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Stanco in piscina

“Stasera sono veramente stanco!”, dissi uscendo dall’acqua.
“Eh sì, è veramente tardi”, mi rispose la mia ragazza.

Dopo un breve scambio di baci ci dirigemmo negli spogliatoi, dividendoci sulla porta.
“Ci vediamo dopo…”

Andai subito sotto la doccia, dove c’erano altri tre ragazzi; mentre mi insaponavo mi tornò in mente la ragazza nera che nuotava nella corsia accanto: quel sorriso sensuale, un fisico plasmato dal nuoto, longilineo con due bei seni sodi, ed un paio di capezzoli eretti a causa del freddo che sembravano due corna che si ergevano maestose… L’erezione fu inevitabile, e cercai di dissimularla insaponandomi il costume e girandomi verso il muro; nel frattempo due dei ragazzi erano andati via, e l’ultimo rimasto si era tolto il costume.

Mentre fantasticavo sulla ragazza nera iniziai ad insaponarmi meglio il costume, passando e ripassando sulla parte desiderosa di “attenzioni”, quando sentii una mano scostare la mia e continuare il lavoro iniziato; di li a poco la mano mi aveva tolto il costume ed era stata sostituita da una bocca sapiente, che lavorava abilmente con la lingua, mentre la mano era scesa in mezzo alle mie gambe a carezzarmi i testicoli.
Mentre mi godevo quel bel pompino la mia attenzione fu attratta dal bagnoschiuma: lo presi e ne versai una buona quantità tra le chiappe del mio succhiatore, che rispose alla fredda carezza del gel con un buon aumento di velocità; allora iniziai ad esplorare quei due globi, che scoprii accuratamente depilati, finche non arrivai alla Rosellina anale, che iniziò a palpitare sotto le mie dita: appena feci forza per entrare il mio dito fu risucchiato, per cui aggiunsi prima un dito, poi due ed infine un terzo raggiunse gli altri tre; iniziai così a dare il ritmo al pompino, sempre più frenetico.
Un’ombra catturò la mia attenzione: un ragazzo ci stava fissando, ma scappò subito, quindi iniziai ad allargare il buco dell’altro ragazzo, pregustandomi già una bella inculata, e lo tirai fuori dalla sua bocca: era grosso come non mai, e le mie palle erano piene di sborra da scoppiare; non vedevo l’ora di scaricarmi nel suo budello fremente quando d’improvviso entrarono due ragazzi con il cazzo in tiro che si piazzarono dietro il mio “amico”.
Mentre io tenevo il buco aperto il primo si infilò di sorpresa nel culo del succhiatore, che, preso di sorpresa, si ributtò di colpo sul mio uccellone, pompandolo a più non posso; questo fu la goccia che fece traboccare il vaso: venni schizzando tutto nella gola dell’altro, che bevve tutto golosamente, e appena mi staccai fu baciato dall’altro, che aveva voglia di assaggiare il mio seme, al che gli offrii il mio cazzo da pulire. In men che non si dica era di nuovo duro, per cui si girò e mi pregò di fargli il culo, ma delicatamente, dato che era la prima volta… Spalmatogli il bagnoschiuma nel buchino con un dito iniziai a forzarlo con due; dopo un po’ infilai il terzo e lui contrasse il culo, stringendolo; allora gli dissi di spingere, e riuscii ad entrare con il quarto. Dopo un po’ di avanti e indietro sostituii le dita con il mio cazzo ed iniziai a stantuffarlo dapprima lentamente, poi sempre più velocemente: sentivo le mie palle sbattere contro le sue, e i suoi gemiti di dolore erano ormai solo un ricordo. L’altro ragazzo venne nel culo del primo, ormai desideroso anche lui di sfogarsi; per cui si portò davanti al “novellino” e gli infilò un grosso cazzo in gola, mentre l’altro, tornatogli in tiro, cercava di farlo entrare contemporaneamente; alla fine ci riuscirono, ed il sodomizzato aveva anche due cazzi in bocca… Di lì a poco venimmo tutti e tre nel suo culo, riempiendolo tutto.
Allora lui si girò verso di me, mi prese per mano e mi portò nello spogliatoio, dove mi fece mettere seduto ed iniziò a leccarmelo: di lì a poco me lo stava succhiando di nuovo, e, interrompendosi un attimo mi disse: “Voglio bere la tua sborra”. Non resistetti più di due minuti a quell’abile lavoretto e venni per la terza volta della serata, dopo di che mi rivestii ed uscii.

“Era ora che uscissi!”, mi desse la mia ragazza.

 

FINE

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