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Zia Vicky

Ero pronto per la notte. Mia zia Vittoria era di sotto a finire di lavare i piatti della cena e a fare il bucato; io mi ero fatto la doccia, avevo guardato un po’ di TV, poi avevo lanciato un paio di sbadigli e avevo detto alla zia che sarei andato a letto. Non ero proprio stanco, piuttosto ero eccitato e non vedevo l’ora di passare un po’ di tempo nel mondo delle mie segrete fantasie sessuali, dalle quali non volevo essere distratto.
Mia zia Vittoria sembrava molto più giovane della sua sorella minore, la mia matrigna. Dio, se era bella! Circa trent’anni, lunghi capelli neri tagliati corti sulla fronte, una viso che sembrava dinamite con occhi scurissimi sotto forti sopracciglia, tette piccole ma ben formate, una pancia piatta sopra fianchi stretti, e lunghe gambe morbide, almeno alla vista! Stava con me perché mamma e papà erano in Sud America per affari e avevo cominciato a conoscerla bene. Aveva un atteggiamento molto amichevole e più o meno mi faceva fare tutto quello che volevo. Il più delle volte, almeno!
Non vedevo l’ora che arrivasse quel pomeriggio, perché con il mio amico Kenny ci eravamo divisi, dopo la scuola, una intera collezione di riviste porno. Io avevo scelto una rivista di foto a colori e un libro intitolato “Giovani ninfette”. Il piano era quello di leggerlo e di guardare le foto della rivista mentre davo sfogo alla mia libidine e sollievo ai miei forti desideri sessuali.
Per rendere l’occasione ancora più speciale, avevo sottratto un paio di mutandine di mia zia dal cesto della biancheria sporca prima che lei facesse il bucato: già mi vedevo odorare quel capo fragrante di odore di fica, poi utilizzarlo per farmi una sega e infine inondarlo di sborra!
Mi appoggiai al cuscino del letto, nudo come faccio sempre quando vado a letto e iniziai a sfogliare la rivista. Il mio giovane cazzo cominciò ad alzare la testa, infiammandosi sempre più man mano che guardavo le foto di giovani ragazze che mostravano graziose tette e fiche rosate. Comincia pian piano a toccarmelo mentre procedevo nella visione.
A un certo punto mi fermai di fronte alla foto di una ragazza veramente eccezionale: lunghi capelli biondi, del tutto nuda salvo che per i calzini e le scarpe da tennis, affascinanti occhi grigio-blu, labbra tumide rosso scuro, tette piccole ma perfette, capezzoli perfettamente proporzionati, gambe infinitamente lunghe dai polpacci sottili, e le mani, infine, tra le cosce, con le dita che mostravano il piccolo clitoride eretto.
Posai la rivista aperta a quella pagina, perché avevo deciso che quella ragazza sarebbe stata la prima sulla quale avrei sborrato.
Poi cominciai a leggere il libro; parlava di ragazze in una scuola femminile che avevano scoperto le gioie dell’amore lesbico: era veramente eccitante. Di nuovo, mentre leggevo, mi stavo cominciando a toccare; arrivai a un punto che lessi e rilessi mentre iniziavo il movimento del su e giù, dandomi piacere.
“… Peggy ascoltava in silenzio la compagna di classe. Sue le parlava con voce bassa e arrochita. Le dita di Peggy erano dentro le mutandine, massaggiandosi le cosce appena sotto i peli del pube. Si stava masturbando nella stanza scura del dormitorio mentre ascoltava la storia di Sue. Avevano parlato di nuovo di ragazzi e questo l’aveva eccitata, provocandole un umidore tra le cosce, mentre Sue le raccontava del petting in macchina col suo fidanzato. ”
“… Sue sapeva che la sua compagna di classe si stava masturbando mentre l’ascoltava, perché già altre volte, mentre le parlava di cose simili, aveva potuto sentire i rumori sguiscianti della sua autostimolazione e il silenzioso singhiozzo di piacere della sua venuta. L’avevano fatto spesso durante il primo semestre e Sue godeva nel fornire alla compagna di classe le immagini mentali che la portavano all’orgasmo. Spesso anche lei si masturbava insieme a Peggy, così come stava facendo ora, le dita della mano sinistra all’interno della maglietta che accarezzavano il capezzolo eretto e quelle della mano destra che si infilavano all’interno delle grandi labbra, raccogliendo l’umidità con la quale accarezzare il clitoride che si stava ergendo. Raccontava a Peggy di come aveva tirato fuori il cazzo del ragazzo, mentre lui le carezzava le tette, poi di come l’aveva masturbato mentre lui arrivava con la mano fino alle mutandine bagnate… ”
