necessario, posso farti provare io> > si infilò un dito in bocca e se lo leccò con cura.
Non ho mai rifiutato esperienze nuove ma stavolta non ero molto convinto, però conoscendo Carla e la sua testardaggine capii che non avrebbe mollato tanto facilmente.
< < Proviamo, ma fai piano> >
< < Stai tranquillo smetterò quando vorrai> >
Iniziò a succhiarmi la punta dell’uccello mentre con il dito mi carezzava la rosetta del culo, poi sentii il dito spingere, mi irrigidii ma lei continuava a spingere piano e alla fine mi rilassai.
Il dito entrò senza fatica, non era affatto spiacevole, anzi.
< < Vuoi che smetta> > mi sussurrò Carla.
< < Continua… continua… > >
Riprese a succhiarmi l’uccello e dopo un po’ ebbi un orgasmo lunghissimo.
< < Ti è piaciuto? > > mi chiese Carla maliziosamente
< < Sì> > ammisi < < mi è proprio piaciuto> >
< < Vedi il culo è una fonte di piacere sia per gli uomini che per le donne. È per stupidi pregiudizi che voi uomini vi negate una parte dei piaceri della vita> > .
Dovetti darle ragione.
Le cose andarono avanti come sempre, ogni tanto Carla mi sodomizzava con il dito con reciproca soddisfazione, io avevo ormai preso atto del fatto che essere penetrato era una fonte di piacere.
< < Comincio a capire cosa provate quando vi entrano dentro> > gli dissi una sera.
< < Beh non è proprio la stessa cosa> > mi rispose lei
< < Che vuoi dire> >
< < Voglio dire che un conto è un dito e un conto è il cazzo. È una cosa diversa, sai le dimensioni fanno una certa differenza> >
Rimasi a pensare.
< < Se mi infili un dito nel culo mi piace, lo sento> > continuò lei< < ma quando mi infili il cazzo è altra cosa, è un piacere diverso che mi porta all’orgasmo> > .
Forse aveva ragione anzi, sicuramente l’aveva.
< < Peccato ma non credo che riuscirei ad andare con un uomo> > feci io.
< < Rispondimi sinceramente> > mi chiese < < se potessi incularti io ti piacerebbe> > .
< < Sì, penso proprio di sì> > ammisi. Chissà cosa ha in mente, pensai.
Qualche sera dopo a letto Carla dopo avermi succhiato l’uccello si fece leccare la figa con una certa insistenza, poi si alzo ed andò in bagno.
< < Dove vai > > le chiesi
< < Aspetta e vedrai> > rispose sibillina.
Tornò dopo qualche minuto, aveva un fallo di gomma che le sporgeva fra le gambe e un flacone in mano.
< < Ti piace la mia trasformazione? > > .
< < È ambigua e affascinante> > ero affascinato sul serio, vedere la mia donna con il cazzo fra le gambe mi intrigava da matti.
< < Succhiamelo> > mi disse< < fa come se fosse vero> >
Mi chinai fra le sue gambe, era un fallo doppio di colore scuro, infilato nella figa, della grandezza e consistenza del mio cazzo.
Lo presi in mano e lo feci uscire per un po’ per poi rinfilarlo dentro, poi lo leccai. Carla gemeva.
< < Vieni qui adesso> > mi disse eccitata.
Mi misi di fianco sul letto con le gambe raccolte, Carla prese il flacone e iniziò a lubrificare il fallo poi iniziò a lubrificarmi il buco del culo, sentivo le sue dita che scivolavano dentro il mio culo senza nessuna resistenza.
Quando ebbe finito si sdraiò dietro di me e mi appoggiò la punta del fallo al buchetto senza spingere.
Fui io a spingere verso di lei. Sentivo la punta del fallo farsi largo lentamente, mano a mano che entrava mi sentivo aprire e pervadere dalla libidine.
Quando sentii la pancia di Carla sbattermi contro la schiena capii che era entrato tutto, allora Carla iniziò a muoversi ritmicamente.
Il mio uccello aveva perso l’erezione ma era diventato ancora più sensibile, sentivo intense fitte di piacere che si diffondevano dal culo all’uccello portando la mia libidine alle stelle.
In preda ad un orgasmo senza paragoni sparai un fiotto di sperma bollente, mente il mio corpo era scosso dai brividi Carla mi baciava sul collo.
Da quel giorno facemmo una volta per uno. FINE