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La spiaggetta privata

Tutto cominciò quando decise di andare a fare una vacanza al mare. Sebbene Massimo fosse uscito dalla sua relazione completamente distrutto sentiva che aveva bisogno di riprendersi e pensò che l’aria salmastra potesse farlo svegliare da quella specie di torpore depressivo nel quale era caduto dopo aver scoperto che la donna che amava da già due anni aveva avuto una relazione con un altro uomo.
Trovò questa spiaggetta vagando tra le dune e non facendo caso alla grande villa che si affacciava su di essa. Non essendoci nessuno in vista, fatto sospetto essendo già a giugno inoltrato, decise di prendere la tintarella integrale e, giù anche gli slip si stese sullo asciugamano di spugna per cercare di assorbire un po’ di calore dal sole, dato che di calore lei gliene aveva fatto perdere in grande quantità.

Fu solo dopo un quarto d’ora, abbastanza per farlo cadere in un torpore semi-afrodisiaco, che udì una voce femminile alle sue spalle dirgli: mi scusi sa, ma non può stare qui, questa è una spiaggia privata. Lo stupore gli fece aprire gli occhi quasi di scatto, dimenticandosi del sole che lo abbronzava e così rimase accecato per un paio di secondi, ma quando l’immagine tornò credette che il cuore stesse per battere gli ultimi colpi. Sembrava come essere in un film hollywoodiano, perso in qualche isola nel Pacifico, con una super modella a fargli compagnia. La ragazza, alta, biondissima (non un buon segno, perchè gli ricordava i capelli della sua ex), abbronzata, con delle gambe mielate che, come tutta la sua pelle avevano un netto contrasto con uno dei più sexy bikini che avesse mai visto, stava lì davanti a fissarlo con occhi un po’ maliziosi. La malizia era accentuata dal tono della sua voce che avrebbe potuto essere ben diverso, data la situazione, ed il fatto che gli occhi di lei facessero su e giù lungo il suo corpo, soffermandosi sul suo pene semi-eretto, di certo non aiutava a scacciare i cattivi pensieri dalla sua mente. Dopo un attimo di smarrimento si ricordò che era nudo e farfugliando delle scuse cercò gli slip. Lei se ne rese conto e lo tranquillizzò: non ti preoccupare non mi scandalizzo mica sai? E così dicendo con suo grande stupore lei stese l’asciugamano accanto al suo dicendo: se vuoi, per oggi puoi rimanere, dopotutto non capita tutti i giorni di avere un po’ di compagnia qui, come ti chiami? Massimo, e tu? Maya.

E così cominciarono a parlare del più e del meno, ma sarà stato perchè Massimo aveva un grande bisogno di sfogarsi che ad un tratto lui le rivelò tutto sulla sua passata relazione. Lei si finse dispiaciuta, ma in realtà non riusciva quasi più a distogliere lo sguardo da quel fisico atletico e … dal quel cazzo enorme che oramai sventolava senza più ritegno davanti al suo corpo statuario, e sì perchè per non farlo sentire solo nel suo imbarazzo, mano a mano che parlavano anche lei si denudò. Persa così ogni inibizione fingendosi consolatrice lei cominciò a accarezzarlo sulla guancia e non appena lui sentì il tocco di lei la risposta del suo membro non si fece attendere causando anche ulteriore imbarazzo da parte di lui. – Non ti devi vergognare – disse lei – è da quando ti ho osservato che avevo voglia di vederlo in tutta la sua erezione.

Ed infatti si trattava di una delle più belle erezioni mai viste. Incuranti del caldo sole che li cuoceva i due cominciarono a baciarsi. Lui ancora un po’ sulle sue lasciò a lei l’iniziativa e così con bacettini sul collo e sul petto virile iniziò una discesa senza sosta fino all’oggetto del desiderio. Cominciò a prenderglielo con una mano mentre con l’altra gli accarezzava dolcemente lo scroto e con la lingua gli inumidì la cappella, seccata dall’aria salmastra con eccezione di una gocciolina di sperma che si affacciava luccicante sotto il sole. Mentre con la mano andava su e giù lui prese ad accarezzarle quelle mammelle così perfette e sode che quasi non alteravano la loro forma oscillando dubbiose a due centimetri dalle sue cosce. Sentì la bocca di lei avvolgergli completamente la cappella e spingersi piano piano verso la peluria pubica. Quasi non riuscì a crederci quando vide che lei aveva ingoiato tutto il suo membro e nutriva il suo olfatto nella folta peluria quasi non volesse staccarvisi. A quella visione lasciò perdere le carezze e si stese sotto il sole per godersi in pieno il bocchino del secolo.
La maestria della ragazza era tale che riusciva a muovere le due mani e la bocca indipendentemente le une dall’altra, provocando così un universo nuovo di piacere per Massimo. Fu allora che si rilassò completamente lasciando l’orgasmo conquistarlo e prenderlo senza incontrare resistenza.
Lei si rese conto di quel fantastico crescendo di piacere e non rallentò affatto, al contrario, cominciò a coordinare la mano e la bocca su e giù per la verga, oramai dura come il marmo e pronta per esplodere. Massimo sentì il piacere salirgli dal profondo delle palle ed impossessarsi di tutto il membro e non si preoccupò di avvisarla dato che oramai lei lo teneva così stretto che mano e bocca erano serrate in una lotta di durezza con il suo membro. Lui lanciò un urlo che spaventò pure i gabbiani e lei gli rispose con un mugolio di apprezzamento per ricevere il succo di una così abile spremuta. Ed infatti di spremuta si trattava dato che appena si accorse dell’orgasmo lei cominciò a spremere allo stesso tempo: palle, verga e glande. Gli schizzi, così stimolati la colpirono violentissimi sul palato, Massimo si contraeva senza controllo sobbalzando e dando scatti violenti di reni mentre lo sperma veniva letteralmente risucchiato dal suo bastone e dalle sue palle. Fu allora che lei staccò la bocca gocciolante e lo fece finire di schizzare sulle sue bellissime tette con abili movimenti della mano che continuava a menare quella fantastica verga! Lei sembrava non averne abbastanza dato che continuava a muoversi ed a spingere le ultime gocce fuori, lui era oramai perso in uno stato di semicoscienza.

Gli ci vollero circa un paio di minuti per riprendersi ma quando la guardò la trovò sorridente intenta a spalmarsi il preziosissimo liquido a mò di abbronzante sulle perfette rotondità del suo seno. FINE

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3 Commenti

  1. come posso pubblicare un racconto?

  2. desidero pubblicare un racconto

  3. Ciao Gioele,
    niente di più facile. Basta che ce lo mandi all’indirizzo di posta elettronica info@erzulia.com.
    Ti aspettiamo!

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