“La finzione di Peggy era che fosse la mano del ragazzo ad accarezzarla, mentre ascoltava la compagna di classe e faceva uscire con le carezze il clitoride dal suo nascondiglio. ”
“… Poi Sue le raccontò che il ragazzo le aveva tolto le mutandine e aveva cominciato a carezzarla direttamente sulla pelle, strofinando il clitoride mentre con l’altra mano si infilava sotto il reggiseno e le pizzicava il capezzolo tra pollice e indice. Era una sensazione tanto bella che le venne da singhiozzare, e quando lui le poggiò le labbra sull’orecchio, la stimolazione in tutto il corpo fu talmente efficace da farle considerare per un momento l’ipotesi di prenderlo e tirarselo addosso perché potesse finalmente placare il suo ardore con quella immensa erezione. ”
“… La decisione venne praticamente da sola, quando lui le infilò un dito dentro, fece su e giù per un po’ di volte, poi riprese a massaggiarle il clitoride: Sue si morse le labbra e cominciò a venire, sorpresa dell’intensità dell’orgasmo. Immediatamente passò il pollice sul prepuzio del cazzo eretto di lui e seppe che anche lui stava per venire. Poi arrivò il culmine dell’orgasmo e riuscì a malapena a percepire la quantità enorme di sperma che fluiva da lui sulla sua gamba nuda, mentre ondate di piacere le squassavano l’intero corpo. ”
Mi piacevano le descrizioni come quelle mentre mi masturbavo e la mia mano andava su e giù, mentre l’altra afferrava le mutandine di zia Vicky. Ero vicino all’orgasmo e portai le mutandine al naso, odorando quella fragranza di donna, proprio nel punto in cui maggiore era la sensazione. Appena sentii quell’odore, lanciai un’occhiata alla ragazza della foto, la bionda con le gambe spalancate. I miei occhi si persero sulla fica della ragazza, con le labbra spalancate; mi chiesi se si era masturbata primo dello scatto della foto, per far sì che il clitoride fosse tanto eretto.
Le palle, intanto si stavano irrigidendo e una sostanza chiara cominciava a uscire dalla punta del cazzo, mentre mi masturbavo; cominciai a sentire il desiderio di finirla, quando… oh cazzo! … sentii all’improvviso i passi di zia Vicky che si avvicinava!
Ebbi appena il tempo di tirare le coperte sulla rivista e sul libro, quando mia zia entrò, portando una bracciata di biancheria pulita, fresca e profumata.
“Ho visto la luce accesa e… ” disse, poi fece una pausa, gli occhi puntati direttamente alla tenda formata dalla mia erezione sotto le coperte. “Ti ho interrotto, per caso? ” mi chiese, sogghignando. Sapeva.
“Uh, no stavo giusto per spegnere, ” tentai di reagire; “sta- stavo giusto leggendo qualcosina… ” balbettai arrossendo come un peperone.
“E cosa leggevi? ” mi interruppe, posando la biancheria nell’armadio. “Cosa stavi leggendo che ti ha eccitato tanto? ” mi chiese, sorridendomi. Poi si sedette sul bordo del letto e tirò giù le coperte scoprendo la rivista. Mi vergognai come un cane, mentre la prendeva e cominciava a sfogliarla.
“Bè, molto esplicita, direi, ” sottolineò. “Le ragazze sono carine. Bene! Non vorrei che mio nipote se lo menasse per qualcosa di meno bello del meglio che c’è in giro! ” commentò, sorridendomi in maniera provocante.
“Dio, sono così imbarazzato, ” borbottai.
“Già, penso che lo sarei anch’io, ” disse lei, “ma quello che stavi facendo è perfettamente normale per un ragazzo della tua età, ” proseguì dolcemente. “Tutti si masturbano qualche volta e mi dispiace di averti interrotto. Devi essere veramente eccitato. ”
Sembrava che la zia che stesse premendosi le cosce una contro l’altra mentre sedeva sul bordo del letto, mentre una vago rossore le accendeva le guance. Portava un top e una mini blu che le lasciavano scoperto il ventre. Potevo vedere il contorno dei capezzoli attraverso il tessuto e la leggera peluria bionda sulla pelle della pancia. Aveva ragione: fermandomi proprio quasi al culmine della mia eccitazione mi aveva sconvolto e forse per questo mi decisi a tentare un trucco, mentre la guardavo da sotto in su.
“A- anche tu lo fai, zia? ” mormorai.
Sorrise alla domanda, con le guance che formavano un’attraente fossetta, mentre distoglieva gli occhi da me, il rossore che saliva ai lati del collo. Il cazzo si risvegliò dall’imbarazzo causato dall’interruzione e iniziò di nuovo a crescere, sollevando la coperta.
“Suppongo che lo facciano tutti, ” disse. Poteva certamente vedere che la mia erezione stava rialzando la coperta.
“Ma guardati… sei ancora bollente e preoccupato, ” mi disse dolcemente, sorridendo, gli occhi fissi sulla mia erezione.
“Vuoi vedere? ” le chiesi, e, prima che potesse sollevare un rifiuto, tirai via le coperte, esponendomi ai suoi occhi. Il rossore dal collo le salì alle guance.
“E qui cos’abbiamo? ” mormorò, ignorando me e afferrando il libro e le mutandine. Accidenti! Avevo dimenticato le mutandine, e di nuovo mi sentii arrossire.
“Ti stavi masturbano nelle mie mutandine? Ti faccio questo effetto? ” chiese, genuinamente sorpresa. Sfogliò il libro, leggendo un po’, saltando qualche pagina, poi leggendo di nuovo.
“Certo non devi cercarle troppo le parti buone, ” affermò, sorridendo di nuovo. Poi lesse ad alta voce: “Cindy sentiva la bocca bollente della sorella sulle labbra aperte della fica. Finalmente! , pensò, mi sta facendo quello che io faccio a lei! ”
Poi zia Vicky fece qualcosa che ricorderò per tutta la vita. Abbassò la mano verso il cazzo e lo toccò, stringendolo gentilmente, carezzandolo e regalandomi una sensazione fantastica.
“Mi dispiace veramente tanto di averti interrotto, ” si scusò di nuovo, “ma forse posso rimediare. ” E cominciò un lento e dolce movimento intorno alla cappella e alla base dell’asta.
“Oh, che bello, ” tentai di mormorare.
“L’ho fatto per altri ragazzi, prima, ” sussurrò sorridendo. “Vorresti guardare la rivista, nel frattempo? ” mi chiese.
Ci pensai su… sarebbe stato eccitante guardare le foto delle ragazze nude mentre zia Vicky mi masturbava, chissà che sensazione!
Assentii, l’erezione che tremava nella sua mano.
“Aspetta, torno subito, ” mi disse dolcemente. Qualunque cosa fosse andata a fare, non me ne importava, volevo soltanto sborrare, maledizione! La sentii andare in bagno e poi giù di sotto, poi sentii il cicalino del forno a microonde che si spegneva. Che accidenti stava facendo? Infine fu di ritorno, con una guanto di velluto in una mano e nell’altra una boccetta di olio per bambini.
Si sedette vicino a me e iniziò versandomi un po’ di olio tiepido sul cazzo. Quello si era ammosciato un po’, in sua assenza, ma ridiventò subito duro appena la mano guantata sparse l’olio sul prepuzio e sul glande. Questo era troppo al di là di tutto quello che avrei potuto immaginare nelle mie fantasie. “Vuoi guardare la rivista, ora? ” sussurrò.
“Ho voglia di guardare te, ” le dissi, mentre con la lingua mi umettavo le labbra secche e le sue dita guantate massaggiavano l cazzo, facendolo fremere dal piacere di venire masturbato.
“Vuoi vedermi nuda? ” mi chiese stringendomi il cazzo fra pollice e indice, “vuoi guardare il mio corpo mentre ti tiro questa sega? ”
Guardai quella mano che andava su e giù e vidi che dalla punta del cazzo cominciava a uscire un liquido chiaro. “Oh, sì, mi piacerebbe, ” ansimai. “Mi piacerebbe proprio vederti togliere i vestiti e guardarti nuda, ” ri-ansimai. “E mi piacerebbe anche vedere che TU ti masturbi! ” esclamai, in un impeto di coraggio.
“Aspetta, giocaci un po’ tu, ” disse Vicky prendendomi la mano e appoggiandola sulla mia erezione. Poi si alzò, uni le braccia dietro la schiena e si slacciò il top: immediatamente si fecero vedere la sue tettine. Erano piccole, da ragazzina, ma molto ben formate, curvate piacevolmente all’insù. I capezzoli erano già eretti, in attesa di un massaggio. Se le prese tra le mani e si massaggiò i capezzoli tra pollice e indice, mentre la mia mano aumentava il ritmo. Masturbarsi di fronte a zia Vicky era molto eccitante, mi sentivo piacevolmente sporco e sapevo che mi sarebbe piaciuto mostrarle come il cazzo avrebbe gradito, emettendo fiotti di sborra esprimendo così il piacere che lei mi stava dando.
Poi infilò i pollici nell’elastico della mini e la tirò giù lentamente, senza sbottonarla. Portava mutandine azzurre e potevo vedere l’ombra scura dell’inguine. La zia Vicky aveva veramente un bel corpo; mi sentivo pieno d’amore e di passione mentre mi sparavo una sega e la guardavo.
I suoi occhi scintillavano mentre mi guardava, gli occhi fissi sulla mia mano che si muoveva sul cazzo.
Poi la mano si mosse, passò sulla pancia e sul davanti delle mutandine, premendo sul sesso, sulla V formata dall’inguine. Quando la spostò, potei vedere il contorno dell’inguine dove aveva premuto le dita; infine si tolse le mutandine e mi mostrò la peluria scura della fica. Me le tese.
“Ecco, ” disse, “queste sono tiepide. Mostrami cosa ti piace fare con le mie mutandine quando ti masturbi”, ansimò.
Non esitai. Presi le mutandine, e portai la parte che era stata a contatto della fica al naso. Erano umide dei suoi umori, odoravano di un odore dolciastro e il cazzo tremò nella mano mentre aspiravo la fresca fragranza della fica di zia Vicky; lei mi osservava e sorrideva.
Poi aprì le gambe e, ponendosi a lato del mio letto, vi piazzò un ginocchio sopra, le dita spalancarono le labbra della fica mentre seguiva i miei occhi che si fissavano sulla rosea apertura.
“è questo che vuoi vedere? ” mi chiese, mentre separava i lati della fica, mostrandomi il clitoride. “è a questo che ti piace pensare mentre ti strofini il cazzo e sborri? ” mi torturò ancora, un dito oleoso che si avvicinava al clitoride, poi entrava per lubrificarsi, poi di nuovo verso il clitoride che cominciava a ergersi.
“Vuoi vedermi masturbarmi mentre tu fai altrettanto? Ti fa piacere strofinartelo e farti uscire tutta la sborra? Dai, piccolo, fammi vedere quanta sborra ti esce! ”
“Oh, zia Vicky… ” mormorai, con la mano che aumentava il ritmo. “Sto per venire… guardandoti… accarezzati il grilletto… ” Proprio mentre sentivo di stare per venire, la zia si chinò verso di me, mi afferrò il cazzo con la mano guantata e la mosse su e giù. Continuava a guardarmi e ad accarezzarsi il clitoride. Gente, che sborrata! Sentivo lo sperma salire lungo l’asta e infine rilasciai una quantità enorme di liquido cremoso. Mi ero sempre chiesto se fosse l’orgasmo a provocare la fuoriuscita di sperma o se fosse questa a causare quello; ebbene, ebbi la risposta, nel senso che immediatamente dopo il primo ebbi un secondo orgasmo squassante senza che uscisse una sola goccia di sborra. Un orgasmo GIGANTESCO. La madre di tutte le seghe!
La zia rapidamente mi diede un’altra scrollata al cazzo finché ne venne fuori un’altra quantità enorme di sborra, tutta sul mio stomaco.
“Oh, sì, vieni per me! ” sussurrò mia zia, la faccia contratta per la concentrazione che metteva nel portare se stessa al piacere, il dito medio che strofinava rapidamente il grilletto, portandosi all’orgasmo mentre vedeva me venire.
“Ah… Gasp! ” singhiozzò, mentre cominciava il suo orgasmo, gli occhi chiusi, la testa all’indietro, continuava ugualmente a carezzarsi, i fianchi scossi fino al culmine del piacere.
Ambedue continuammo a carezzarci per un po’ dopo l’orgasmo, finché fummo del tutto soddisfatti e rilassati, respirando profondamente per recuperare energie. Poi zia Vicky si chinò su di me, sorridendo, gli occhi scuri che scintillavano di soddisfazione. I lunghi capelli mi fecero il solletico sul viso, mi baciò dolcemente e se ne andò, lasciando dietro di sé un profumo di sesso e ambedue le mutandine.
Rimasi esterrefatto al pensiero dell’esperienza che avevo avuto e, nonostante il recente orgasmo, il mio cazzo era ancora dritto; iniziai a menarmelo portandomi quelle mutandine al naso, finché venni ancora una volta in quel capo di vestiario odoroso di fica. Infine, soddisfatto, ficcai la rivista, il libro e le mutandine sotto il letto e, una mano sul cazzo ancora semi-eretto, piombai in un sonno profondo e riposante. FINE

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